Nazionali

Clamoroso, i Mondiali verso un’ulteriore rivoluzione: 64 squadre nel 2030?

L’idea di un Mondiale a 64 squadre non è più un’ipotesi astratta. Secondo quanto riportato dal The New York Times, la FIFA starebbe studiando la possibilità di aumentare ulteriormente il numero di partecipanti alla Coppa del Mondo, con l’edizione del centenario come primo banco di prova. Una decisione che potrebbe ridefinire gli equilibri del calcio internazionale.

I dettagli della proposta

La proposta avrebbe preso forma in una recente riunione virtuale tra i vertici dell’organo di governo del calcio mondiale. A proporla sarebbe stato Ignacio Alonso, delegato uruguaiano, proprio mentre l’incontro volgeva al termine. L’informazione, riferita da tre fonti presenti alla discussione, ha provocato una reazione di silenzio attonito tra gli altri partecipanti. Ma il vero motore della possibile riforma non è il calcio giocato, bensì le considerazioni economiche e politiche che orbitano attorno a una manifestazione di tale portata.

Nel 2026, per la prima volta, il Mondiale si allargherà a 48 squadre, con Stati Uniti, Canada e Messico ad ospitare la rassegna. L’espansione del format, decisa nel 2017, ha già sollevato dubbi sulla sostenibilità logistica e sulla qualità del torneo. Eppure, il progetto di un’ulteriore crescita sembra trovare terreno fertile tra chi guarda agli introiti generati dai diritti televisivi, dagli sponsor e dall’allargamento della platea di nazionali coinvolte.

Non mancano gli aspetti negativi

Un Mondiale con 64 partecipanti rappresenterebbe un cambiamento senza precedenti. Le preoccupazioni non mancano: tempi di preparazione ridotti, un calendario già congestionato, difficoltà organizzative per le nazioni ospitanti. Nonostante ciò, il presidente della FIFA, Gianni Infantino, sembra interessato all’idea, segno che la proposta potrebbe non restare solo una suggestione.

Nel 2030, Spagna, Portogallo e Marocco ospiteranno una Coppa del Mondo dal forte valore simbolico, celebrando i 100 anni dalla prima edizione del torneo. La questione principale, però, non è solo commemorativa: un evento di tale portata richiede scelte strutturali che potrebbero cambiare per sempre il calcio mondiale. E mentre i vertici della FIFA riflettono, un interrogativo resta sospeso: il calcio globale è davvero pronto per un passo del genere?

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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