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Tottenham-Inter 3-0 : le pagelle. Bale devastante, Pereira un incubo

Friedel, 6,5 – Migliore attore non protagonista. Impegnato una sola volta in tutto il match sul tiro di Palacio, evita anche il minimo danno.

Vertonghen, 6,5 – Diligente dietro, si concede spesso e volentieri scorribande offensive, che lo portano a segnare il goal del 3-0.

Walker, 7 – Fanno più paura i suoi tatuaggi o la grinta che ci mette in campo? Autoritario e prepotente, il dominio Tottenham è in gran parte merito suo.

Gallas, 6,5 – Faro difensivo, ma i maldestri lanci dei nerazzurri non lo mettono granchè alla prova.

Assou Ekotto, 7 – Pendolino sulla fascia sinistra, un incubo anche quando si accentra.

Parker, 7 – E’  l’uomo che copre più zone del campo, grande lavoro di quantità per il capitano degli Spurs e gara ordinatissima su ogni fronte.

Dembelè, 6,5 – Non perde un pallone, meritati gli applausi quando viene sostituito.

Lennon, 7 – Quando si accende sulla destra gira come una mosca impazzita, e Pereira attonito non può che stare a guardare, o tentare di caricarlo maldestramente: spina nel fianco.

Defoe, 6,5 – Manca il goal solo per un miracolo di Handanovic, la sua presenza si sente eccome, sebbene pecchi talvolta di egoismo. Ma sul 3-0 si può accettare.

Bale, 7,5 – I tifosi inglesi cantano che segna quando vuole, ma Bale fa molto di più, gioca come vuole. Svaria su tutto il fronte d’attacco, si impone con un mix di tecnica e forza devastante, e lascia indietro con una facilità disarmante gli statuari difensori nerazzurri. 21 goal per lui in stagione, e c’è la sensazione che il bello debba ancora arrivare.

 

Handanovic, 7 – Unico superstite di una serata disastrosa, evita il tracollo totale con almeno due interventi prodigiosi.

Chivu, 5 – Preciso in chiusura, ma inesorabilmente lento in copertura, non basta a fermare le incursioni di Lennon e Bale.

Ranocchia, 5,5 – Rischia il disastro in un paio di occasioni dove si muove male, ma nel secondo tempo si mette in riga e argina i danni.

Juan Jesus, 5 – Nervoso il brasiliano non è in serata, nemmeno questa volta. Periodo no.

Zanetti, 6 – Il capitano nerazzurro nel primo tempo non è pervenuto, ma nel secondo prova almeno a scuotere i suoi con un paio di falcate degne dei tempi d’oro. Peccato che ad assisterlo ci sia Jonathan.

Alvaro Pereira , 4 – Disastroso l’uruguagio, manca anche le coperture più elementari, commette falli inutili, e confeziona la solita valagna di lanci sballati. E’ il vero mistero dell’ultima campagna acquisti nerazzurra. La buona notizia è che, ammonito, perlomeno salterà il ritorno.

Kovacic, 5 – Il giovane croato schierato davanti alla difesa non sa decisamente come raccapezzarsi , e viene tolto a inizio primo tempo. Non era la partita per lui, Stramaccioni erra di ingenuità a inserirlo dall’inizio.

Gargano, 5,5 – Prova di maturità per l’ex napoli dall’esito dubbio. Rimandato al ritorno.

Cambiasso, 5 – Si perde Bale sul primo goal, poi cerca di fermare come può gli Spurs. Ma la serata non è delle migliori.

Alvarez, 5 – Dopo il goal clamoroso sbagliato a fine primo tempo, che rischia di essere decisivo ai fini della qualificazione, possiamo dire che la pazienza dei tifosi sia arrivata al termine. Ennesima chance sciupata per lui, e addio a giugno sempre più vicino.

Cassano, 5 – Completamente solo in attacco nel primo tempo era prevedibile potesse far poco. Nel secondo  tempo, con l’ingresso di Palacio, non si accende comunque, ma la colpa è di chi da dietro non gli fa arrivare un pallone.

Palacio, 5 – Entra nella ripresa ma stavolta non riesce nessun miracolo come a Catania. L’impegno c’è, il goal manca, anche quando l’occasione è d’oro.

Guarin, 5 – Il carro armato  nerazzurro combina ben poco e non riesce nel realizzare i piani di Stramaccioni di raddrizzare una partita già compromessa quando si decide di fargli fare panchina per più di un tempo.

Jonathan, 4,5 – Inguardabile per quel poco che gioca, non si capisce come si sia potuti andare fino in Brasile a prendere un elemento del genere. Misteri del mercato nerazzurro.

Alessio Dell'Anna

Intrattenitore nel mondo della comunicazione con la passione per il calcio d'antan, è un solista dentro e fuori dal campo, che predica da numero 7 ma razzola da numero 9. Fra il 98' e il 2002 ha inscenato ben 824 repliche dei Mondiali di calcio nella sua cameretta, e ricerca oggi la magia del calcio di un tempo nei campionati con un debito pubblico pericolosamente oltre la soglia di guardia.

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