L’ultima partita del 2012 non lascia buone impressioni sul Manchester United: ai fuochi d’artificio del boxing-day (anche contro il Newcastle i tre punti erano arrivati più per forza di volontà che per il gioco mostrato) si è contrapposta oggi una delle peggiori partite degli ultimi anni dei red devils. 2-0 al West Bromwich, fino ad oggi rivelazione della Premier, ma tanta difficoltà sia in fase difensiva – e non è una novità – che in quella offensiva. In effetti, Ferguson ci ha messo del suo: Welbeck, in evidente difficoltà fisica, più Kagawa e Young (il primo al rientro dopo due mesi, il secondo ancora lontano dalla miglior forma) oltre a Valencia (che non attraversa certo uno splendido periodo), hanno composto il “quartetto d’attacco” con Van Persie e Chicharito Hernandez tenuti a riposo. Fortuna ha voluto che il Wba di oggi sia apparso nettamente sottotono: Clarke continua a escludere Lukaku dall’undici iniziale (non può sempre decidere in 20 minuti, è ora che anche Long faccia spazio al giovane belga) e ha cercato per tutto il primo tempo soltanto di limitare i danni. E, in effetti, la missione è riuscita: i 45 minuti più insulsi della storia recente dello United si sono chiusi sull’1-0, rete giunta al 9′ per effetto dell’autogol di McAuley, goffo nel tentativo di rinvio sul tiro-cross di Young che, comunque, nel finale sfiorava il 2-0 (bravo Foster a deviare la conclusione sulla traversa).
I baggies sono saliti di tono pian piano, al rientro dagli spogliatoi; così, i primi 15 minuti sono stati vissuti quasi in apnea dall’Old Trafford. Intendiamoci, De Gea non ha compiuto nessun intervento decisivo, ma la pressione era costante e il pareggio nell’aria. Gli ingressi di Lukaku e Van Persie hanno ravvivato l’incontro: il centravanti ex Anderlecht creava più di un grattacapo, l’olandese sfiorava subito il raddoppio perfettamente imbeccato da Evra. Brunt e Odemwingie non riuscivano ad assistere Lukaku, così nel finale lo United riesce a chiudere il conto: prima Foster compie un miracolo sulla conclusione angolata di Welbeck, poi Van Persie – al 90′ – realizza con un bel sinistro a giro. E’ il 14esimo centro dell’olandese, capocannoniere in solitaria con una lunghezza di vantaggio su Michu. Il +7 sul City resiste, ma la strada non è quella giusta.
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