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Concachampions: in finale è sempre Messico contro Messico

Toluca contro Cruz Azul. Sarà questa la finale della 49° edizione della Coppa dei Campioni della CONCACAF, la sesta con la denominazione di Champions League. Per il terzo anno consecutivo, la settima volta nelle ultime nove edizioni e la decima in assoluto, saranno due squadre messicane a contendersi il trionfo finale del torneo per club del Nord Centro America e Caraibi.

Toluca che, dopo la vittoria per 1-0 in trasferta nella gara di andata, nel ritorno di martedì ha superato nuovamente in casa l’Alajuelense del Costa Rica, questa volta per 2-0, confermando la sua superiorità rispetto ai Erizos. In vantaggio al 32’ con il gol del veterano Carlos Esquivel,la squadra di José Cardozo ha trovato il raddoppio al 65’ con l’uruguayano Carlos Salgueiro, ex attaccante dell’Estudiantes La Plata di Sabella.  Per i Choriceros sarà la quarta finale nella storia, la prima dal 2006. Il Toluca va a caccia del terzo trionfo dopo quelli ottenuti nel 1968 e nel 2003.

Mercoledì è stata invece la volta del bis della semifinale tutta messicana che opponeva Cruz Azul al Tijuana. La squadra di Luis Tena è riuscita a ribaltare lo 0-1 subìto all’andata nella frontiera, grazie ad un secco 2-0, firmato con l’autogol di Güemez dopo appena 3 minuti e con la rete del difensore centrale Julio Domínguez al 51. Peccato che la festa dei cruzazulinos sia stata rovinata da delle scaramucce prodottesi nel finale dell’incontro e immediatamente dopo il triplice fischio dell’arbitro messicano Paul Degadillo, che una volta posto fine alle ostilità ha estratto il rosso al portiere del Cruz Azul, Jesús Corona  e al difensore argentino Hernán Pellerano. Ingenuo nell’occasione l’estremo difensore locale nel reagire alla provocazione di Pellerano, anche se l’errore è stato soprattutto della quaterna arbitrale, della quale nessuno ha visto la gomitata che Pellerano ha rifilato a Corona, quando ormai l’incontro stava terminando. Sicuramente scatterà la squalifica per entrambi, più grave per il portiere evidentemente, che come minimo si perderà l’andata della finale.

La Máquina Cementera ha raggiunto con questa l’ottava finale della sua storia nella manifestazione, consolidando il record assoluto per la competizione. Per El Azul di Città del Messico questo appuntamento sarà tra l’altro la grande occasione per diventare la squadra più vincente del torneo internazionale per club della CONCACAF: ad oggi condivide il primato di 5 successi con i rivali cittadini dell’América.

Una doppia sfida decisiva che rispecchia i valori messi in mostra nell’attuale Torneo Clausura del calcio azteca: dopo 14 giornate e a 3 turni dalla conclusione della stagione regolare, il Cruz Azul è, infatti, la capolista con 32 punti, mentre il Toluca con 28 unità rappresenta la seconda forza del campionato.  La due terze, Santos Laguna e Pumas UNAM, sono già abbastanza indietro, a 21 punti, a dimostrare quanto l’andamento e la forma espressi nell’ambito locale abbiano influito anche sull’evoluzione in campo internazionale. Il Tijuana paga in questo senso l’irregolarità fino a qui dimostrata, dove ad ogni vittoria ha sostanzialmente alternato una caduta. Il bilancio degli Xolos di Cesar Farías nel Clausura messicano è infatti di 6 vittorie, 6 sconfitte e 2 pareggi e proprio il 15 marzo scorso avevano perso in trasferta contro il Cruz Azul: certo il 2-1 di tre settimane fa, l’altra notte avrebbe  proiettato il Tijuana alla sua prima finale.

La gara di andata dell’ultimo atto si giocherà martedì 15 aprile allo stadio Azul di Beníto Juárez, a Città del Messico. La rivincita è invece prevista per mercoledì 23 aprile al Nemesio Díez di Toluca. Chiunque trionfi, c’è già una certezza: il vincitore sarà il sesto rappresentante del calcio messicano al Mondiale per Club, dopo Necaxa(2000), América(2006) Pachuca(2007, 2008 e 2010), Atlante(2009) e Monterrey(2011, 2012, 2013). Messico che raggiunge così provvisoriamente il Brasile in testa alla peculiare classifica di paese con più squadre presenti  nella storia alla FIFA Club World Cup.

 

Lorenzo Guarnieri

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