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Portogallo-Capo Verde 0-2: la rivincita della colonia sui Conquistadores

PORTOGALLO-CAPO VERDE 0-2 – Dieci isole a largo del Senegal, attualmente abitate da una popolazione pari a circa la metà di quella di Napoli, sotto il controllo portoghese dal 1456 al 1975. Oggi undici uomini, che al momento dell’indipendenza non erano neppure nati, hanno regalato un’indimenticabile pagina di storia a un popolo intero. Che parla portoghese. Una serata che neppure il pubblico di Estoril scorderà facilmente, roba da non crederci dopo la bella vittoria contro la Serbia ottenuta pochi giorni fa. Due universi lontani, sia dal punto di vista economico e sociale (l’ONU ha escluso Capo Verde dalla lista delle nazioni meno sviluppate meno di dieci anni fa) sia da quello calcistico, 31 posizioni di distanza nel ranking Fifa. Fernando Santos sfrutta l’impegno di stasera per provare facce nuove, ecco gli undici del primo minuto: Lopes; Cedric, Paulo Oliveira, Andre Pinto, Antunes; Joao Mario, Andre Gomes, Adrien; Vieirinha, Bernardo Silva, Almeida. Gara speciale per Rui Aguas, 31 presenze con la nazionale lusitana e ora ct capoverdiano. Prima uscita dopo la (modesta) esperienza nell’ultima coppa d’africa. Questi gli undici prescelti: Vozinha, Jeffry, Varela, Semedo, Odair Fortes, Heldon, Platini, Gege, Nuno Rocha, Nivaldo, Julio Tavares.

Quattro esordienti nelle fila del Portogallo, Hugo Almeida è per distacco l’elemento più esperto in campo. Da qui a considerarlo un campione però ce ne passa. Mai i lusitani hanno perso un’amichevole contro una rappresentativa africana. C’è sempre la prima volta. Paulo Oliveira inaugura la sua prima volta con un giallo dopo cinque minuti. Vozinha inizia a lavorare, il colpo di testa di Vierinha lo obbliga a un bell’intervento quando l’orologio segna un quarto d’ora di gioco. E’ partita vera, Capo Verde risponde colpo su colpo puntando su una fitta rete di passaggi. Ci si diverte molto più del previsto e non è una grande notizia per il pubblico di casa. Esaltata invece la delegazione capoverdiana presente all’Estádio António Coimbra da Mota, al 38esimo arriva la gioia. Fortes se ne va sulla destra e, giunto sul fondo, mette in mezzo, il pallone non sembra temibile ma Anthony Lopes, anche lui alla prima nazionale, combina un disastro e si fa superare. Una traiettoria insidiosa ma dalla lettura piuttosto semplice. La festa capoverdiana comunque è solo iniziata. Cinque minuti dopo il primo schiaffo, ecco Gege materializzarsi in area dopo che la difesa non è riuscita a spazzare la punizione messa dentro da Helton. Il risultato all’intervallo va riletto per essere sicuri che non sia un abbaglio: Portogallo-Capo Verde 0-2.

Il Portogallo mischia le carte, in avvio di ripresa si vedono segnali di ripresa ma all’ora di gioco arriva la mazzata definitiva. Catastrofe difensiva che consente a Helton di involarsi verso la porta, Andre Pinto si immola per evitare il gol ma commette fallo da ultimo uomo: espulsione evidente. Sotto di due reti e con un uomo in meno, il Portogallo non riesce a combinare niente. Capo Verde, per la seconda volta nella propria storia, batte una squadra europea (clicca QUI per gli highlights). Teniamo presente però che la prima fu Malta. Un successo che ha un valore speciale, non soltanto per il blasone per l’avversario ma pure per le questioni storiche della quali abbiamo parlato in avvio. Guardate bene il risultato Portogallo-Capo Verde 0-2. Tranquilli, non è un Pesce d’aprile.

Paolo Bardelli

Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.

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