Liga

Dall’inferno al paradiso in venti minuti: il Madrid ringrazia Morata, rimonta il Villarreal e torna in testa alla Liga

Venti minuti per la Liga. Venti minuti per cambiare il destino di una intera stagione. Tre goal per risalire dal baratro, ristabilire le “gerarchie” e per mettere a tacere chi già parlava di crisi definitiva. Il Real, tra proteste, polemiche ed il solito “Asì, asì, asì gana el Madrid”, vince in “remuntada” il posticipo della ventiquattresima giornata di Liga Spagnola contro il Villarreal, riprendendosi la vetta solitaria della classifica, dopo la vittoria nel big match del pomeriggio del Barcellona al “Vicente Calderon, contro i “colchoneros” di Simeone, che aveva portato gli  uomini di Luis Enrique momentaneamente in prima posizione.

Dopo la sconfitta inaspettata di Mercoledì contro il Valencia, non era affatto semplice dover ripartire da l’“Estadio de la Cerámica”, dove quest’anno hanno faticato, e parecchio, tutte le prime della classe (pari per Barça e Siviglia, sconfitta per l’Atletico). Zinedine Zidane infatti, consapevole della trasferta ostica, non ha esitato a mandare in campo dall’inizio la BBC per la prima volta in questa stagione, nove mesi dopo il trionfale 28 maggio, giorno finale di Champions vinta a Milano. Troppo importante la sfida al ” Submarino Amarillo” per non puntare sull’ “once de gala”, con l’infermeria ormai pressoché svuotata (indisponibili solo Varane e Danilo).

I Blancos non partono bene e subiscono fin dall’inizio l’ “onda gialla”, tant’ è che dopo appena 11’ il Villarreal (ancora privo di Nicola Sansone, il goleador stagionale, bloccato da un problema alla gamba destra) costruisce la prima occasione da rete con una stoccata di Mario deviata in tuffo da un attento Keylor Navas. Da lì in poi è un crescendo costante per la squadra di Fran Escribà, che tiene bene il campo e cerca di sfondare ripetutamente sulle fasce. Inizialmente impalpabile in attacco, messo sotto a centrocampo e con un Cristiano Ronaldo nel primo tempo apparso spaesato, nella prima mezz’ora il Madrid ha rischiato ripetutamente di andare sotto nel punteggio. Solo un’occasione per la “Casa Blanca”, con Karim Benzema stoppato al 25’ da un prodigioso intervento di Asenjo (infortunatosi nell’occasione e costretto ad uscire, lasciando così il suo posto ad Andres Fernandez). Almeno quattro invece le chance sprecate dai padroni di casa nei primi 45’, di cui due clamorose tra il 28’ e il 30’ con il talento Samu Castillejo (il migliore in campo), protagonista di giocate spettacolari per tutto l’arco del match, e che nel secondo tempo, al 50’, fornisce l’assist vincente per il destro con cui Manu Trigueros ha meritatamente portato avanti i suoi dopo un tempo e mezzo di pressione costante.

Il Real Madrid prova a reagire, ma la squadra di casa continua a spingere, e sei minuti più tardi arriva il raddoppio di Bakambu (sinistro sul primo palo) con la complicità di un Sergio Ramos in serata no. 2 a 0 Villarreal. Una batosta per il Real. Che inaspettatamente, da quel momento in poi, trova la reazione d’orgoglio, grazie forse ai cambi di Zidane, che si gioca il tutto per tutto inserendo Isco per Casemiro, o forse grazie all’incredibile palo colpito da Ronaldo su un tiro al volo di rara bellezza, cominciando a macinare gioco e occasioni, fino al colpo di testa vincente di Bale che riporta in carreggiata la squadra ospite. Poco dopo, arriva l’episodio-chiave del match: tocco di mano in area di Bruno Soriano, apparentemente involontario, e calcio di rigore per il Madrid, con conseguenti e veementi proteste da parte dei padroni di casa ed espulsione del tecnico Escribà. Dal dischetto Cristiano non sbaglia e fa 2 a 2. Ma la clamorosa rimonta non è ancora completata. Al 77’ Zizou toglie uno stanco Benzema ed inserisce Alvaro Morata, che si fa trovare al posto giusto sul preciso cross di Marcelo, insaccando di testa e siglando il clamoroso e definitivo 3-2 Real all’83’. Un premio forse fin troppo generoso per le “Merengues”, che nonostante tutto dimostrano ancora una volta il loro grande carattere, e grazie alla rete dell’ex juventino, continuano a guardare tutti dall’alto.

Federico Solimando

Studente e studioso, giornalista per passione, amante incondizionato del calcio estero, in particolare quello sudamericano, nello specifico quello argentino ("Millonarios"da sempre!) Buddista della corrente "Nichireniana", sono un appassionato della filosofia orientale, in particolare di quella giapponese. Una frase da ricordare sempre: "Nessuna notte è così lunga da impedire al sole di risorgere"

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