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Corea del Sud-Australia, le pagelle della finale: Son Heung-Min tiene a galla i suoi, Troisi Man of the Cup

COREA DEL SUD

Kim Jin-Hyeon, 6,5. Buona prestazione per l’estremo difensore sudcoreano. Nella prima frazione di gioco si fa trovare pronto sul tiro di Cahill, ma poco dopo viene beffato sul proprio palo dalla conclusione improvvisa di Luongo. Nel secondo tempo viene chiamato in causa raramente, ma è sempre attento. Salva tutto sulla conclusione da pochi passi di Leckie, ma non può nulla su quella seguente di Troisi.

Cha Du-Ri, 6,5. Molto attento in copertura, dalla ripresa si fa vedere molto anche in fase offensiva. Spinge tanto sulla fascia destra, arrivando spesso al traversone dal fondo. Gioca ottimamente il suo ultimo match della carriera con la maglia della Nazionale.

Kwak Tae-Hwi, 5. Al 24’ va vicino al gol con un colpo di testa che termina di poco al lato. E’ disattento nel primo tempo, con Cahill che calcia da ottima posizione. Commette qualche errore di troppo anche in fase d’impostazione, regalando ripartenze pericolose agli avversari.

Kim Young-Kwon, 6,5. Ordinato, preciso e attento. Kruse è un cliente scomodo, ma lui non si fa mai trovare impreparato in fase difensiva, costringendo il centravanti dei Socceroos a svariare sul tutto il fronte offensivo. Ottimo anche nel creare gioco.

Kim Jin-Su, 5,5. Spinge molto sulla fascia sinistra, creando grattacapi alla difesa avversaria, soprattutto grazie ad un’ottima intesa con Son Heung-Min. La sua sarebbe un’ottima partita, se non fosse per il grave errore in occasione della rete di Troisi: si intestardisce al limite dell’area, regalando la palla a Leckie a pochi passi dalla porta. Un errore troppo grave, che costa la coppa alla formazione di Stielike.

Park Joo-Ho, 5. Svaria su tutta la metà campo avversaria. Non riesce però mai ad essere pericoloso e per questo viene sostituito dal tecnico tedesco. (dal 72’ Han Kook-Young, 6. Si piazza al centro della difesa, spazzando tutto ciò che passa di lì. Il forcing offensivo della sua squadra fa si che lui non abbia molto lavoro da sbrigare.)

Jang Hyun-Soo, 6,5. Gioca al fianco di Ki Sung-Yong, lasciando a lui la fase di creazione del gioco. Si occupa del pressing in fase di non possesso, recuperando molti palloni. Nella fase finale, si riversa in avanti alla ricerca della zampata vincente.

Nam Tae-Hee, 6,5. Lavoro bene sulla fascia sinistra, mettendo in difficoltà Franjic. La sua velocità e le grandi doti tecniche gli permettono di sgusciare via tra gli avversari, che molto spesso sono costretti al fallo. (dal 64’ Lee Keun-Ho, 6. Entra per dar manforte alla fase offensiva. Su piazza sulla trequarti e smista sulle fasce un gran numero di palloni.)

Ki Sung-Yong, 5,5. Nel primo tempo preca un’ottima opportunità calciando la punizione tra le braccia di Ryan. Grave la disattenzione in occasione del primo gol, quando si perde Luongo, lasciandolo girare e concludere verso la  porta dal limite dell’area. Prova a dare un po’ di ordine in mezzo al campo, lavorando una gran quantità di palloni e offrendo come al solito una prova di qualità e quantità.

Son Heung-Min, 7. Ci mette un po’ ad entrare nel match, ma quando lo fa mette crea non pochi problemi alla retroguardia dei Socceroos. Nel primo tempo , va vicino alla rete in due occasione, ma entrambe le volte difetta in precisione. Nella ripresa si dimostra un cecchino infallibile e nel prima minuto di recupero riporta il risultato in equilibrio con una conclusione da pochi passi. Dimostra di meritare palcoscenici importanti, caricandosi sulle spalle la nazionale sudcoreana.

Lee Jung-Hyup, 5.  In difficoltà tra i “giganti” della difesa avversaria, soffre molto la fisicità della coppia Spiranović-Sainsbury. Si impegna molto, ma non riesce mai ad impensierire Ryan. (dal 87’ Kim Ju-Young, 5,5. Prende il posto del compagno di reparto, ma non riesce a combinare molto. Spizza qualche palla per i propri compagni, ma la casella delle conclusioni verso la porta avversaria resta vuota.)

All. Stielike, 6.5. Inizialmente, adotta apparentemente un sistema tattico più “coperto”. In realtà la sua squadra lavora bene sulle fasce, creando molte occasioni da gol soprattutto con gli esterni, ed è molto attenta anche in fase difensiva. La sua squadra meriterebbe per distacco la coppa, giocando il miglior match della sua competizione, ma un errore in fase di disimpegno gli costa molto caro.


AUSTRALIA

Ryan, 6,5. Attento ogni qualvolta viene chiamato in causa. Mostra grande sicurezza in ogni suo intervento.

Franjic, 5,5. Soffre la velocità degli avversari, che su quella fascia fanno quello che vogliono. Viene ammonito dopo appena 5 minuti. Col passare dei minuti prova a prendere le misure agli avversari, ma è costretto in varie occasione a commettere fallo. (Dal 75’ McKay, 5.5. Entra e si piazza in mezzo al campo. E’ il solito motorino instancabile: lotta su tutti i palloni, perdendone però qualcuno di troppo.)

Spiranović, 6.5. Guida la difesa con personalità, dà molta sicurezza al reparto. Incerto nell’occasione del pareggio, che fortunatamente per lui non costa la Coppa all’Australia.

Sainsbury, 6.5. Così come il compagno di reparto, gioca un’ottima partita. Molto sicuro sia in fase di marcatura che di disimpegno, non regala niente agli avversari. Si impone sul proprio avversario diretto con la sua fisicità, vincendo tutti i contrasti.

Davidson, 5,5. Ingenuo nell’occasione dell’ammonizione, si fa ingannare da un “blocco” degli avversari. Son Heung-Min è un cliente scomodo: inizialmente la marcatura a uomo è efficace, ma quando il centrocampista del Bayer Leverkusen entra in partita, lui non riesce più a fermarlo.

Jedinak, 6. Va vicino alla rete all’8° minuto con un calcio di punizione dai 25 metri che termina sulla parte alta della rete. Sbaglia qualche pallone di troppo nel primo tempo. Molto nervoso, viene ammonito nella ripresa. Nella parte nevralgica del campo, è come sempre una diga.

Milligan, 6,5. Lavora sporco in mezzo al campo, vincendo molti contrasti. Detta bene i tempi della manovra, anche se si abbassa un po’ troppo specialmente nel primo tempo. Con l’ingresso di McKay, va a coprire il ruolo di terzino destro, disimpegnandosi molto bene anche in quella posizione.

Leckie, 5,5. Non una grande gara la sua. Si muove poco e perde i pochi palloni che ha a disposizione. Caparbio nell’azione che decide il match, recupera il pallone nell’area avversaria e fornisce l’assist a James Troisi nell’extra time.

Cahill, 6,5. Ha una grande chance a metà del primo tempo, ma Kim Jin-Hyeun gli dice no. Solita partita molto generosa, detta la manovra offensiva della sua squadra fino a quando Postecoglou non decide di richiamarlo in panchina. (dal 63’ Juric, 6: Fa salire la squadra, conquista qualche ottimo fallo sulla trequarti per far respirare la squadra. Ha l’occasione di chiudere il match, ma non riesce a battere il portiere avversario)

Luongo, 6. Nel momento più difficile per i suoi sblocca il match con un destro sul primo palo. Oltre alla rete, non riesce a mettere mai in seria difficoltà la difesa sudcoreana. Viene neutralizzato ottimamente da Cha Du-Ri.

Kruse, 6,5. Svaria molto sul fronte offensivo. Torna spesso sulla trequarti alla ricerca di palloni giocabili. Sfortunato, si fa male da solo ed è costretto ad uscire (dal 71’ Troisi, 6,5. Match-winner, realizza il tap-in vincente da pochi passi, che vale la coppa. Crea qualche problema agli avversari nella fase finale del match, con contropiede veloci.)

All. Postecoglou, 6,5. Riesce nell’impresa di portare a casa la Coppa. La sua squadra sente molto la pressione e gioca un match al di sotto delle aspettative. Ma l’unica cosa che è conta è il risultato, è il tabellino finale dà ragione alla sua squadra, che si prende una rivincita dopo la beffarda sconfitta di 4 anni fa per mano del Giappone.

Alessandro De Felice

Laureato in Mediazione Linguistica, amo viaggiare e il 'football' di ogni angolo del mondo. Laziale fino al midollo, fin da bambino coltivo la passione per il giornalismo di ogni genere, con una particolare preferenza per quello sportivo. Con grande orgoglio, conto diverse collaborazioni online e sulla carta stampata. Grazie a Tuttocalcioestero.it ho scoperto la magia del calcio della Repubblica Ceca.

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Alessandro De Felice

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