Champions League, Girone H: Juventus e Siviglia confermano il ticket per gli ottavi. E per le “cattive compagnie”…

Allo Juventus Stadium la Vecchia Signora chiude imbattuta la fase a gironi di UEFA Champions League, sconfiggendo la Dinamo Zagabria 2-0 grazie ad una squadra composta in buona parte dalle seconde linee (portiere in testa). Un risultato che permette a Massimiliano Allegri di archiviare il Girone H al primo posto con 14 punti, senza poter dormire sonni tranquilli in attesa del sorteggio degli ottavi di finale che avverrà a Nyon il prossimo 12 dicembre.
Passa anche il Siviglia, secondo con 11 punti, dopo aver conquistato un pareggio prezioso in casa del Lione: per rovinare la festa a mister Sampaoli (assente dalla panchina causa squalifica) i francesi avrebbero dovuto vincere con almeno due reti di scarto, ma sapevano che in caso contrario si sarebbero qualificati per l’Europa League.
Il discorso scottante degli accoppiamenti degli ottavi era stato aperto all’indomani della sconfitta del Bayern col Rostov, che aveva condannato la squadra di Ancelotti ad un matematico 2° posto nel Girone D. Alla consueta carrellata di pronostici che precede i match di Champions non poteva sottrarsi il Girone H, e non solo per la gioia degli scommettitori: a 24 ore da Juventus-Dinamo Zagabria e Lione-Siviglia ci si mettevano anche i risultati dell’ultima giornata dei gironi A, B, C, e D: il che significa per i Bianconeri la possibilità di ritrovarsi con una tra PSG, Benfica, Manchester City, e – neanche a farlo apposta – Bayern Monaco, tutte “cattive compagnie” seconde nei propri gironi.

JUVENTUS – DINAMO ZAGABRIA 2-0
Contro i croati Allegri ha mandato in campo la versione beta della Juventus: tra i pali Neto, in mezzo Rugani, Lemina e Asamoah; in panchina Buffon, Chiellini, Khedira, Hernanes. La Dinamo Zagabria, matematicamente ultima in classifica e quindi fuori dalla competizioni europee, ha l’obiettivo di rifarsi dallo 0-4 patito in casa lo scorso settembre. L’anima della partita è stata Mario Mandzukic, che contro la sua ex squadra non si è risparmiato né in attacco né in difesa (andando addirittura in tackle a supporto di Evra). Nei primi minuti di gioco, su un lancio dalla sinistra il croato tocca al centro per Pjanic e quest’ultimo la mette sulla destra per Higuain: la botta del Pipita viene deviata in angolo dal portiere. La Dinamo riesce ad avanzare nella metà campo juventina al 13′ grazie a un fallo di Marchisio su Situm, pochi metri fuori dall’area: sulla battuta di Coric, Soudani fa la torre ma il guardalinee alza la bandierina per fuorigioco dell’algerino. L’occasione più grande del primo tempo arriva sempre grazie a Mandzukic, che da destra mette a sedere Pivaric con un dribbling a rientrare, e poi di sinistro crossa per Pjanic che di testa la consegna nelle mani del portiere. Per qualche minuto c’è un calo dei padroni di casa, e Neto viene impegnato dai tentativi di Junior Fernandes (tocco debole) e di Coric (da fuori area). Dopo le urla di Allegri, su input di Cuadrado, Pjanic mette il pallone in mezzo per Lemina, ma la conclusione è abbondantemente fuori. A far infuriare il tecnico (e i tifosi), prima dell’intervallo, è la mancata ribattuta di Higuain su un tiro di Mandzukic non trattenuto dal portiere Livankovic.
La sfuriata del mister dà i suoi frutti nella ripresa: in apertura, percussione di Lemina che riesce in qualche modo a passare in mezzo a quattro avversari, per poi servire Higuain che a girare sigla il vantaggio della Juventus. Tre minuti dopo la possibilità di raddoppio sfuma quando nell’area della Dinamo nessuno si fa trovare pronto a ricevere il cross di Cuadrado, al termine di un bel contropiede: il colombiano al 65′ prova il grande numero superando tre giocatori, per poi venire fermato al limite dell’area, con Higuain completamente libero sulla sinistra. Con un forte destro Lemina costringe Livankovic a deviare in angolo, e così arriva il colpo di testa vincente di Rugani sulla battuta del corner: 2-0. Negli ultimi minuti c’è spazio per Dybala, al rientro dopo un mese e mezzo di infortunio; il talento argentino in 10 minuti prova la conclusione ben quattro volte, sempre di sinistro: in due casi fuori, in altri due impegnando seriamente la difesa avversaria; come riscaldamento, può ritenersi soddisfatto.

LIONE – SIVIGLIA 0-0
Nonostante l’assenza del tecnico Sampaoli, squalificato, gli spagnoli sono scesi in campo senza concedere nulla: forte dell’1-0 nella gara d’andata, il Siviglia si aspettava che la squadra allenata da Genesio avrebbe tentato il tutto per tutto. E in effetti così è stato.
Dal fischio d’inizio erano trascorsi 120 secondi e già Valbuena faceva venire i brividi alla squadra ospite: dalla destra Rafael serve al centro il suo trequartista che batte al volo, scatenando gli strepitosi riflessi di Sergio Rico per deviare in alto. A ristabilire gli equilibri emotivi ci pensa Samir Nasri, che ispira la corsa di Vitolo (un incubo per Yanga-Mbiwa) il quale confeziona un bell’effetto che aggira il portiere ma viene respinto dal palo destro per l’incredulità dell’attaccante del Siviglia. Ma è ancora il Lione ad andare vicino al vantaggio con una schiacciata di testa di Tolisso, che si stampa sulla traversa dopo essere rimbalzata davanti a Sergio Rico. Sembrerebbe che a distanza dal terreno di gioco Sampaoli abbia comunque stregato la porta del Siviglia, perché non si riesce a spiegare altrimenti la sfortuna della squadra di casa: al 36′ la traversa degli spagnoli viene nuovamente chiamata in causa, stavolta da Valbuena, dopo il quasi-assist del rapido Tolisso.
Nel secondo tempo il Lione ha avuto ancora una buona occasione con Diakhaby, bravo a saltare più in alto di tutti su calcio d’angolo del neo-entrato Fekir, ma la sua incornata finisce a lato: protesta Tolisso per qualche spinta di troppo, che nel frangente non avrebbe comunque influito sull’errata mira del suo compagno di squadra.
Piazzandosi terzo nel girone, il Lione si è assicurato un posto nella UEFA Europa League.

 

Classifica finale Gruppo H

Juventus 14 punti; Siviglia 11; Lione 8; Dinamo Zagabria 0.

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Saman Javadi was born in Italy. He always loved Iran and Italy, from history to cuisine, and speaks both languages.

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