“Partita finisce quando arbitro fischia”, e questa volta la sfida più lunga e avvincente, quella di vivere ogni giorno con l’affascinante saggezza che lo ha reso celebre nel mondo calcistico, è davvero finita per Vujadin Boškov. Il tecnico serbo si è spento all’età di 82 anni e martedì a Begeč, il suo paese di origine, che dista appena 15 km da Novi Sad, il mondo lo saluterà per l’ultima volta.
In Italia Boškov ha allenato Ascoli, Roma, Sampdoria, Napoli e Perugia, ma è a Genova che ha lasciato il ricordo più bello, vincendo due coppe Italia tra il 1987 e il 1989, lo scudetto e la Supercoppa italiana nel 1991 e arrendendosi soltanto al Barcellona l’anno dopo in finale di Champions League. Si è trattata della seconda finale persa nella stessa competizione da Boškov, dopo quella del 1981 contro il Liverpool, quando il tecnico serbo allenava il Real Madrid. Da calciatore nel 1952 conquistò l’argento alle Olimpiadi di Helsinki con la Jugoslavia, che ha avuto anche l’onore di guidare da tecnico nei bienni 1971-1973 prima e 1999-2001 poi.
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ADDIO MISTER! DETENTORE DI UNO STILE IMPAREGGIABILE E PROFETA DI UN CALCIO ORMAI SOLO NEI RICORDI