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Lazio – Sparta Praga 0-3: Furia ceca all’Olimpico. Crolla anche l’ultimo baluardo italiano in Europa

Dopo l’eliminazione sfortunata della Juventus di ieri sera a Monaco di Baviera, anche la Lazio di Pioli perde miseramente tra le mura amiche contro un modestissimo Sparta Praga dimostratosi letale nelle poche occasioni concessogli. Mister Pioli schiera un  inaspettato 4-2-3-1 con Mauri, Keita e Candreva dietro l’unica punta Klose. Solo panchina per Felipe Anderson e Matri. I biancocelesti partono col turbo e impegnano subito Bicik con Candreva. L’incipit sembra positivo ma al decimo minuto i padroni di casa vanno sotto. Sul cross dalla fascia di Julis, Bisevac respinge il pallone in maniera scomposta regalando la palla a Krejci che, spalle alla porta, è bravo a servire la conclusione di Dockal, che piega le mani a Marchetti. La Lazio ha tempo ancora per ribaltare il risultato ma lo Sparta è in un momento super. Julis vince un rimpallo su Hoedt e mette in mezzo per Krejci che di piatto la mette dove Marchetti non può arrivare. Olimpico annichilito. Pian piano però l’intraprendenza dei ragazzi di Pioli fa si che il pubblico li spinga verso l’impresa. La Lazio infatti reagisce e ha un’occasione incredibile con Mauri che da due passi si fa ipnotizzare da Bicik. Il portiere ospite è protagonista anche di un’ottima parata su un tiro dalla distanza di Candreva. Quando tutti si aspettano da un momento all’altro il gol dei padroni di casa, lo Sparta colpisce per la terza volta e chiude la partita. Cross dall’esterno di Fydek e girata al volo di Julis che beffa Marchetti. L’Olimpico si lascia andare ai fischi e alle contestazioni contro il presidente Lotito.

Nella ripresa la gara non cambia. La Lazio prova nei primi quindici minuti a far male ai cechi ma quattro gol sono davvero troppi da fare. Mauri nei primi minuti spaventa Bicik concludendo in spaccata da pochi passi. Dopodichè la squadra italiana si lascia andare e porta a termine la partita. Bruttissima figura per la Lazio che esce contro una formazione alla sua portata. Del resto però lo Sparta Praga si è dimostrata squadra tosta, dagli ottimi elementi in avanti. L’ultimo baluardo italiano è crollato. Ora attendiamo in silenzio sino al prossimo anno.

Nicola Chessa

Nato a Siniscola, in provincia di Nuoro, in una notte d'ottobre del 1993, sin da quando è un bambino si appassiona al calcio. Raggiunta la maturità in terra sarda, decide di spostarsi a Milano per star vicino al suo grande amore, l'Inter.

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  • Una vera vergogna. Questi sono i risultati di un quadriennio di dominio Juventus. Il livello del calcio italiano è crollato, si è livellato verso il basso

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Nicola Chessa

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