TOTTENHAM – Stagione 2013-14: Gareth Bale viene ceduto al Real Madrid per la cifra record di 94 milioni. Prima di questa grande cessione, il Tottenham naviga in ottime acque: fino al 2012, in campionato arriva ad ottenere un piazzamento costante nei primi cinque posti, e in Europa, sotto la guida di Harry Redknapp, conquista nel 2010 i quarti di finale di Champions e nel 2012 i quarti di Europa League.
La svolta economica arriva due anni fa con la cessione, appunto, di Bale al Real Madrid, a cui hanno fatto seguito quelle di Caulker (Cardiff per 9,5 milioni), Defoe (Toronto per 7 milioni), Dempsey (Sounders a 7 milioni), il mediano Huddlestone (Hull City per 6 milioni) e il regista Scott Parker (Fulham per 4,5 milioni). Insomma, i ricavi delle cessioni sfiorano i 130 milioni e diversi sostenitori degli Spurs iniziarono a storcere il naso. E invece, per la grande gioia dei tifosi, arrivano i colpi: Soldado e Lamela per 30 milioni; Paulinho dal Corinthians per 20 milioni; il giovane Eriksen dall’Ajax per 13,5 milioni; il centrocampista francese del Tolosa Capoue a 11 milioni; il centrale rumeno Chririches per 9,5 milioni; l’ala sinistra del Twente, Nacer Chadli, a 8 milioni.
Nell’ultima sessione estiva di calciomercato qualche piccolo movimento è stato fatto, regalando a Pochettino qualche ricambio per gareggiare su più fronti: arrivano – per una spesa totale che sfiorò i cinquanta milioni – Davies dallo Swansea; Fazio del Siviglia; il mediano del Montpellier Stambouli; il portiere olandese Vorm; il centrale Dier dallo Sporting Lisbona e la scommessa made in USA di nome Yedlin. Le ingenti somme spese portarono, inevitabilmente, alla cessione di alcuni giocatori: a salutare White Hart Lane furono due pezzi della storia recente del Tottenham, ossia Sandro e Dawson (ceduti rispettivamente a QPR e Hull City per un totale di 17 milioni), a cui fecero seguito le partenze del trequartista islandese Sigurdsson (Swansea, 10 milioni), Naughton (6,5 milioni ai gallesi), e il giovane Livermoore (Hull, 7 milioni).
Uscite pesanti, vero. Ma mercato in entrata di tutto rispetto. Negli ultimi due anni, la società londinese ha chiuso sempre in attivo il proprio bilancio e anche i risultati colti sul campo sono stati confortanti. Certo, la concorrenza è tanta. E le squadre che precedono in classifica gli Spurs dispongono di maggiori risorse economiche. Ma la strada è quella giusta: la classifica della Premier quest’anno è corta e può succedere di tutto. In Europa League il Tottenham ha superato la fase a gironi e ora se la vedrà nei sedicesimi di finale contro la bella Fiorentina di Montella. Stagione ancora tutta da giocare per gli uomini di Pochettino: sognare non costa nulla.
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