Romagnoli segna contro il Viktoria Plzen
Un pareggio sofferto, un gol pesantissimo e una qualificazione che mancava da sei anni. La Lazio stacca il pass per i quarti di finale di Europa League, eliminando il Viktoria Plzen con un complessivo 3-2 tra andata e ritorno. Il punto decisivo arriva da Alessio Romagnoli, che nel finale svetta di testa e sigilla l’1-1 allo Stadio Olimpico, impedendo ai cechi di forzare i supplementari. Una prova di carattere per la squadra di Marco Baroni, che ora attende il Bodø/Glimt nella fase successiva.
I cechi sapevano di dover compiere un’impresa. Mai vittoriosi in Italia, con un bilancio europeo esterno tutt’altro che incoraggiante, avevano bisogno di ribaltare il 2-1 subito in casa. Il Plzen parte aggressivo e dopo appena cinque minuti sfiora il vantaggio: Pavel Sulc prolunga un pallone per Lukas Kalvach, il cui destro al volo trova un’ottima risposta di Ivan Provedel.
L’estremo difensore biancoceleste, però, rischia di trasformarsi in protagonista in negativo poco dopo. Un errore in impostazione offre a Matej Vydra un’occasione ghiottissima: la conclusione dell’attaccante ceco sfiora la traversa e lascia con il fiato sospeso l’Olimpico.
Dopo lo scampato pericolo, la Lazio prende campo. Pedro impegna Martin Jedlicka con un destro angolato, poi è Nuno Tavares a sfiorare il palo con un rasoterra insidioso. Tuttavia, i biancocelesti non riescono a concretizzare. È solo la terza volta nelle ultime nove partite che la squadra di Baroni chiude il primo tempo senza trovare la rete.
Lo 0-0 dell’intervallo mantiene tutto in bilico. Il Plzen, pur senza imporsi sul piano del gioco, resta dentro la partita. Una sensazione che trova conferma a inizio ripresa.
Bastano sette minuti dopo il rientro dagli spogliatoi perché la gara si accenda. Un’azione insistita porta al cross di Kalvach, la palla viene lavorata da Rafiu Durosinmi e finisce a Sulc, che non sbaglia: destro secco e gol del vantaggio ospite.
Lazio colpita e costretta a reagire. La spinta cresce, ma la lucidità non è la migliore. Gustav Isaksen calcia centralmente, troppo poco per impensierire Jedlicka. L’assedio biancoceleste non porta risultati immediati, e il tempo scorre veloce.
Serve un episodio, un lampo per spezzare l’equilibrio. A un quarto d’ora dal termine, la Lazio lo trova. Mattia Zaccagni disegna un cross perfetto dalla bandierina, Romagnoli prende il tempo e schiaccia di testa. La palla colpisce il palo e supera la linea prima che il portiere possa intervenire. È il gol che cambia tutto.
Il Plzen si riversa in avanti alla disperata ricerca di una rete che avrebbe prolungato la contesa ai supplementari. Ma le speranze ceche si infrangono su una difesa attenta e su una Lazio che, con sofferenza, protegge il risultato fino al triplice fischio.
L’eliminazione del Plzen, che conferma le proprie difficoltà nelle trasferte europee con appena due vittorie nelle ultime 19 partite di UEL, apre le porte a una Lazio che ora sogna in grande. La squadra di Baroni approda ai quarti di finale per la prima volta dal 2018 e attende il confronto con il Bodø/Glimt, per continuare il proprio cammino continentale. Ma la strada è ancora lunga.
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