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Supercoppa turca: Fenerbahce-Galatasaray (3-2 ai rigori), amaro esordio per Prandelli

Un duello infinito. Anche questa stagione turca inizia con la sfida tra Fenerbahce e Galatasaray. Il prologo della stagione, la supercoppa, vede sfidarsi ancora i gialloblù campioni in carica della Super Lig e i giallorossi detentori della coppa nazionale. Facce nuove su entrambe le panchine, da una parte si passa da un italiano (Mancini) ad un altro, l’ex ct azzurro Cesare Prandelli (il suo ingaggio post Mondiali brasiliani ha suscitato sorpresa e polemiche); dall’altra non c’è Yanal, dimessosi per divergenze con alcuni nuovi elementi in società, ma il suo vice Kartal. Si gioca a Manisa, periferia del calcio turco, “location” scelta per onorare la memoria delle vittime (circa trecento) del disastroso incidente di circa tre mesi fa nella miniera di carbone nella vicina Soma.  e Iniziativa lodevole ma il campo è pessimo e penalizza i giocatori più tecnici.

il raccoglimento prima del match

E’ anche la prima partita sotto il nuovo regolamento sugli stranieri: schierabili al massimo 5, in rosa massimo 8. Il Fenerbahce conferma l’undici tipo della scorsa stagione (l’unico acquisto di rilievo, l’ex Juve e Atletico Madrid Diego è infortunato da circa un mese) con il trio offensivo Kuyt-Sow-Emenike capace di una quarantina di gol nella scorsa stagione, Prandelli fa debuttare i neoacquisti Adin e Oztekin (due esterni di grande tecnica, il primo ex stella del Trabzonspor, l’altro cresciuto nel Borussia Dortmund reduce da una buona stagione nell’Erciyesspor) con Sneijder in appoggia al bomber Burak Yilmaz ora liberato dall’ombra dell’ingombrante Drogba.

Fenerbahce da subito più sciolto conquistando un paio di corner (uno calciato a fatica da Erkin oggetto di un lancio di oggetti e petardi) ma il primo tiro in porta è del Gala con un destro di Oztekin respinto da Volkan Demirel. Il match continua in equilibrio tra i prevedibili fallacci da derby e le relative vendette personali, curiosamente i primi ammoniti sono i “cervelli” e capitani delle due compagini, Emre e Inan. Non succede altro nel primo tempo se non, nel finale, un paio di conclusioni di Moussa Sow (già in forma il senegalese) disinnescate da Muslera.

La ripresa inizia con diversi minuti di ritardo causa il lancio di fumogeni dalla tifoseria del Galatasaray. È sempre il Fenerbahce a fare la partita chiamando in causa Muslera con due conclusioni di Erkin e Sow; Prandelli opera quindi un doppio cambio già al quarto d’ora: fuori Oztekin e dentro il mediano Kurtulus ma soprattutto fuori l’invisibile Sneijder e dentro il giovane portoghese Bruma (arrivato in pompa magna l’anno scorso ma fuori quasi tutta la stagione per la rottura del legamento crociato). Tra falli, proteste, “cooling break” e un singolare infortunio muscolare ad un guardalinee (e conseguente sostituzione col quarto uomo) si gioca ben poco.

Alla mezz’ora due occasioni in pochi secondi per i gialloblù: dagli sviluppi di un angolo la palla finisce finisce al limite dell’area giallorossa dove il centrale Irtegun spara un destro indirizzato all’angolino ma Muslera si supera deviando in angolo; dal corner seguente torre di Sow per Emenike che nell’area piccola “cicca” clamorosamente la palla. Poi un’altra interruzione (lancio di bottigliette di plastica dei tifosi giallorossi su Demirel) e un’altra grossa chance con Kuyt che approfitta di unìingenuità di Chedjou per servire Emenike che tira a botta sicura ma vede Muslera a salvare ancora in uscita perfetta. Fenerbahce in pressione, ci prova anche Kuyt ma si va ai supplementari dove però non cambia la musica; subito un’occasione per Potuk che calcia da ottima posizione fuori dopo precisa torre di Sow. Il “Gala” si fa vivo solo con un mancino di Burak Yilmaz su assist di Adin ma poi torna a tamponare le avanzate gialloblù che si spengono comprensibilmente per mancanza di energie negli ultimi quindici minuti. Inevitabili i rigori dove accade un po’ di tutto (a segno i primi due poi i successivi quattro non vanno a segno e rigore decisivo di Kadlec) ma da cui esce vincitore, quantomai meritatamente, il Fenerbahce che dimostra di essere ancora la squadra da battere.

Sequenza rigori: Adin (G) gol, Kuyt (F) gol, Inan (G) fuori, Erkin (F) parato, Melo (G) fuori, Topuz (F) parato, Kurtulus (G) parato, Meireles (F) gol, Yilmaz (G) gol, Kadlec (F) gol

FENERBAHCE (4-3-3): Demirel; Gonul, Alves (37′ st Kadlec), Irtegun, Erkin; Topal, Belozoglu (43′ st Potuk), Meireles; Kuyt, Emenike, Sow (10′ sts Topuz). All: Ismail Kartal

GALATASARAY (4-2-3-1): Muslera; Sari, Chedjou, Kaya, Telles (13′ pts Balta); Melo, Inan; Adin, Sneijder (15’ st Bruma), Oztekin (15’ st Kurtulus); B. Yilmaz. All: Cesare Prandelli

Ammoniti: Inan, Sari, Yilmaz, Telles, Melo (G) Emre, Alves, Emenike, Kuyt, Demirel (F)

Edoardo Buganza

(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.

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Edoardo Buganza

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