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Getafe-Espanyol 2-1: Sarabia-show nell’anticipo della 24esima giornata

Al Coliseum Alfonso Perez un buonissimo Getafe regola per 2 reti a 1 la brutta copia dell’Espanyol visto domenica scorsa contro il Malaga. Gli uomini di Quique Sanchez Flores giocano un match tatticamente perfetto per la totalità dei 90 minuti, costringendo la mediana catalana a non comandare mai il pallino del gioco. Merito sicuramente del tecnico ex Valencia e Atletico Madrid che sceglie un baricentro più avanzato sin dal fischio d’inizio con Sarabia, Sammir e Pedro Leon a supporto di Alvaro Vazquez unica punta. Sergio Gonzalez, dal canto suo, schiera dal primo minuto il rientrante e scalpitante Cañas a far coppia davanti alla difesa con Abraham Gonzalez e si affida al duo Caicedo-Stuani in attacco.

Il pressing alto degli Azulones mette subito ai ferri corti la retroguardia dell’Espanyol. Sammir, particolarmente ispirato, più volte crea la superiorità numerica saltando il centrocampo statico degli ospiti e innescando a piacere i compagni sulla trequarti. Duarte a sinistra e Javi Lopez a destra soffrono tremendamente i cambi di gioco e il costante invertirsi di Sanabria e Pedro Leon sulle fascie. Solo l’egosimo di quest’ultimo non permette ai padroni di casa di portarsi in vantaggio quando il canterano del Murcia preferisce un tiro in precario equilibrio al cross basso al centro per i compagni accorrenti. Ma è il preludio al gol del Getafe che arriva al minuto 33 sempre dalla destra, stavolta con la sovrapposizione del terzino Alexis, che lifta il pallona a mezz’altezza al limite dell’area piccola dove è più lesto di tutti Pablo Sanabria ad incunearsi fra le maglie per l’occasione gialle dell’Espanyol e a freddare con un piattone sul palo lontano l’incolpevole Kiko Casilla. Nemmeno la rete subita sveglia i catalani che appaiono involuti e privi di gioco. L’assenza per squalifica/infortunio del capitano Sergio Garcia pare incidere più di quanto si potesse credere. Per segnare sul taccuino il primo tiro verso la porta di Jona Lopez da parte dell’Espanyol bisogna attendere il tempo di recupero della prima frazione: l’autore è Paco Montanes e il risultato, nullo, è la fotografia dei primi 45 minuti dei Periquitos.

Ci si aspetta un cambio tattico da parte di Sergio Gonzalez al rientro sul terreno di gioco ma gli undici che riscendono in campo sono gli stessi e il gioco dell’Espanyol non decolla. Anzi, il timone del match è saldamente nelle mani del Getafe che riprende da dove aveva lasciato, macinando gioco sulla mediana e logorando ai fianchi i laterali ospiti. E i frutti non tardano ad essere colti: il solito Sanabria prende palla sulla destra e punta la bandierina affiancato da Duarte, di colpo si porta la sfera verso l’interno con il tacco e lascia sul posto il suo marcatore, ingresso in area e scarico dolce a rimorchio per l’accorrente Alvaro Vazquez. Un cioccolatino che l’attaccante arrivato a Getafe in estate dallo Swansea non può che insaccare sotto la traversa. L’unico a non arrendersi per l’Espanyol è Lucas Vazquez che gioca una partita di cuore cercando di trascinare in quella direzione i suoi compagni. Sono sue le due occasioni più ghiotte per i catalani nella ripresa. A pochi secondi dalla lavagna luminosa che indica il recupero arriva la fiammata che può cambiare le sorti della gara: Anaitz Arbilla, entrato al posto di uno spento Javi Lopez, si prende la responsabilità di calciare dalla distanza un pallone spazzato dalla difesa degli Azulones. Pesca il jolly e il sinistro va a morire sotto l’incrocio dei pali alla destra di un attonito Jona Lopez. Non basta però all’Espanyol che esce meritatamente sconfitto dall’Alfonso Perez. La carta del doppio puntero scelta da Sergio Gonzalez non ha pagato e la scusa della testa già alla semifinale di ritorno di Copa del Rey non può bastare. Terza vittoria consecutiva fra le mure amiche invece per il Getafe. L’impronta di Quique Sanchez Flores inizia a prendere forma.

(foto: insidespanishfootball.com)

Jacopo Bravi

Scrivere, seguire, studiare e leggere il calcio è la mia grande passione...se d'oltremanica o d'oltre oceano (U.S.A) ancora meglio...hockey (sempre U.S.A) come secondo amore della mia vita.

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