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Il Real pareggia, Barcellona campione a mezzanotte!

Il titolo della Liga è caduto come un frutto maturo. I giocatori del Barcellona hanno festeggiato il campionato nelle proprie case, seduti davanti alla tv, guardando il Madrid pareggiare a Cornellà, contro l’Espanyol. E’ stata una proclamazione atipica. La versione B della squadra di Mourinho, un Real imbottito di riserve con Ronaldo in panchina assieme a  Casillas, ha fatto sì che la Liga si sia decisa a mezzanotte, ma senza particolari emozioni. Un finale di Liga dal copione inaspettato, con l’Espanyol a regalare il titolo ai cugini, col Madrid costretto a fare da comparsa. Mourinho non ha potuto nascondere il suo malcontento, con una faccia intrisa di rancore e rabbia. Sta raccogliendo ciò che ha seminato, gli stessi tifosi del Madrid da tempo lo hanno scaricato. Non sono serviti nemmeno gli ingressi in campo di Cristiano Ronaldo e Benzema nel secondo tempo per riuscire nella rimonta ed evitare la vittoria matematica del Barcellona. A re morto, il Madrid, succede un nuovo re, il Barça. Mourinho lascia dopo tre stagioni con solo una Liga e una Coppa del Re, con l’aggravante di uno spogliatoio in festa per il suo addio. 
La sensazione, al Real, è quella di un fallimento. L’egemonia merengue è durata appena un anno. Vilanova, ieri sera, è andato a letto tranquillo e felice, consapevole di aver stravinto questa Liga. Un campionato condizionato, sponda Barcellona, dai troppi infortuni ma che – nonostante tutto – ha dimostrato che il ciclo dei blaugrana non si sia chiuso con l’addio di Guardiola, come molti volevano far credere. C’è un presente brillante e un futuro con tanta speranza se si saprà ringiovanire la rosa con equilibrio e oculatezza. Questo titolo dà fiducia e tranquillità. I problemi sono nella capitale, dove Mourinho lascia uno spogliatoio diviso e in perenne polemica. Stasera, contro l’Atletico, sarà passerella: i colchoneros pensano solo alla finale di Coppa del Re del prossimo venerdì, proprio contro il Madrid, forte della qualificazione in Champions già conquistata. Il Barça, dal suo canto, ha la mente rivolta alla festa di domani, a casa. La festa che porterà i fuoriclasse blaugrana in giro per le strade di Barcellona.

Josep Maria Casanovas, Sport

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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