FRANCIA . Calcio e politica sono probabilmente i due argomenti che generano il maggior numero di polemiche e quando i due temi si incrociano il rischio di discussioni piuttosto calde sale a dismisura. Quello che sta accadendo in Francia, precisamente nella regione parigina è, però, un caso più unico che raro, con un sindaco che ha drasticamente tagliato i fondi riservati alla società locale, militante in CFA (4^ divisione).
Siamo a Mantes-la-Ville, comune di circa 20000 abitanti, 50 km ad ovest di Parigi. La storia inizia nel 2014 quando, a sorpresa, viene eletto primo cittadino Cyril Nauth, esponente del Front National (FN), partito di estrema destra. Le prime scaramucce si registrano prima delle elezioni provnciali del marzo 2015 quando l’account Twitter del club e alcuni membri dell’FC Mantois, in cui convivono giocatori di diverse origini e religioni, invitano a non votare per il FN.
I rapporti sono, dunque, piuttosto freddi e la goccia che fa traboccare il vaso arriva poche settimane dopo, con il drastico taglio (75%) dei fondi destinati al club. Si passa così dai 75500 euro del 2013 (oltre il 10% del budget complessivo del club) ai 15112 euro del 2015, una diminuzione che rischia di mettere in serio pericolo l’attività di oltre 1000 tesserati.
Decisione singolare se si pensa che tutte le associazioni presenti in città non si sono viste diminuire i fondi. Tutte, ad eccezione della Lega per i Diritti dell’Uomo, di un’associazione di danze orientali, della Confederazione generale del Lavoro (sindacato) e della già citata società sportiva. Un caso?
Interpellato da Le Monde, il sindaco ha giustificato i suoi tagli adducendo problemi finanziari, quindi ha accusato i dirigenti dell’FC Mantois di mancare di rispetto, di usare un linguaggio di periferia, di portare avanti azioni politicizzate e di non favorire affatto l’integrazione. Tuttavia, l’allenatore della squadra locale ha precisato che, secondo diverse testimonianze, all’interno dell’amministrazione comunale, il club non è visto come sinonimo aggregazione sociale, bensì come il simbolo di una determinata comunità, non troppo gradita a quello che ora è il terzo partito di Francia.
Il caso ha portato la città di Mantes-la-Ville sotto i riflettori dei principali media, dal giornale L’Equipe alla tv France 2, passando per altre testate di tiratura nazionale. Basterà questo clamore per raggiungere un accordo e permettere al club di sopravvivere e continuare a lanciare talenti come Yann M’Vila (22 presenze con la maglia della Francia) o Moussa Sow, cresciuti proprio nell’FC Mantois?
(immagine: http://fcmantois.com)
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