ANELKA QUENELLE DIEUDONNE SHOAH – Del rapporto tra calcio e Shoah abbiamo parlato (clicca qui per leggere l’articolo di Vincenzo Felici), l’esultanza di Nicolas Anelka del 28 dicembre ha riportato il tema sotto i riflettori. Presto la decisione circa il gesto dell’attaccante, sarà ascoltato a fine mese (clicca qui per saperne di più), non si placano però le polemiche circa il suo significato antisemita. Secondo il giocatore e il comico francese Dieudonné M’Bala M’Bala, la quenelle (questo il nome del gesto) sarebbe non antisemita bensì “anti-sistema”.
L’opinione pubblica inglese si è interrogata al riguardo (clicca qui per leggere il K Point di Davide Cappelli), soprattutto dopo che Dieudonné si è visto annullare il proprio spettacolo teatrale per incitazione all’odio, l’Home Office lo ha dichiarato “persona non gradita sul suolo britannico”. “Possiamo confermare che il signor Dieudonné è soggetto a un ordine restrittivo. La segreteria di stato – afferma un portavoce – farà il possibile per tenere lontano un individuo dal Regno Unito se considera che ci siano ragioni di pubblica sicurezza per farlo”.
Anelka si è difeso affermando di non essere razzista o antisemita e di aver esultato in quel modo solo per amicizia nei confronti di Dieudonné, ma la sua situazione si fa ancora più complicata. La quenelle è già costata al West Bromwich Albion l’addio dello sponsor Zoopla.
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