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Liga, l’Eibar bussa alle porte dell’Europa

Incredibile. Impronosticabile potremmo dire. Caparezza cantava “…il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un’artista…”. Per l’Eibar questa doveva essere la stagione più ostica, la seconda di sempre nella Liga. Dopo un 2014/15 terminato con una salvezza piuttosto tranquilla, il piccolo club basco si trovava di fronte all’immane difficoltà di ripetere l’impresa e di riconfermarsi nel futbol spagnolo che conta. Al giro di boa del campionato la classifica parla chiaro: gli Armeros sono sesti e, se la Liga terminasse oggi, sarebbero qualificati ai preliminari di Europa League. Utopia sì ma se l’appellativo di Cenerentola non calza più state certi che ad Ipurua la favola continua.

Nel ventoso pomeriggio basco l’Eibar sfoggia l’asfissiante disinvoltura di una piccola squadra diventata ormai grande. A farne le spese un Espanyol con ancora addosso le ruggini del derby catalano di Copa del Rey perso 4-1 al Camp Nou. Al minuto 15 il vantaggio dei padroni di casa opera del giapponese Takeshi Inui (al primo gol nella Liga) è una magia che nasce sul vertice sinistro dell’area e muore all’incrocio dei pali opposto. Da vedere e rivedere. Gli ospiti non tardano a trovare il pareggio con Joan Jordan, complice un decisiva quanto involontaria deviazione di un difensore che manda fuori tempo e fuori posizione l’estremo difensore Riesgo. Nella ripresa i Periquitos hanno l’occasione per portarsi avanti nel punteggio ma il sinistro di Asensio finisce sul montante. Al 74′ lo scatenato Inui si procura un netto calcio di rigore per fallo di Javi Lopez. Dal dischetto il bomber dell’Eibar Borja Baston non sbaglia e fa 2-1. Nel finale lo stesso attaccante in prestito dall’Atletico Madrid sciupa la rete del ko fermato da un’ottima parata di Pau Lopez. Vince l’Eibar, Ipurua è in festa, un paesino di 27.000 abitanti è in festa. Che questa incredibile storia ci regali un lieto fine è ancora presto per dirlo ma bussare all’Europa nella speranza che apra le sue porte è un’opzione da iniziare a prendere in considerazione.

Lontano dalle montagne della provincia di Guipuzcoa, Las Palmas e Malaga si spartiscono la posta in riva al Mar Mediterraneo. Succede tutto nella ripresa: al vantaggio degli isolani grazie alla marcatura di Tana rispondono gli Albicelestes con il solito Roque Santa Cruz. Un punto prezioso per il Las Palmas nella corsa alla salvezza ma che sa di occasione sprecata per il gioco proposto e per l’incapacità di chiudere il match dopo l’1-0. Il Malaga ringrazia uno strepitoso Kameni e prosegue la striscia positiva in campionato (a punto negli ultimi 7 turni).

Nel match dell 16:00 la Real Sociedad ha ragione per 2-0 del Valencia guidato da Gary Neville. É l’asse Carlos Martinez-Jonathas che regala i tre punti al popolo dell’Anoeta e lo fa nell’arco di tre minuti. In entrambi in casi è un cross dalla destra del terzino navarro a pescare il puntero ex Latina fra le belle statuine della difesa valenciana il quale, lesto, ribadisce in rete le uniche occasioni capitategli durante tutti i novanta minuti. Un Valencia davvero irriconoscibile. Le parecchie assenze (Feghouli, Gayà, Andrè Gomes) non possono essere un alibi perchè anche alla Real mancavano parecchi nomi e ben più importanti (Granero, Agirretxe, Zurutuza, Illarramendi e Canales). Una squadra senza centrocampo e con troppa distanza fra i reparti. Enzo Perez e Dani Parejo costantemente in difficoltà nel trovare un compagno smarcato e costretti a cercare Paco Alcazer con lanci lunghi che prontamente lo coglievano in fuorigioco. Molto è dovuto all’ottima prestazione sotto il punto di vista tattico degli uomini di Eusebio Sacristan schierati con un linea di difesa altissima sempre pronta e perfettamente allineata. La fame di punti era molto più di casa a San Sebastian e sotto il cielo plumbeo e carico di pioggia del Golfo di Vizcaya la differenza è stata lampante.

 

Real Sociedad – Valencia 2-0 (79′ Jonathas, 82′ Jonathas)
Eibar – Espanyol 2-1 (15′ Inui, 22′ Jordan, 74′ Borja Baston)
Las Palmas – Malaga 1-1 (51′ Tana, 72′ Santa Cruz)

Jacopo Bravi

Scrivere, seguire, studiare e leggere il calcio è la mia grande passione...se d'oltremanica o d'oltre oceano (U.S.A) ancora meglio...hockey (sempre U.S.A) come secondo amore della mia vita.

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