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Caf Champions League, esce la corazzata Al Ahly

La squadra più vincente del mondo in termini di trofei internazionali vinti è stata eliminata al secondo turno della CAF Champions League 2014 dagli omonimi dell’Al Ahly di Libia che si sono qualificati per la prima volta alla fase a gironi del massimo torneo per club d’Africa

L’Al Ahly, campione in carica da due anni della Champions League Africana , è stato clamorosamente eliminato dalla mssima manifestazione continentale per mano dell’altro Al Ahly, quello di Libia. I rossi egiziani, dopo essere stati sconfitti in trasferta nella partita di andata giocata in Tunisia(la Libia sconta ancora il divieto della FIFA e della CAF ad ospitare incontri internazionali dopo la guerra del 2011) il ‘Nazionale’ libico si è ripetuto nella gara di ritorno sul neutro di Alessandria, dove  l’Al Ahly de Il Cairo ha giocato in quest’edizione le sue due partite interne, viste le precarie condizioni di sicurezza della capitale dell’Egitto.La squadra di Bengasi ha vinto grazie alle reti di Fetori su rigore, Farag Abdel Afiz e Moataz El Mahdy  che hanno vanificato le segnature dei padroni di casa firmate da Naguib e Mahmoud Hassan, detto ‘Trezeguet’. Guidato dall’egiziano Tarek El Ashry , l’Al Ahly  di Bengasi è il secondo club libico a qualificarsi per la fase a gironi della Champions Africana, dopo l’Ittihad di Tripoli che riuscì nell’impresa nel 2007.  Il club cairota ).

Il club africano del XX secolo  si ritrova adesso privato delle fondamenta della sua fortezza di gloria transnazionale  ma potrà comunque aspirare ad allungare su Milan e Boca Juniors nella classifica mondiale dei club con più trofei internazionali: la squadra guidata da Mohammed Youssef proseguirà infatti la sua stagione continentale partecipando alla CAF Confederation Cup.  Una consolazione comunque importante per un club che poco più di un mese fa è divenuto il più vincente del mondo in termini di trofei internazionali vinti :il 20 febbraio scorso infatti l’Ahly  superando 3-2 i tunisini dello Sfaxien nella finale della Supercoppa Africana hanno ottenuto il sesto successo in tale manifestazione,  portando a 19 il totale  dei trofei vinti al di fuori delle proprie frontiere nazionali. Alle 6 supercoppe africane, vanno aggiunte le 8 Champions League/Coppe dei Campioni d’Africa(Record), 4 Coppe delle Coppe Africane(record), più una Coppa Intercontinentale Afroasiatica.  Boca Juniors e Milan, fermi a 18 titoli vinti all’estero, sono scesi dal piedistallo più alto dei club più vincenti a livello mondiale:  un record questo che l’amministratore delegato rossonero Adriano Galliani non ha accettato pienamente ed anzi ne ha contestato la legittimità, investendo addirittura la FIFA del compito di verificare il conteggio delle coppe vinte dagli egiziani e l’ufficialità medesima di alcuni trofei, con particolare riferimento alla Coppa Afroasiatica(disputata tra i campioni d’Asia e d’Africa dal 1986 al 2000 e confermata peraltro come ufficiale dalla federazione internazionale).

Al Ahly de Il Cairo la cui eliminazione va ricercata in diverse situazioni: in primo luogo uno stato di forma precario di una squadra che ha giocato a livello locale si e no 20 partite in 2 anni: il campionato è stato  infatti annullato per due anni consecutivi, non solo per l’instabilità politica del paese ma anche per le situazioni di estrema tensione sorte dopo il massacro di Porto Said del gennaio 2012,quando furono assassinat i 72 sostenitori dell’Al Ahlyda quelli dell’Al Masry nella più grande tragedia della storia del calcio egiziano . Altri elementi importanti d’analisi sono il logorio di giocatori come il capitano Gomaa, Ahmed Fathy e Meteb , l’addio del ex capitano Mohammed Aboutrika e il prestito forzato al Ittihad di Tripoli dell’attaccante Abd El Zaher: questi , dopo aver segnato il gol del 2-0 contro l’Orlando Pirates nella finale di ritorno della Champions 2013 mostrò verso la tribuna la mano con il pollice rivolto al palmo e con le restanti quattro dita in vista, un gesto che la dirigenza cairota intese come un appoggio simbolico alla Fratellanza Musulmana e che ne ha provocato l’allontanamento dal club. Inoltre la situazione instabile del Paese e il contesto violento a cui non sono rimasti estranei gli Ultras Ahlawy(il gruppo ultrà dell’Al Ahly) ha costretto da due anni il Nazionale a giocare le sue partite casalinghe internazionali lontano da Il Cairo , per evitare che tali incontri divenissero la piattaforma di azioni sovversive degli Ahlawy, il cui impegno in prima linea nel rovesciamento di Mubarak è noto.

Nonostante l’eliminazione dalla Champions Africana, l’Al Ahly potrà comunque aspirare alla gloria internazionale, ed  arricchire la sua bacheca di successi transnazionali, piaccia o non piaccia a Galliani e al Bca Juniors.

 

 

 

 

Lorenzo Guarnieri

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