Bundesliga

L’Eintracht perde in casa contro l’Union Berlino: terza sconfitta di fila e quarto posto in bilico

Il Deutsche Bank Park ammutolito, un rigore decisivo respinto e una crisi che si fa sempre più profonda. L’Eintracht Francoforte incassa la terza sconfitta consecutiva in Bundesliga e vede vacillare il sogno Champions. Il Union Berlino vince 2-1, si allontana dalla zona retrocessione e condanna i padroni di casa a un nuovo inciampo nella corsa al quarto posto.

L’illusione di Batshuayi

Solo pochi giorni prima, l’Eintracht aveva trovato conforto in Europa con il successo sul campo dell’Ajax. Ma il campionato racconta una storia diversa. Eppure, la serata era iniziata con il piede giusto: al 15’, Michy Batshuayi finalizza un’azione orchestrata da Rasmus Kristensen, portando in vantaggio i suoi. Una rete che sembrava poter cambiare l’inerzia di una squadra alla ricerca di certezze. Ma il calcio, spesso, è questione di dettagli.

Eintracht-Union Berlino 1-2

Union, la svolta nella ripresa

Dopo un primo tempo di sofferenza, il Union Berlino cambia volto. Al minuto 60, è l’austriaco Leopold Querfeld a riportare il match in equilibrio, capitalizzando un’azione ben costruita. I berlinesi prendono fiducia e, con l’Eintracht in affanno, trovano il sorpasso con Jeong Woo Yeong. Entrato dalla panchina, il sudcoreano approfitta di una difesa distratta e batte Trapp con un tiro chirurgico. La rimonta è compiuta, ma il colpo di scena è ancora dietro l’angolo.

Il rigore fallito e l’eroe Ronnow

Minuto 95: un tocco di mano in area, il VAR interviene e il direttore di gara assegna un rigore all’Eintracht. Un’ultima opportunità per evitare il tracollo. Sul dischetto si presenta Hugo Ekitiké. Il francese ha il peso della squadra sulle spalle, ma davanti a sé trova un portiere in stato di grazia. Frederik Rönnow intuisce la traiettoria e respinge il tiro, sigillando la vittoria del suo Union Berlino.

Il fischio finale è una sentenza. Il Francoforte scivola al quarto posto, superato dal Mainz, e sente il fiato sul collo del Friburgo, distante ormai un solo punto. Per Dino Toppmöller, la situazione si fa delicata. La qualificazione alla prossima Champions League è ancora possibile, ma la squadra dovrà ritrovare certezze. E in fretta.

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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