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Lech Poznan-Legia Varsavia 1-2: Saganowski firma l’ennesima coppa dei Legionari

Allo “Stadio Nazionale” di Varsavia si giocava la finale della Puchar Polski (la coppa nazionale di Polonia) tra il Legia Varsavia e il Lech Poznan, curiosamente prima e seconda attualmente in Ekstraklasa (il campionato polacco) dove si affronteranno direttamente la prossima settimana. Grande ambiente nello stadio della capitale (non è lo stadio dove gioca il Legia) strapieno e coloratissimo dalle tifoserie dei due club più popolari del paese. Il Lech, che è arrivata in finale battendo solo ai supplementari il Blekitni sorprendente formazione di terza divisione, si presentava senza l’ala ungherese Lovrencsics (a breve sarà operato al menisco, stagione finita); Legia in formazione tipo, dove come punta è titolare Saganowski che vince il ballottaggio con il portoghese Orlando Sà.

Dopo le prime fasi di studio è, un po’ a sorpresa, il Lech ad attaccare, e con buoni risultati. Dopo una decina minuti lo scozzese Douglas sfiora il vantaggio con una punizione dal limite alta di poco; al quarto d’ora è il russo Sadaev ad impegnare Kuciak (bravo a respingere di piede) con un mancino da posizione defilata. Sono le premesse del gol, che arriva al 20’: Kownacki si guadagna un fallo sulla trequarti destra: punizione battuta magistralmente dallo scozzese Douglas con un mancino potente in mezzo all’area che costringe Jodlowiec, impegnato a marcare Sadaev, alla deviazione di testa nella propria porta. Palla al centro ed è ancora il Lech a sfiorare il raddoppio: Sadaev (sempre lui) lanciato a rete si presenta solo davanti a Kuciak, sceglie di concludere con un “cucchiaio” neutralizzato dall’attento portiere del Legia. I capitolini non riescono a reagire ma sono fortunati a trovare il pareggio al primo corner guadagnato: dal calcio d’angolo battuto da Duda il portiere del Lech Gostomski sbaglia completamente l’uscita, dietro di lui c’è proprio Jodlowiec che insacca con un tocco sporco (col ventre) e si fa perdonare per il precedente autogol.

Il match viene di fatto resettato a livello psicologico, ne approfitta mister Berg per mettere una pezza alle continue discese sulla sinistra del Legia del 18enne Kownacki (al 35° dalla destra rientra sul sinistro e conclude sul primo palo, Kuciak devia in angolo) sostituendo già prima dell’intervallo il brasiliano Guilherme (invisibile) con il più “fisico” Zyro. E’ il cambio che cambia il match: dopo un destro dal limite di Vrdoljak deviato che finisce sul destro di Duda il quale conclude però altissimo da discreta posizione, è proprio Zyro il protagonista dell’ultima occasione da gol del Legia: un suo cross dalla destra per Saganowski costringe Gostomski ad uscire ma il portiere manca ancora la palla che arriva sulla sinistra all’accorrente Kucharczyk sul cui mancino potente e preciso è questa volta bravo Gostomski a respingere di piede.

Si ricomincia dopo l’intervallo senza cambi ma con un Legia che coglie subito il gol del vantaggio con Saganowski: il numero 9 si fa trovare al posto giusto nel momento giusto sul diagonale mancino di Zyro indirizzato al secondo palo dove è appostato il bomber dei “Legionari” pronto a deviare in rete. Di fatto finisce qui la partita perchè il gol deprime il Lech che, lontano parente della briosa squadra vista nel primo tempo, subisce gli inserimenti degli attaccanti del Legia (come al 69° quando Duda che dalla linea di fondo mette un pallone teso nell’area piccola dove Saganowski non riesce a deviare verso la porta) senza riuscire a reagire convintamente. Nemmeno nell’ultimo quarto d’ora i “Minatori” riescono a creare nulla di che (un destro a giro di Pawlowski e un diagonale mancino del neoentrato Jevtic entrambi fuori non di molto) e chiudono anzi mestamente con l’espulsione a Douglas reo di una gomitata a Zyro, l’uomo spacca-partita. Il titolo va, meritatamente, al Legia che alza al cielo la sua 17esima Puchar Polski dopo un anno di digiuno; il Lech potrà vendicarsi nel big-match del campionato previsto per la prossima settimana.

LECH POZNAN (4-3-2-1) Gostomski; Kędziora, Paulus Arajuuri, Kamiński, Douglas; Trałka, Linetty (68’ Jevtic); Pawłowski (78’ Keita), Hamalainen, Kownacki; Sadajev (72’ Formella). All Skorza

LEGIA VARSAVIA (4-2-3-1) Kuciak; Broz, Rzezniczak, Astiz, Brzyski; Vrdoljak, Jodlowiec; Guilherme (37′ Zyro, 90′ Kosecki), Duda (79’ Maslowski), Kucharczyk; Saganowski. All. Berg

Edoardo Buganza

(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.

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  • Tutto giusto e bell'articolo. Solo un appunto: "Kolejorz" si traduce con "ferrovieri", e non "minatori" (Gornik), perchè il Lech Poznan è stato a lungo legato alle ferrovie polacche, da cui il soprannome

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