Caso doping: nuovo scontro Sinner-Wada | Presentato un ricorso ufficiale

Yannik Sinner (Facebook) - Tuttocalcioestero.it
Caso doping, scatta un nuovo braccio di ferro tra Yannik Sinner e la Wada. Ecco l’ultima sentenza che può aprire nuovi fronti di discussione.
La scia di polemiche innescata dal patteggiamento di Yannik Sinner con la Wada non sembra esaurirsi. Il tennista numero uno nel ranking mondiale ha scontato tre mesi di squalifica intorno alla nota vicenda clostebol. La sostanza rilevata nei controlli antidoping che l’altoatesino non ha assunto direttamente, ma ne è stato contaminato tramite il proprio fisioterapista.
Dopo la vittoria agli Australian Open il tennista classe 2001 ha scontato un periodo di sospensione che aveva fatto scattare diversi campanelli d’allarme in previsione del suo ritorno in campo. Sinner ha però spazzato via ogni dubbio sulla propria condizione fisica e mentale, conquistando la finale agli Internazionali d’Italia, primo torneo disputato dopo la squalifica.
L’atleta altoatesino è arrivato fino alla finale di Roma, arrendendosi solo ad un sovrastante Carlos Alcaraz. Lo spagnolo è tornato alla seconda posizione nella classifica ATP ed anche al Roland Garros potrebbero incrociarsi in finale. L’ultimo ostacolo per Alcaraz si chiama Lorenzo Musetti, mentre Sinner se la vedrà con Nole Djokovic nella semifinale parigina.
Mentre dal torneo transalpino arriva la prima gioia tricolore, grazie alla vittoria nel doppio misto di Errani e Vavassori, i riflettori si accendono sull’ultimo turno prima della finalissima.
Caos doping, la WADA nel mirino
La finale di Roma potrebbe dunque ripetersi a Parigi, dando l’opportunità a Sinner di prendersi una rivincita immediata nei confronti del collega spagnolo.
In attesa degli ultimi verdetti dallo Slam francese, la notizia di una recente squalifica per doping ha riportato alla mente quanto accaduto intorno alla vicenda clostebol.

Un mese di squalifica, la sentenza fa discutere
L’Itia (International Tennis Integrity Agency) ha squalificato il tennista marocchino Imran Sibille. L’atleta è risultato positivo ad un test antidoping in Catalogna, ed in seguito ha ammesso di aver assunto cocaina.
In seguito il tennista ha dimostrato di aver fatto uso della sostanza proibita non in prossimità delle gare del torneo. Circostanza che, oltre all’avvio di un percorso di trattamento per sostanze d’abuso, ha portato ad un mese di squalifica da parte dei vertici antidoping.