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Valencia-Siviglia 3-1: Negredo e Parejo incantano, è sorpasso!

Diciamocela tutta, Negredo, questo Negredo, è un lusso nella lotta per la Champions League in Spagna. Il Valencia può vantare il centravanti ex Manchester City che, una volta recuperata una condizione fisica di livello, sta risultando decisivo giornata dopo giornata. Al Mestalla, prima di ritorno, i ragazzi di Nuno Espirito Santo battono 3-1 il Siviglia nello scontro più atteso del turno, tre punti che significano sorpasso ai danni degli andalusi e quarto posto in classifica.

Negredo ha finito per togliere il posto ad Alcacer, considerato il centravanti del futuro della nazionale spagnola e che ad inizio stagione aveva incantato la Liga. Con Rodrigo Moreno l’intesa è a livelli eccelsi, se in cabina di regia Dani Parejo vive serate di grazia come questa, il più è fatto. Senza contare i totem Otamendi e Diego Alves, due che non sfigurerebbero in qualsiasi big europea. Il Siviglia esce ridimensionato dalla sfida, ma con le attenuanti delle numerose assenze. Emery ha tentato la carta Deulofeu, ma il ragazzo è lontanissimo da un recupero prima di tutto psicologico: probabile il rientro anticipato dal prestito a Barcellona. Peccato non aver visto dal primo minuto Denis Suarez, lui sì uno su cui puntare senza riserve sul carattere. Bacca un filo sottotono, il colombiano non è di certo lo stesso centravanti del suo primo anno in Spagna.

Col Mestalla strapieno e traboccante d’entusiasmo, il Valencia è partito fortissimo: Negredo fallisce un uno contro uno con Beto, poi conquista il rigore colpito alle spalle da un intervento folle di Diogo. Penalty poi trasformato con freddezza sublime da Dani Parejo. Col solito Gayà attivissimo sulla sinistra (il giovane terzino quasi approfitta anche di un pasticcio della difesa ospite) e Enzo Perez in formato deluxe, la partita sembra avviata a un esito quasi scontato. Banega, fischiatissimo ex, non ne imbecca mezza, Krychowiak e Iborra non carburano e il Siviglia non impensierisce mai Alves.

Il 2-0 arriva al 32′, in contropiede: splendido l’assist volante di Enzo Perez che premia l’inserimento di Parejo, altrettanto pregevole il dolce tocco nell’angolino opposto del “canterano” del Real Madrid. Tanta roba, è il Valencia ammirato soprattutto nelle primissime giornate di campionato. La partita, però, prende una piega inaspettata già prima dell’intervallo. Al 36′ Bacca accorcia su rigore (conquistato da Diogo atterrato da Parejo), cinque minuti più tardi l’arbitro Latre decreta il terzo tiro dal dischetto, ancora per il Siviglia (Cancelo netto su Vitolo): Bacca, ancora lui, stavolta si fa parare la conclusione dal leggendario Diego Alves, probabilmente il miglior para-rigori al mondo.

La partita mantiene le aspettative, il pubblico si diverte. E soprattutto esulta anche ad inizio ripresa: dopo i tentativi pericolosi di Negredo e Deulofeu, arriva il 3-1 firmato da Javi Fuego (segna anche lui…) al 56′. E’ bravo Rodrigo Moreno, tra i migliori in campo, a rientrare e servire il compagno in piena corsa, palla col contagiri che poi viene ribadita in rete con una precisa conclusione.

Il Valencia tira il fiato, qualcosina il Siviglia – ringalluzzito dall’ingresso di un ispirato Denis Suarez – riesce a creare. Il giovane trequartista di proprietà del Barcellona sfiora subito il 3-2 con un destro di prima incrociato che sfiora il palo, ma è il contropiede sprecato da Deulofeu a chiudere praticamente i giochi a un quarto d’ora dalla fine. L’ex Everton, invece di servire Bacca o Suarez in mezzo (entrambi, come tutta la panchina del resto, si infurieranno) temporeggia per poi concludere ampiamente a lato. L’azione simbolo della regressione della talentuosa ala.

C’è tempo anche per un paio di contropiedi di Rodrigo De Paul (in entrambe le occasioni lanciate da sponde spettacolari di Negredo e del neo-entrato Alcacer), e per qualche scaramuccia finale che vede protagonisti i vari Iago Aspas, Otamendi, Iborra…Nulla però macchia il limpido successo ché: la quadratura del cerchio sta per essere conclusa, il quarto posto è, ad oggi, in mano alla squadra più attrezzata.

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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Alfonso Alfano

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