Raphinha non è l’unico: i migliori oriundi svaniti per la nazionale azzurra | Ci avrebbero aiutato parecchio

Raphinha (LaPresse) - Tuttocalcioestero.it
Il brasiliano Raphinha ha svelato di esser stato ad un passo dal vestire la maglia azzurra. Ecco i migliori oriundi sfumati per l’Italia.
Nei giorni scorsi hanno suscitato molto interesse le parole di Raphinha, attaccante brasiliano in forza al Barcellona. Il calciatore blaugrana ha svelato come fosse stato ad un passo dal vestire la maglia della nazionale italiana, in vista dell’Europeo disputato e vinto dagli azzurri nel 2021.
L’attaccante sudamericano avrebbe potuto ottenere la cittadinanza italiana poiché il padre è di origine italiane, ma all’epoca il passaporto non arrivò in tempo per perfezionare la sua convocazione in azzurro. Il calciatore classe ’96 ne ha parlato come di un bene per la sua carriera, perché lo ha poi portato a vestire la maglia del Brasile, che era la sua massima aspirazione.
La vicenda di Raphinha rappresenta un’autentica sliding door della storia della nazionale azzurra. L’Italia ha una lunga tradizione di calciatori oriundi che, pur con fortune alterne, entrano di diritto nella storia della nazionale tricolore.
Da Mauro Camoranesi, che nel 2006 si è laureato Campione del Mondo con gli azzurri, al centrocampista Jorginho, passando per i vari Thiago Motta ed Omar Sivori, che giocò prima con l’Argentina e poi con l’Italia. L’esempio più recente è rappresentato da Mateo Retegui, nato in Argentina ma naturalizzato italiano e oggi punto fermo della nazionale azzurra.
Non solo Raphinha, tutti i no degli oriundi
Ma tanti altri giocatori avrebbero potuto indossare la maglia della nazionale azzurra, declinando poi la possibilità per scegliere altre rappresentative. Ad esempio in questa stagione è stato caldeggiato più volte il nome di Matias Soulè in ottica azzurra.
L’attaccante ex Juventus scelse però di rappresentare l’Argentina, nonostante la chiamata di Luciano Spalletti. Anche il compagno di squadra Paulo Dybala, in possesso di cittadinanza italiana dal 2012, rifiutò al tempo la convocazione di Antonio Conte.

Raphinha e non solo, quanti no all’Italia
Altro esempio di rifiuto importante che porta a guardare all’Argentina è quello di Mauro Icardi. L’ex bomber dell’Inter, nonostante avesse un nonno italiano, non ha avuto dubbi a scegliere la possibilità di giocare con l’Albiceleste.
Senza ombra di dubbio la storia della nazionale azzurra sarebbe stata diversa in caso di decisione contraria dei protagonisti sopracitati.