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Argentina, è partito il campionato più pazzo del mondo: Racing subito k.o.

ARGENTINA – Partito venerdì il torneo dei 30 del calcio argentino con due incontri: i campioni di Avellaneda pagano un’ingenuità del ‘Chino’ Saja e un pessimo arbitraggio di Pitana e vengono sconfitti nel Cilindro. Dal canto suo il Velez del rientrante Miguel Ángel Russo si impone a un volitivo Aldosivi nell’Amalfitani: decisiva la doppietta di Milton Caraglio

E la prima è andata. Anzi, le prime due di 450 battaglie che fino a novembre infiammeranno ben 30 stadi e 20 città di tutta l’Argentina. E’ iniziato un torneo di Prima Divisione a girone unico che non ha probabilmente precedenti nella storia del calcio mondiale: mai infatti così tante squadre sono state ai nastri di partenza in un campionato con la formula tutti contro tutti, per divenire il più grande del proprio paese.

SAJA: RECORD E DORMITA- Il botto iniziale è quello che arriva dal Cilindro di Avellaneda, dove il Racing dei ‘due Diego’, il tecnico Cocca e il capitano Milito, ultimo campione del calcio argentino nel passato Torneo de Transición, viene superato 1-0 dal Rosario Central. La partita è decisa al 3′ da un gol del giovane Franco Cervi. Il portiere dell’ Academia , Sebastián ‘el Chino’ Saja ha appena eguagliato con 586 minuti il record di imbattibilità della porta nella storia del club, stabilito tra il 1965 e il 1966 da Augustín Cejas. Ma proprio una volta che Saja ha eguagliato la linea del suo leggendario predecessore, ecco il pastrocchio: su retropassaggio di Lollo, Saja, sia per un po’ di indecisione nell’uscire, sia per l’ eccessiva fiducia con cui colpisce di prima il pallone, effettua un rinvio rasoterra corto e sbilenco. Il centrocampista centrale del Central, Barrientos, non riesce a dominare la sfera, ma il rimbalzo perviene a Cervi che, vedendo Saja fuori dai pali, effettua un pallonetto che si insacca dolce per la vittoria del Canalla.

I rosarinos non violavano lo stadio Juan Domingo Perón dal 2005, quando vinsero con lo stesso punteggio, grazie a un gol decisivo dell’allora giovane Marco Ruben. Proprio l’attaccante, classe 1986, ha fatto il suo rientro nel calcio argentino con la casacca del Central, dopo 8 anni trascorsi tra Spagna, Francia, Ucraina e Messico. Ma aldilà della curiosa coincidenza, bisogna sottolineare come Ruben, capitano della squadra di Rosario, sarebbe dovuto andare in anticipo sotto la doccia: bruttissima l’entrata a gamba tesa e con i tacchetti su Aued al 23′, nella quale il centrocampista della squadra di Cocca è rimasto con la tibia sbucciata. Nestor Pitana non ammonisce neanche, quando il rosso sarebbe stato sacrosanto. Per l’arbitro mondiale un’altra infelice prestazione dopo l’incolore direzione nel retour match di Recopa Sudamericana tra San Lorenzo e River di mercoledì scorso. Un momento veramente no per il fischietto misionero.

VELEZ, NEL SEGNO DI CARAGLIO- Nel primo match del Torneo 2015 il Velez Sarsfield ha superato 2-0 all’Amalfitani l’Aldosivi di Mar del Plata, seconda squadra della costa argentina presente in questo campionato(dopo l’Olimpo di Bahía Blanca), al ritorno in Prima Divisione dopo 40 anni di assenza. Decisivo Milton Caraglio che con due colpi di testa al 18′ e all’84’ regala a Miguel Ángel Russo un felice ritorno sulla panchina del Fortín, sulla quale aveva già seduto tra il 2005 e il 2006, ottenendo un titolo di campione, il Clausura 2005. Direzione di gara piuttosto decisa invece quella dell’internazionale Abal, che sul campo di Liniers ha comminato ben 7 ammonizioni ed ha inoltre espulso per somma di gialli al 4′ della ripresa, il difensore velezano Emiliano Amor, primo rosso del Torneo.

Campionato spezzatino: dopo i 2 anticipi( se si può ancora chiamarli così…) altre 6 partite sabato, 5 domenica e ancora 2 lunedì per completare il quadro dei 15 incontri di questa prima giornata. Sarà stato sconsiderato e scellerato forse far partire questa giostra, ma la realtà è che 30 tifoserie e 30 sogni ci sono già saltati sopra e fino a novembre non si fermeranno: QUESTO E’ IL CAMPIONATO PIU’ PAZZO DEL MONDO.

Lorenzo Guarnieri

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