Gravi accuse alla WADA: tennisti costretti a farsela addosso | Denuncia pubblica alle autorità

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Riflettori puntati verso la WADA dopo la testimonianza di un fuoriclasse del tennis. Ecco a cosa sono costretti gli atleti.
Non smette di far discutere la WADA nel mondo del tennis, coinvolgendo atleti, addetti ai lavori ed appassionati del mondo della racchetta. Da mesi il caso più eclatante ha coinvolto direttamente Yannik Sinner. L’atleta altoatesino, numero uno nel ranking mondiale, ha scontato tre mesi di squalifica in seguito al patteggiamento con l’Agenzia mondiale antidoping.
Il tennista classe 2001 per la metà del periodo di sospensione non ha potuto neanche allenarsi nei circuiti ufficiali. L’altoatesino ha però spazzato via ogni dubbio sulla propria tenuta, sia fisica che mentale, tornando a giocare da protagonista gli Internazionali d’Italia. Yannik Sinner è arrivato per la prima volta fino in fondo al torneo disputato al Foro Italico di Roma, prima di arrendersi in finale a Carlos Alcaraz.
Ora il numero uno al mondo ha la possibilità di rifarsi immediatamente, con l’edizione 2025 del Roland Garros in pieno svolgimento. I due finalisti di Roma sono sorteggiati in due parte distinte del tabellone, e potrebbero ipoteticamente scontrarsi solo in finale allo Slam parigino.
Mentre l’azzurro continua a lanciare importanti segnali, superando in scioltezza il secondo turno contro Gasquet, non è passata inosservata l’indiscrezione di un altro tennista presente nella top 10 del ranking in Francia.
“Antidoping imbarazzante”, l’accusa dal Roland Garros
A parlare delle analisi portate avanti dalla WADA a Parigi è stato il tennista britannico Jack Draper. Il numero 5 del ranking ATP ha superato non senza difficoltà il primo turno del Roland Garros contro l’italiano Bellucci.
L’inglese, che virtualmente ha già scalato una posizione nel ranking mondiale, ha vinto in rimonta per 3-1 i sessantaquattresimi di finale. Toccando poi il tema dei controlli antidoping in conferenza stampa.

Test antidoping, l’imbarazzo di Draper
Un giornalista ha posto una domanda sul tema dei test antidoping al tennista britannico. Prendendo ad esempio il caso di un atleta olandese che non è riuscito ad urinare per quasi tre ore di tempo.
Jack Draper, che è un grande amico di Yannik Sinner, ha ammesso candidamente di aver avuto qualche episodio imbarazzante durante i controlli. Sul tema ha dichiarato: “Delle volte ti ritrovi a spingere così forte che ti ritrovi a scoreggiare con al fianco proprio loro (i responsabili dei test ndr).