Nizza-Bastia: il day after tra Sindaci, Prefetti e bandiere

NIZZA BASTIA. Se sul campo Nizza-Bastia è finita al triplice fischio finale dell’arbitro con la sorprendente vittoria degli ospiti per 1-0, gli strascichi del post-partita dureranno probabilmente a lungo. La rissa finale e l’invasione di campo dei tifosi locali, in seguito ai festeggiamenti del secondo portiere Leca con la bandiera della Corsica (nella foto, © Photo AFP JEAN CHRISTOPHE MAGNENET), hanno scatenato polemiche anche a livello politico, con i principali rappresentanti della realtà nizzarda e di quella corsa che non hanno perso occasione per cercare un po’ di visibilità.

Per comprendere meglio la vicenda, ricordiamo, innanzitutto, che il Prefetto del Dipartimento delle Alpi-Marittime aveva negato la trasferta ai tifosi corsi ed aveva proibito l’utilizzo di bandiere del Bastia. A questo proposito, la  prima frecciata è arrivata pochi minuti dopo il termine della sfida dal sindaco di Bastia, il nazionalista corso Gilles Simeoni che in un tweet ha dichiarato «Signor Prefetto…niente ci ferma».

Il Prefetto, Adolphe Colrat si è ritrovato nuovamente sotto l’occhio del ciclone dopo le (immancabili) dichiarazioni del sindaco di Nizza, Christian Estrosi che lo ha identificato, tramite un contorto ragionamento, come il colpevole degli scontri. Il primo cittadino della città nizzarda, che già sabato mattina aveva chiesto l’allontanamenteo del Prefetto per altre ragioni, è tornato alla carica dopo i disordini sul campo, dichiarando:

«La prima provocazione è quella del Prefetto che proibisce di mostrare un patriottismo regionale. Questo porta a una catena di provocazioni e a un giocatore del Bastia che dice: “Mi impediscono di mostrare la propria identità e, proprio perchè è proibito, io la mostro”. Questa provocazione scatena a sua volta gli incidenti a cui abbiamo assistito sul campo. Io sono a favore delle trasferte vietate per i tifosi violenti, ma quando si proibisce un simbolo che ricorda l’appartenenza a un’identità, un sentimento di rivolta si fa leva dentro di voi»

Eppure fu lo stesso Estrosi, non più di quattro mesi fa, a vietare ogni utilizzo ostentatorio di bandiere estere nel centro di Nizza in occasione di Germania-Algeria (Mondiali 2014), una misura volta a contenere gli assemblamenti di tifosi algerini, senza pensare ad ipotetici sentimenti di rivolta. Quindi, ricapitolando, a giugno vietare le bandiere garantiva la sicurezza, ad ottobre, invece,  scatena incidenti sul campo?

Non sarebbe stato meglio, signor Sindaco, lasciare da parte gli attriti personali ed analizzare, con la stessa Prefettura e le altre Istituzioni competenti, l’intera vicenda in maniera equilibrata, sforzandosi, magari(!), di trovare delle soluzioni che permettano a Nizza-Bastia di tornare ad essere una normale partita di calcio con i tifosi di entrambe le squadre presenti sugli spalti, sia all’andata che al ritorno?

Mattia Rossi

Ligure, classe 1985, da diverso tempo seguo il calcio francese. Per questioni geografiche e culturali, non potevo far altro che appassionami all'AS Monaco, benchè mi piaccia seguire anche le altre competizioni nazionali (sia professionistiche che amatoriali), in particolar modo la magica Coppa di Francia.

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