Niente da fare. Non riesce l’impresa agli uomini di Sarri nonostante una partita preparata ed interpretata alla perfezione, almeno per i primi 45 minuti di gioco.
Un avvio, quello del Napoli, a dir poco eccezionale. Una sola squadra in campo, pressing e verticalizzazioni continue che fanno sembrare il Real piccolo piccolo.
Dopo diversi tentativi di Insigne e Hamsik ci pensa il solito Mertens a sbloccarla e fare venire giù il San Paolo. Dove non arrivano Reina e Koulibaly ci vuole lo zampino di San Gennaro a spingere sul palo un tiro di Cristiano Ronaldo, palo che poco dopo ferma anche Mertens per quello che poteva essere un gol fondamentale allo scadere del primo tempo.
La partita del Napoli finisce proprio su quel palo, la ripresa è un incubo per i partenopei e Sergio Ramos prima rimette il risultato in parità e poi la chiude. Due volte, su due calci d’angolo regalati dagli azzurri, sempre di testa. Il capitano dei blancos come al solito tira fuori i suoi compagni da una situazione complicata, eroe e simbolo di un Real che non molla mai. Il resto è poco rilevante, compreso il 3-1 di Morata nei minuti di recupero. Passa il Real Madrid, come da pronostico.
Cosa dire a questo Napoli? Tutto e niente, nessun rimprovero per lo meno.
Gli azzurri escono a testa alta, anzi altissima. Per un tempo hanno dominato contro i campioni di tutto, hanno accarezzato il sogno di una remuntada storica. La passione dei tifosi, lo stadio pieno fin dalle prime ore del pomeriggio. L’urlo del San Paolo l’hanno sentito fino a Madrid ed è un messaggio all’Europa, un po’ come a voler dire ‘ci siamo anche noi’. Ha vinto il migliore, ma una cosa vogliamo dirla: grazie azzurri.
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