Il rischio c’è stato, concreto; quello di incassare la seconda sconfitta di fila in campionato. Qualcosa di incredibile se si parla del Barcellona dei marziani, da qualche tempo tornati terrestri. A Siviglia, i blaugrana finiscono per vincere 4-1 in rimonta, soffrendo le pene dell’inferno per almeno mezz’ora con lo spettro di un’altra clamorosa caduta dopo il 2-3 al Camp Nou contro il Valencia di otto giorni fa.
Martino sceglie Montoya al posto dell’ex Dani Alves: scelta sorprendente se si pensa che con il canterano la difesa del Barça è modificata per 3/4 rispetto a quella abituale, considerate le squalifiche di Mascherano e Jordi Alba. Fuori anche Busquets e Fabregas, dal primo minuto si rivede Song. Davanti spazio a Pedro-Messi-Sanchez. Emery, dal suo canto, deve rinunciare a Reyes e opta per un 4-4-2 con Gameiro al fianco di Bacca in avanti. Inutile dire che le aspettative sono tutte sulle spalle di Rakitic, uomo simbolo di questo Siviglia.
Gli andalusi partono forte, fortissimo: pressing alto, Bacca e Vitolo indiavolati, i terzini spingono. E, appunto, Rakitic ispirato. Proprio da uno spunto del croato sulla destra nasce il gol dell’1-0: la stoccata finale, dal limite dell’area, è di Alberto Moreno, il giovane terzino già nel giro della nazionale. Decisiva, però, risulta la deviazione di Bartra che spiazza Valdes.
Il Barcellona vacilla, sulle palle alte Piqué e Bartra, sembra un controsenso vista la stazza, soffrono. Di Messi non ci sono tracce, l’esperimento di arretrare l’argentino – che va avanti ormai da un po’ – sembra non funzionare. Sanchez cicca un buon pallone all’interno dell’area di rigore, sul capovolgimento di fronte è Rakitic a graziare Valdes con una conclusione di poco fuori.
Il Barça si riorganizza, riesce a prendere il controllo del gioco e, nel finale del primo tempo, ribalta la situazione: prima Alexis, in posizione di netto fuorigioco, sfrutta al meglio la punizione di Messi e infila di testa, poi è lo stesso argentino (al ritorno in gol su azione in campionato dopo 4 mesi) a fulminare Beto con un perfetto sinistro dal limite. Due tiri, due gol. Il tutto sotto il nubifragio che si abbatte sul Sanchez Pizjuan.
Inizio ripresa ancora di marca Siviglia: prodigioso Valdes sul destro di Bacca sulla distanza e, successivamente, su Gameiro da distanza ravvicinata. Prima, però, era stato Vitolo – dopo aver rubato palla a Montoya – a graziare il portiere catalano. Sono gli ultimi spunti dei ragazzi di Emery, colpiti a freddo ancora da Messi. L’argentino controlla in corsa il pallone suggeritogli da Iniesta, altro sinistro chirurgico ed è 1-3. Il Tata Martino esulta, all’ora di gioco la partita si chiude lì.
Nel finale, comunque, il Barça arrotonda anche in ottica differenza reti (catalani con gli stessi punti di Real e Atletico ma primi per il goal average): il neo-entrato Fabregas, fischiatissimo dal pubblico di casa, assistito da Messi supera Beto con un dolce pallonetto. Francamente troppo per questo Siviglia, il giusto per rendere ancora più appassionante questa Liga.
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