Premier League

West Ham-Manchester United 0-2: Mata-Ibra, Mourinho mette la sesta

Sesta vittoria consecutiva per il Manchester United: i red devils espugnano l’Olympic Stadium con un secco 2-0 al West Ham e accorciano ulteriormente sulle posizioni di vertice. Non il massimo, onestamente, dal punto di vista psicologico ritrovarsi esattamente nella stessa posizione di 20 giorni fa, quando la striscia cominciò col successo all’Old Trafford col Tottenham: dal sesto posto al sesto posto, apparentemente nulla è cambiato. Ma, a parte i punti rosicchiati ai competitors (tutti tranne il Chelsea, impegnato però mercoledì sera nel derby col Tottenham), due oggi al Liverpool bloccato a Sunderland sul 2-2, lo United ora è (o almeno sembra) una squadra di Mourinho. Vince, brilla il giusto, sa soffrire. Senza qualche sfortunato pareggio nei primi tre mesi di campionato, oggi forse saremmo qui a commentare l’ennesimo miracolo di Mou. Ma c’è tempo.

Oggi, c’è da dirlo, si è registrato un passo indietro sul piano del gioco. Gli hammers, d’altronde, venivano da un buon momento: prima della sconfitta di fine anno a Leicester erano arrivati tre successi di fila. Bilic sembra aver ritrovato la formula giusta, la partita di stasera lo conferma. Perché lo 0-2 finale va giudicato anche al netto di un’inferiorità numerica durata 75 minuti. Al 15′, infatti, l’episodio chiave del match: Feghouli si allunga palla e va in contrasto con Jones, a piedi uniti. Lo scontro è durissimo, Dean ci pensa un attimo ed espelle l’ex Valencia, alla prima da titolare in Premier League.

Il Manchester United ne esce, ovviamente, rinforzato: comincia una lunga fase contraddistinta dal possesso ospite che, però, non porta pericoli dalle parti di Randolph, eroe della partita d’andata. Mkhitaryan e Lingard non sono in giornata, Ibrahimovic se ne accorge in fretta. Su un lancio dello svedese, al 36′, arriva l’opportunità più ghiotta per il Man U, nel primo tempo: Valencia (in fuorigioco) spara su Randolph da due passi, ancora più grave l’errore di Lingard che, a porta vuota e all’interno dell’area piccola, non ha il riflesso giusto e riesce nell’impresa di centrare il palo. Incredibile. De Gea, intanto, festeggia le 250 presenze in Premier League con un paio di pregevoli interventi sul sempre vivace argentino Lanzini.

Mata e Rashford, nella ripresa, fanno cambiare marcia allo United. Il vantaggio arriva al 63′, ma due minuti prima sono i padroni di casa a sprecare la più clamorosa occasione: Antonio si fa ipnotizzare da De Gea nell’uno contro uno, gol sbagliato gol subito. Rashford se ne va sulla sinistra, sterza e mette in mezzo per Mata che di prima infila di potenza. In dieci e sotto di un gol, il West Ham prova disperatamente a rientrare, ma Bilic si priva di Payet (per far spazio a Carroll) e regala ulteriore vantaggio agli avversari. Pogba sfiora il raddoppio con una conclusione a giro dal limite, il 2-0 arriva comunque ad opera di Ibrahimovic (13esimo gol in Premier League, a -1 da Diego Costa capocannoniere) che sfrutta un rimpallo e fulmina Randolph con un siluro sul primo palo. Ibra, però, è in posizione netta di fuorigioco. Poco male, lo United legittima il raddoppio con un altro paio di occasioni sprecate nel finale e porta a casa altri tre punti d’oro per continuare la scalata. Triplo appuntamento alle porte all‘Old Trafford: Fa Cup col Reading, Coppa di Lega con l’Hull City e, soprattutto, il 15 gennaio il derby d’Inghilterra col Liverpool. Dovesse vincere quella partita, Mourinho si ritroverebbe a -2 dai reds, ad oggi considerati la più seria alternativa al Chelsea. E allora sì che la classifica comincerebbe a sorridere….

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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