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Russia – Il Krasnodar trionfa nel derby: ora è a +4 sul CSKA. Si infiamma la lotta per la salvezza

RUSSIA – Turno di Russian Premier League atipico nella ventitreesima giornata, con ben quattro gare giocate il lunedì pomeriggio in orari abbastanza improbabili. Ci sarebbe da chiedersi il motivo per cui la RFU, invece di spingere la valorizzazione del prodotto, finisce invece per castrarlo con gare in orari scolastici e lavorativi, con ben poche persone a poterlo seguire.

Critiche a parte, andiamo come nostro solito a riepilogare quanto successo. Ad aprire la giornata, sabato alle ore 19 locali, è stato il derby di Krasnodar. Partita poco pubblicizzata, tanto nell’antica terra zarista quanto all’estero, ma che ha, come previsto, regalato molte emozioni. Ad aprire le danze è stato il Kuban, con un siluro dalla distanza di Anton Sosnin, insaccatosi all’incrocio dei pali e che si candida come rete più bella del turno. Vantaggio canarino durato tuttavia ben poco, appena sette minuti, il tempo necessario a Mauricio Pereyra – forse per rendimento il miglior centrocampista di questo campionato – di pareggiare i conti, sfruttando al meglio un filtrante di Ari. Nella ripresa, la partita si alza ancor più di ritmo: Ignatjev riporta avanti il Kuban (rivedibile Dykan nell’occasione), Shirokov fa 2-2 subito dopo sfruttando una paperaccia di Belenov; a dieci dalla fine arriva il goal che significa successo per i neroverdi, con un bel diagonale del terzino Kaleshin.

Il Krasnodar così facendo consolida il secondo posto, e sale a +4 sul CSKA, che a Perm crolla clamorosamente contro l’Amkar ultimo in graduatoria. A decidere la sfida è Igor Kireev, che rilancia così le ambizioni di salvezza (o quantomeno di play out) dei rossoneri, che nel 2015 avevano sinora sempre perso. Sui soldati accorciano così la Dinamo, che senza Denisov – finito fuori rosa dopo aver criticato il tecnico Cherchesov di non saper pensare con la propria testa, dopo che questi ha promosso titolare il figlio del presidente Rotenberg – vince 2-1 in casa contro il Mordovia (reti di Douglas e Kuraniy per i poliziotti, di Danilo per gli ospiti), ed il Rubin Kazan, che a San Pietroburgo gioca una discreta gara e blocca sul pari la capolista: i tatari passano in vantaggio subito in avvio con il giovane Nabiullin, vengono raggiunti da un calcio di rigore trasformato da Hulk, e nel finale rischiano la beffa, con un clamoroso incrocio dei pali centrato dal redivivo Kerzhakov.

Crollano anche altre due moscovite: la Lokomotiv viene malamente sconfitta 2-0 dall’Ural Ekaterinburg. A condannare i ferrovieri sono un’autorete dell’ucraino Mykhalyk ed un goal di Smolov. Molto critico a fine gara il tecnico montenegrino Bozovic verso i suoi ragazzi, apparsi disattenti e senza alcuna idea per provare anche solo a strappare un punto agli arancioneri. Non se la passa meglio lo Spartak Mosca: dopo la clamorosa sconfitta nel turno infrasettimanale contro l’Arsenal Tula, arriva un secondo stop contro una squadra invischiata nelle zone basse: questa volta si tratta del Rostov, che ribalta – grazie ad una doppietta di Grigorjev – il momentaneo vantaggio di Insaurralde. Per il tecnico dei biancorossi Yakin, l’avventura moscovita pare ormai arrivata al capolinea.

Colpaccio dell’Arsenal Tula, che sbanca Ufa e scavalca i baschiri in graduatoria: decisivo risulta il goal messo a segno dall’esperto bielorusso Korytko a metà della prima frazione di gioco. 2015 horribilis finora per l’Ufa, che in sei gare ha messo in cassa soltanto un punto, dilapidando così tutto il vantaggio che aveva sulla zona calda ed attualmente risucchiato al penultimo posto. A chiudere, la sfida salvezza con due squadre che hanno preferito non farsi male: finisce infatti in pareggio sia Torpedo – Terek: 0-0 che accontenta più i ceceni dei bianconeri.

 

 

Matteo Mongelli

Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.

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Matteo Mongelli

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