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Getafe-Atletico Madrid 0-2: la Liga si avvicina, ma che brivido per Diego Costa…

Due a zero in trasferta in pieno stile Simeone: l’Atletico Madrid incamera la settima vittoria di fila in campionato espugnando anche il Coliseum di Getafe, periferia di Madrid, campo stregato per i colchoneros dall’ultima vittoria che risaliva alla stagione 2008-09. La vittoria è, però, quasi rovinata dal brivido finale: Diego Costa, all’84’, si lancia in scivolata per insaccare a porta vuota ma sbatte violentemente con la tibia sul palo. Le immagini sono orribili, i compagni di squadra quasi scioccati, le urla dell’ispano-brasiliano gelano tutto lo stadio. Costa se ne va in barella, in lacrime, con un buco (sì, un buco) poco sotto il ginocchio, sanguinante. Si temeva la frattura, le ultime notizie che giungono dal Coliseum parlano invece solo di un fortissimo trauma dovuto al colpo violento. I tifosi colchoneros restano in ansia.

L’Atletico ha la Liga nelle proprie mani: sfruttato al meglio lo scivolone del Barcellona a Granada, Simeone vanta ora quattro punti sui blaugrana, terzi, e tre sul Real Madrid, con lo scontro diretto a favore. A cinque giornate dalla fine, molto più di un tesoretto, considerato anche il calendario: Elche e Malaga in casa, Valencia (che naviga a metà classifica ed avrà occhi e testa solo per la semifinale di Europa League) e Levante in trasferta. Il tutto prima dell’ultima uscita, al Camp Nou contro il Barcellona: ma, a quel punto, l’Atleti potrebbe già essere campione.

Simeone, a sorpresa, prima convoca poi schiera titolare Diego Costa, reduce dall’infortunio muscolare rimediato nell’andata dei quarti di Champions contro il Barcellona; Villa è il suo partner in attacco, Diego Costa è dirottato sulla destra per sostituire Arda Turan, ancora k.o. Contra prova a schierare un Getafe offensivo, coi tre trequartisti dietro Marica. Gli azulones (privi sempre di Moyà, tra i migliori portieri della Liga), però, disputeranno l’ennesima prova scialba di una sciagurata stagione, cominciata con sogni europei e poi trasformatasi in un incubo. Una vittoria in sei mesi, la retrocessione è davvero dietro l’angolo.

L’inizio, comunque, sorride ai padroni di casa che mettono in campo grinta e corsa; Pedro Leon, tra l’altro, sembra ispirato, ma è ancora il romeno Marica a mancare in fase offensiva. L’Atletico, miglior difesa in Liga e nella Champions, non corre pericoli, ma nemmeno accelera. E’ in pratica il leit-motiv delle trasferte di quest’anno: ritmi non esageratamente alti, in attesa dell’episodio decisivo. Concretezza vicino al 100% per gli uomini di Simeone che, attorno alla mezz’ora si fanno vivi dalle parti di Codina: il portiere di casa compie un mezzo prodigio sul colpo di testa ravvicinato di Godin. Diego Costa è più che recuperato e si rende protagonista di un paio di cavalcate da cineteca, la sua forza fisica è debordante. Meno incisivo, soprattutto rispetto alla vittoria col Barcellona, è Villa che appare insolitamente nervoso. Al 40′, arriva il vantaggio dell’Atletico Madrid: cross dalla trequarti di Juanfran, Codina sbaglia i tempi dell’uscita e si fa beffare dal pallonetto, di testa, di Godin, rimasto in attacco dopo il calcio d’angolo battuto poco prima. Una beffa per gli azulones, ma l’Atletico ha sete di sangue e, quando può, azzanna senza sensi di colpa.

Il Getafe comincia bene anche la ripresa: Marica reclama, senza motivi, un rigore per l’intervento di Miranda, poi tocca a Courtois partecipare al pomeriggio trionfante dei suoi. Il portiere belga respinge alla grande il colpo di testa ravvicinato di Juan Rodriguez, un modo per far luccicare la sua aureola di paratutto. Contra si gioca la carta Colunga al posto di Diego Castro, Simeone risponde con Adrian per lo stremato Villa. Al 64′, il Getafe resta in dieci uomini: Lafita, sugli sviluppi di una punizione, trattiene Diego Costa impedendogli la conclusione in piena area. Rosso diretto e rigore per l’Atletico. Sul dischetto va lo stesso Costa che, però, fallisce il quarto penalty della stagione, Codina riscatta in parte l’errore del primo tempo. Poco male, i colchoneros controllano la partita a proprio piacimento in superiorità numerica, Diego – da poco entrato – prova a bissare il gol del Camp Nou con un siluro dalla distanza. Il Getafe fa fatica anche solo ad avvicinarsi a Courtois ma riesce a procurarsi una mezza occasione con una girata al volo, fuori misura, di Pedro Leon. All’84, raddoppio Atletico: Adrian imbecca Diego Costa sul secondo palo tagliando fuori Codina col suo tiro-cross, l’ex Valladolid si fionda sul pallone vagante e insacca a porta vuota, sbattendo però sul palo. Cala il gelo sul Coliseum, gli ospiti sono quasi frastornati dall’infortunio del loro bomber e quasi aspettano con ansia il fischio finale. Arriverà dieci minuti dopo, in contemporanea con le notizie tranquillizzanti sullo stato di salute dell’attaccante. Meglio per lo spettacolo, nessun dubbio.

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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