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Russia: gol e spettacolo tra Ural e CSKA! L’Ufa vince 2-0 in casa del Mordovia

 

Difese imbarazzanti è sempre stato sinonimo di partite divertenti, con tanti goal ed emozioni. Non fa eccezione la sfida andata in scena ad Ekaterinburg, dove il CSKA si è sbarazzato con parecchi problemi dei padroni di casa dell’Ural. Per i moscoviti si mette male subito dopo dieci minuti, quando l’armeno Manucharyan salta Schennikov e batte Akinfeev con un preciso tiro mancino.

La reazione moscovita è però veemente: intorno alla metà della prima frazione di gioco Dzagoev insacca di testa un cross di Tosic, anticipando tutta l’addormentata retroguardia arancionera, mentre nel secondo minuto di recupero Eremenko addomestica un pallone in area e poi segna con una conclusione rasoterra che buca le mani del tutt’altro che incolpevole Zabolotniy.

Nella ripresa continuano i disastri delle due formazioni: al 55′ il CSKA dimentica come si faccia il fuorigioco, permettendo a Smolov di presentarsi a tu per tu con Akinfeev e trafiggerlo per la seconda volta. Il CSKA non ci sta a pareggiarla, e mister Slutskiy getta nella mischia al 64′ Seydou Doumbia. E ci mette solo sei minuti l’ivoriano a lasciare il suo sigillo sulla gara, scattando in posizione regolare, anticipando nuovamente un rivedibile Zabolotny, scavalcandolo con un bel pallonetto ed insaccando nella porta sguarnita.

Ma la sagra degli errori (od orrori, a voi la scelta) non è ancora finita: nel finale Erokhin di testa anticipa Fernandes e pareggia nuovamente, ma i suoi compagni di squadra dietro fanno acqua da ogni parte, e Doumbia trova il goal del 4-3 proprio allo scadere.

Più tranquilla invece la sfida di Saransk, dove l’Ufa (in foto) a sorpresa vince contro il Mordovia. I ragazzi di Kolyvanov giocano una buona gara e si aggiudicano lo scontro salvezza grazie alle reti nella ripresa di Semakin e Handzic (quest’ultimo su rigore). L’Ufa sale quindi a quota dieci, solo un punto in meno rispetto alla compagine di Saransk.

Matteo Mongelli

Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.

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Matteo Mongelli

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