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Una serata tranquilla, nemmeno troppo lontana dal diventare un incubo. Il Real Madrid ha rischiato col fuoco all’Ali Sami Yen: nonostante il 3-0 rifilato al Galatasaray all’andata e il gol in apertura di Ronaldo, le merengues sono andate sotto 3-1 a venti minuti dal termine. Con lo stadio infuocato e gli uomini di Terim col sangue agli occhi, altri due gol non sarebbero stati fantascienza. I campioni di Spagna hanno saputo però resistere e, sebbene qualche brivido finale, la terza semifinale di Champions League consecutiva è conquistata.
Mou schiera Pepe e non Albiol al fianco di Varane e al posto di Ramos, discusso squalificato. Higuain è il centravanti, Modric e Khedira a centrocampo e Essien terzino destro. Terim deve fare a meno di Yilmaz, squalificato, lancia Amrabat dal primo minuto e si affida ai campionissimi Drogba e Sneijder.
La notte turca sembra subito mettersi bene per gli ospiti: Di Maria sfiora il vantaggio al 3′ ma anticipa di qualche minuto la rete di Ronaldo. Il portoghese sfrutta al meglio l’assist di Khedira, splendidamente imbeccato da Ozil, e spegne l’entusiasmo dell’Ali Sami Yen. Il Galatasaray subisce il colpo stenta a reagire. Muslera salva il risultato ancora su Di Maria, Terim è infuriato con i suoi. Drogba è praticamente assente, Sneijder non riesce a giocare palloni utili e si fa vedere con una conclusione dalla distanza sul finire del primo tempo. Il ritmo è basso, lo stadio non trascina i giallorossi: Mourinho ha la semifinale in mano.
Ma i piccoli segnali lanciati dal Galatasaray prima dell’intervallo diventano vere e propri attacchi di massa ad inizio ripresa. Ronaldo fa in tempo a fallire una clamorosa occasione da gol, un minuto prima del siluro di Eboue che si infila all’incrocio della porta difesa dall’incolpevole Diego Lopez. I turchi dovrebbero farne altri quattro per il miracolo, ma il terzino ex Arsenal cerca subito il pallone e dimostra quanta voglia ci sia per credere nell’impresa. A metà secondo tempo il delirio: prima Sneijder (che qualche minuto prima aveva sprecato una clamorosa occasione solo davanti a Diego Lopez) si fa beffe di Varane (serataccia) con un tunnel e infila il 2-1, poi Drogba segna di tacco alla Del Piero su assist del positivo Amrabat.
E’ il 70′, il Galatasaray conduce 3-1 e mancano solo due gol a un’impresa che forse sarebbe entrata di diritto nella top five di tutti i tempi. Mourinho cambia espressione in panchina, forse rimpiange i gialli a comando nell’andata a Ramos e Xabi Alonso e di certo maledice i suoi, che pure erano stati “istruiti” a dovere alla vigilia con la visione di Inter-Tottenham, recente ottavo di finale di Europa League.
Il Madrid riesce, però, a sostenere l’urto di uno stadio a quel punto inferocito e di undici rivali assatanati. Non basta l’ingresso di Elmander, l’unico brivido è un gol annullato a Drogba, in netto fuorigioco. E, nel recupero, arriva il gol liberazione, ancora di Ronaldo su assist di Benzema. Finisce 3-2, finisce con l’abbraccio e i complimenti sinceri di Mou a Terim. La cavalcata verso la “decima” può continuare.
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