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Il Borriol, la caduta dei supereroi regionali

La stagione del Borriol, nei bassifondi della piramide calcistica spagnola, è quanto di più beffardo si possa raccontare, il caso estremo di quella che da queste parti è famosa come “la ley de Murphy”. L’omonimo paese della Comunidad Valenciana, imbottigliato tra parchi naturali, montagne e distese di ulivi e carrube, può contare su poco più di cinquemila anime, un campo di golf e una squadra di calcio che da qualche anno reca soddisfazioni avendo toccato la Tercera División, la quarta categoria del calcio iberico. Ma dopo la retrocessione dell’anno scorso in Preferente Regional, quinto gradino della piramide, la voglia di tornare a giocarsela con i grandi era tanta e il presidente Sergio García ha messo in piedi un gruppo in grado di tornare subito nella divisione nazionale. Non è di certo uno sprovveduto anzi, lui nel mondo dello sport ci sguazza da parecchio: è uno dei golfisti più forti degli ultimi vent’anni. Nella Comunidad Valenciana il golf è secondo solo al calcio con i suoi oltre trenta green, e rimanere per oltre un decennio nella top ten del ranking mondiale non è uno scherzo, specialmente se arrivi ad essere il numero due assoluto dietro a un certo Tiger Woods.

Così sotto la guida del tecnico Pedro Fernández gli azulgrana del Borriol si sono rimboccati le maniche e hanno macinato gol e risultati. Al termine della regular season i castellonensi comandavano il gruppo 1 della Preferente Valenciana con 82 punti, frutto di ventiquattro vittorie, dieci pareggi e nessuna sconfitta, a fronte di 69 reti marcate e sole 14 subite. Un distacco di undici punti sulla seconda classificata, diciassette sulla zona play-off, praticamente la miglior squadra della regione senza ombra di dubbio: basti pensare che nel gruppo 2 le prime classificate raggiungevano appena quota 65 punti. Ma non è ancora finita: per la promozione bisogna prima superare i play-off e battere sul campo le avversarie degli altri raggruppamenti.

Nella semifinale l’Alginet è mangiato in un sol boccone: 0-2 allo stadio La Forana, e poi un netto 5-1 casalingo che non lascia spazio a repliche. Tra il Borriol e la Tercera c’è un ultimo ostacolo: il Buñol. Ma nella finale la magia si rompe. Nell’andata al Beltrán Baguena di Buñol – paesino famoso in tutta la Spagna per la celebre “Tomatina”, la festa della battaglia dei pomodori – il Borriol cade nella prima sconfitta stagionale. Raúl García sfrutta un errore difensivo per portare in vantaggio i suoi dopo un primo tempo dominato dagli ospiti, mentre nel secondo tempo gli azulgrana di Pedro Fernández accusano il colpo sbagliando anche un rigore nei minuti finali quando Vicente para il tiro dal dischetto ad Aarón. Nella gara di ritorno sul campo di El Palmar il Borriol sa di giocarsi la partita della vita, ma sotto porta le gambe tremano e la palla non entra.

Nella seconda parte il tecnico madrileno mette in campo Iván Campos e lui lo ripaga a cinque dal termine quando un terra-aria da fuori area regala il gol dei supplementari al Borriol. Il sogno continua, ma non per molto. Nonostante i padroni di casa continuino a a occupare la metacampo avversaria la rete della promozione la segnano gli ospiti con il colpo di testa di Godo che, con il primo tiro in porta del Buñol, tronca le gambe ai borriolensi. Ma mancano ancora dieci minuti alla fine: gliene bastano appena due a Enric per riaprire i giochi, un’altra frustata da fuori area ed è 2-1, ma non basta. In virtù dei gol in trasferta il Borriol necessita di un altro gol, che non arriverà più. Dopo trentotto gare, ventisette vittorie, dieci pareggi e una sconfitta il Borriol cicca la promozione, rimanendo nel Purgatorio del calcio regionale. È una storia di calcio, una metafora della vita o forse solo un format non meritocratico. È la stagione bellissima del Borriol, cui il destino ha riservato un finale à la Tarantino.

(Foto: twitter.com/CF_Borriol)

Mihai Vidroiu

Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.

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Mihai Vidroiu

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