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Tra le Linee: Belgio, che fatica essere attesi!

Il Belgio, mina vagante più accreditata stando ad esperti e bookmakers (nella foto vedete la folla oceanica radunata ad Antwerp di fronte al maxischermo), vince la prima gara del suo mondiale come previsto. Quel che era meno previsto è fare così tanta fatica contro l’Algeria di Vahid Halilhodžić.

Belgio in campo con Witsel, Chadli e Dembelé in mediana, Hazard e De Bruyne larghi per innescare Lukaku, uno dei più attesi. L’Algeria risponde con un 4-5-1 impostato com’è giusto su chiusure e ripartenze con Soudani a cercare di tirar su la squadra in fase di possesso. Non avrà molto da fare in questo senso, dato che il possesso nel primo tempo è quasi tutto dei Diavoli Rossi. Witsel è il più ordinato nel mezzo mentre Hazard e De Bruyne non trovano mai la giocata giusta e sulle fasce non si passa; Il Belgio tiene palla, gira, ma non si trovano spazi né per cercare gli inserimenti né per servire Lukaku.

Partita che continua su questo copione fino a quando il Belgio non perde un pallone nella trequarti avversaria e si fa infilare dal contropiede algerino, condito dall’intervento goffo di Vertonghen che concede il rigore: Algeria in vantaggio a sorpresa. Nella ripresa Wilmots è obbligato a cambiare, inserisce Mertens per Chadli per cercare un ulteriore cambio di passo che ancora non arriva. Origi per Lukaku (ragazzo, un po’ più di robina non guasterebbe eh..) e Fellaini per Dembelé le altre mosse. Proprio il centrocampista del Manchester United riesce a fornire l’alternativa alla mancanza di spazi: De Bruyne lo pesca nell’inserimento con un pallone alto e lui è bravo a girarlo in porta per l’1-1.

L’alternativa fornita da Fellaini è importante perché mette a disposizione fisico e tecnica, permette di variare il gioco con palloni alti e non con il solito fraseggio palla a terra. Poco dopo il raddoppio del Belgio con un contropiede di Mertens nell’unica occasione in cui l’Algeria concede uno spazio largo. Gara chiusa, finalmente, con una fatica decisamente inaspettata.

Algeria ordinata e tignosa che paga l’unica distrazione concessa a un avversario tecnicamente migliore. Belgio assolutamente da rivedere, potrebbe essere ancora un insieme di ottimi giocatori che faticano a diventare squadra; hanno pagato l’emozione del debutto e hanno dato l’impressione di aspettare sempre la giocata risolutivo del compagno; la qualità però è tanta e sicuramente Wilmots è la persona adatta per farlo crescere. E c’è ancora da crescere tanto…

Che fatica essere attesi, ragazzi.

Emanuele Broccoletti

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Emanuele Broccoletti
Tags: belgio

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