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PREMIER LIGA ZENIT KRASNODAR – E’ un momentaccio per lo Zenit, che dopo aver perso la Supercoppa con un secco 3-0 contro il CSKA Mosca, incassa un deludente pari tra le mura amiche. La squadra di San Pietroburgo sembra non essere riuscita a metabolizzare il salto, desiderato con gli acquisti milionari di Witsel e Hulk, e non ha ancora deciso cosa fare “da grande”. Nell’occhio del ciclone c’è Spalletti, che da mesi chiede difensori e invece vede arrivare Arshavin. Non che il talento del fantasista sia in discussione, tra l’altro è andato in gol contro il Kuban, ma la sensazione è quella che tra il tecnico toscano e il club russo l’idillio si sia spezzato.
Tornando a parlare dello Zar, proprio lui era il giocatore più atteso di nuovo di fronte al pubblico di Sanpietroburgo dopo 14 mesi, porta in vantaggio i suoi al minuto 65 mettendo in rete l’imbeccata di Kerzhakov. Tre punti che sembravano a portata di mano per lo Zenit, ma un quarto d’ora dopo Bocur infila con una certa dose di fortuna Lodygin, portiere di riserva, e pareggia i conti. Possesso palla completamente nelle mani dello Zenit, ma la squadra manca di concretezza come fa notare Spalletti a fine partita: “Abbiamo avuto le occasioni per aumentare il vantaggio, ma quando non segni e lo fanno i tuoi avversari in quel modo c’è poco da fare”.
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