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Croazia-Islanda 2-0: il sogno islandese si ferma a Zagabria

QUALIFICAZIONI MONDIALI CROAZIA ISLANDA –  Dopo aver messo in archivio lo zero a zero di solo quattro giorni fa, Croazia e Islanda si ritrovano di nuovo in campo da avversarie per giocarsi la partita che vale il lavoro e i sacrifici di due anni interi. Atmosfera perfetta in quel di Zagabria. 38mila croati più tantissimi tifosi islandesi fanno da cornice a questo match decisivo.

Niko Kovac opta per il cambio di modulo. Fuori Ilicevic dagli undici titolari e dentro Mateo Kovacic, nel ruolo di trequartitsta dietro alle due punte Olic (preferito a Eduardo) e Mandzukic. Lagerback invece deve fare i conti con l’assenza pesantissima di Sightorsson, infortunatosi nella partita d’andata. Questo costringe l’allenatore svedese a tornare al 4-2-3-1 con Finnbogason nelle vesti di unica punta. La Croazia sembra tutt’altra squadra rispetto a quattro giorni fa. I ragazzi di Kovac non vogliono rischi e salgono subito in cattedra rinchiudendo gli islandesi nella metàcampo difensiva, ma nonostante questo il primo pericolo è di marchio islandese. Gyfli Sigurdsson calcia dal limite dell’area, ma il suo sinistro piazzato è involontariamente fermato da Finnbogason. Sarà l’unico sussulto offensivo islandese di tutta la partita. Prima Modric e poi Srna accendono ancora di più lo stadio con due tiri pericolosi deviati in angolo da Halldorson. L’Islanda è inesistente e non può far altro che tentare di difendersi dagli assalti croati. Minuto 27, Rakitic dalla sinistra lascia partire un cross per Perisic che devia quanto basta per servire sul secondo palo Mario Mandzukic, che non deve far altro che infilare il gol del uno a zero. Il Maksmir è una bolgia, e i padroni di casa approfittano delle incertezze degli avversari per cercare il gol che metterebbe la qualificazione in cassaforte. Ci vanno vicini prima Olic, con un colpo di testa alto, e poi il solito Mandzukic, colpo di testa respinto da Halldorsson. Il bomber del Bayern Monaco è protagonista nel bene e nel male di questa partita. Al minuto 38 infatti il numero nove di casa finisce anzi-tempo sotto la doccia, a causa di un intervento folle ai danni di Gudmundsson. L’inerzia della partita sembra cambiare, la Croazia arretra un po’ ma l’Islanda non punge, e il primo tempo si chiude così uno a zero.

A inizio ripresa però la Croazia ristabilisce le gerarchie, spegnendo definitivamente le speranze islandesi. Secondo minuto della ripresa, Kovacic dribbla mezza difesa ospite e serve lateralmente per il puntuale Srna, che con un diagonale non impeccabile batte il colpevole Halldorsson per il due a zero. La Croazia non vuole fermarsi e continua a spingere sull’accelleratore. Protagonista prinicipale è ancora lo scatenato Mateo Kovacic. Il talento dell’Inter parte nuovamente palla al piede e mette a sedere per la seconda volta la difesa ospite ritrovandosi a tu per tu con Halldorsson, che questa volta attento devia di piede in angolo la debole conclusione del croato. L’inferiorità numerica sembra essere dell’Islanda, le occasioni per i padroni di casa piovono a grappoli. Perisic, Olic e Rakitic provano ad arrotondare ancor di più il risultato non riuscendoci. Da segnalare prima del fischio finale la meritata standing-ovation del pubblico del Maksmir per Mateo Kovacic, migliore in campo per distacco. Termina così, forse nel modo più brutto, il sogno dell’Islanda, dimostratasi non ancora all’altezza di questi palcoscenici. La Croazia dimostra invece per l’ennesima volta di essere squadra esperta e abituata a giocare questo tipo di partite. In Brasile l’anno prossimo ci saranno anche loro.

CROAZIA (4-3-1-2) Pletikosa – Srna – Corluka – Simunic – Pranjic – Modric – Perisic – Rakitic – Kovacic – Olic – Mandzukic

ISLANDA (4-2-3-1): Halldorsson – Saevarsson – Arnason – Sigurdsson – Skulason – Gunnarson – G.Sigurdsson – Bjarnason – Gudmundsson – Gudjohnsen – Finnbogason

Enxhi Fero

Originario dell'Albania, studente universitario di 20 anni con tanti sogni nel cassetto. Grazie a TuttoCalcioEstero coltiva la sua passione verso il giornalismo sportivo. Oltre al calcio anche tanto basket.

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