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Young Boys-Napoli 2-0: partenopei a picco a Berna, sconfitta ingiustificabile

YOUNG BOYS-NAPOLI 2-0. Un’altra brutta pagina di questo enigmatico inizio di stagione del Napoli viene scritta a Berna, allo Stade de Suisse, casa dello Young Boys. I partenopei riescono a perdere contro una squadra quinta nel campionato svizzero, l’ennesima batosta europea del calcio italiano che, probabilmente, nemmeno fa notizia. Hanno deciso i gol di Hoarau a inizio ripresa e quello di Bertone in pieno recupero, in mezzo a tanta supponenza e svogliatezza del Napoli che viene peraltro raggiunto in testa al girone dagli svizzeri, in attesa che l’altra gara del girone sia portata a termine (Slovan Bratislava-Sparta Praga era stata sospesa per incidenti).

Benitez cambia otto undicesimi della formazione che domenica sera ha pareggiato a San Siro contro l’Inter, di fatto sceglie un 4-4-2 con Michu e Zapata in attacco, Mertens e De Guzman esterni di centrocampo e Jorginho al fianco di Inler in mezzo. Spazio anche per Ghoulam e Henrique in difesa accanto a Maggio e Albiol. Rotazione agevolata dalle due vittorie nelle prime due giornate di Europa League che hanno instradato la qualificazione ai sedicesimi. Lo Young Boys si affida alle lune dell’ex Psg, Hoarau, in attacco, al centro della difesa c’è anche una vecchia conoscenza del calcio italiano, Von Bergen. Occhio a Nuzzolo, ala di buon passo e discreta tecnica.

Bello l’inizio di partita, favorito dai ritmi piuttosto sostenuti che entrambe le squadre accettano senza remore. Anche le occasioni non si fanno attendere, da entrambi i lati: Hoarau, con i suoi 192 centimetri sfiora per due volte il gol di testa, e spreca un interessante contropiede calciando da buona posizione, tutto solo, ma senza precisione. Il Napoli, nonostante i soliti svarioni difensivi, prende comunque in mano il gioco con autorità. Buone le geometrie di Inler, reduce peraltro dall’oscena prestazione di Milano. Mertens e De Guzman si muovono e sono i più insidiosi, i problemi arrivano con le sponde mancate di Zapata (due passi indietro rispetto alle sue ultime apparizioni) e l’assenza prolungata di Michu, sempre più un corpo estraneo in questo Napoli.

Alle occasioni potenziali dei partenopei (spesso fallito l’ultimo passaggio) si affiancano tre nitide occasioni: Mertens prova a beffare Mvogo da centrocampo e per poco non trova il gol dell’anno, poi De Guzman prova di testa – in tuffo – su una palla vagante in area (conclusione debole) e infine ancora il folletto belga prova il suo caratteristico destro a giro a mezz’altezza che il portiere di casa con uno splendido colpo di reni devia in angolo. 0-0 all’intervallo, mancano i gol ma il pareggio è giusto.

L’atteggiamento già troppo rilassato del Napoli, quasi presuntuoso, dei primi 45 minuti, si acuisce ad inizio ripresa. Gli azzurri restano con la testa negli spogliatoi, ne approfitta lo Young Boys che al 51′ trova il vantaggio: cross dalla destra, Hoarau ha tutto il tempo di stoppare e calciare in piena area di rigore, per Rafael non c’è nulla da fare. Benitez, rabbuiato in volto, prova a scuotere i suoi all’ora di gioco con l’ingresso in campo di Marek Hamsik al posto di un impalpabile Michu. Lo slovacco è pericoloso subito con un colpo di testa sotto misura, terminato alto, su cross al bacio di Mertens, poi Vilotic lo stende in piena area di rigore ma, decisione discutibile, l’arbitro lascia proseguire. Lo Young Boys prova a rendersi pericoloso in contropiede, bella la conclusione, potente ma alta, di Sutter.

La seconda mossa di Benitez è Callejon, l’uomo del momento in casa Napoli: lo spagnolo subito spaventa lo Stade de Suisse con un gol che viene giustamente annullato per fuorigioco. Higuain all’83’ per De Guzman è l’ultimo cambio, quasi un’offesa per l’argentino. Gli ultimi brividi arrivano con una conclusione di prima di Callejon, centrale, e due di Mertens che dal limite prima spara alto e poi fuori con un insidioso rasoterra. La beffa finale arriva poi in contropiede: Bertone (origini campane), al 92′, si ritrova solo davanti a Rafael e rende ancora più pesante la sconfitta degli azzurri. Benitez ripiomba nel baratro.

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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