HSV Hamburg-Werder Bremen 2-2: Gregoritsch non basta, il Nordderby termina in pareggio

HSV Hamburg-Werder Bremen 2-2: Il dodicesimo turno di Bundesliga è occasione per poter assistere ad una sfida che prende il nome di “Nordderby”. Il derby del Nord vede affrontarsi HSV contro Werder Bremen nella splendida cornice del Volksparkstadion di Amburgo. La contesa, però, appare come una di quelle rappresentazioni e ricostruzioni rinascimentali o medievali che tanto vanno di moda, poiché le due compagini in questione si ritrovano nel fondo della classifica. Gli ospiti si ritrovano in terzultima posizione, a fronte delle quattro sconfitte consecutive negli ultimi turni. L’Amburgo, invece, è l’unica squadra ad aver ancora non conquistato una vittoria in questa Bundesliga e ha racimolato la miseria di tre punti in undici gare. Il rendimento dell’HSV è costato il posto a Bruno Labbadia, due mesi fa, ma il suo successore Markus Gisdol non ha dato la scossa che ci si aspettava per far risalire i propri uomini dal fondo della classifica. Al di là dello scarso valore di taluni elementi della rosa, l’HSV accusa sulle proprie spalle una gestione societaria pessima ed una serie di scelte sbagliate. Lo stesso esonero di Labbadia è stata una sciocchezza, poiché era sotto gli occhi di tutti che il problema non fosse l’allenatore, bensì altro. L’HSV ha l’ultima occasione morale per sventare una retrocessione storica, considerato che l’unica squadra che non è mai retrocessa dalla Bundesliga. Il Werder Bremen vive una situazione simile. ma in questa stagione aveva dimostrato buoni sprazzi, ad esempio la sofferta vittoria contro il Bayer Leverkusen. Nello scorso turno la compagine biancoverde si è dovuta inchinare all’Eintracht Francoforte. Una vittoria in questo derby potrebbe dare una svolta alla stagione, poiché significherebbe potersi togliere potenzialmente dalla “zona calda” ed affossare gli odiati rivali dell’HSV. Il Werder scende in campo con il 4-1-4-1 disegnato dal tecnico Nouri: Drobny, ex della partita, in porta, Moisander in difesa e Kruse centravanti. Una formazione sicuramente conservativa, per poter domare un HSV che se la giocherà con il coltello fra i denti per l’importanza di questa partita. L’HSV deve rinunciare ad Adler fra i pali e scende in campo con il 4-2-3-1: Mathenia in porta, Sakai a centrocampo ed insignito della fascia da capitano recentemente e Holtby sulla trequarti. L’ex Spurs ha sulle spalle la rifinizione della manovra e sarà chiave il suo apporto in questa delicatissima partita. Questo Nordderby non parte come una sfida di vertice, poiché le compagini coinvolte si ritrovano in assoluta difficoltà, ma il fascino di questa gara e la posta in palio in termini di punti e prestigio preannuncia una contesa dall’esito incerto e combattuto. Non facendoci ingannare dalla classifica, la partita si rivelerà spettacolare e probabilmente verrà decisa da un episodio. Il Nordderby vale una fetta di salvezza dal punto di vista effettivo e del morale delle due squadre.

Nella prima frazione di gioco l’HSV parte a mille ed il Werder Bremen soffre sin dalle prime battute. Al 2′ il Werder non gestisce adeguatamente il pallone in fase d’impostazione e Holtby ne approfitta servendo Gregoritsch: il talento dell’HSV insacca il pallone di testa alle spalle di Drobny. I padroni di casa sono avanti. Il Werder Bremen reagisce immediatamente e pareggia al 13′ con Bartels: l’esterno tedesco salta facilmente Santos ed infila con un mancino potente l’estremo difensore avversario. Il Nordderby torna sul punteggio di parità. L’Amburgo accusa il colpo, ma si dimostra sempre pericoloso in fase di ripartenza. Infatti alla mezz’ora è Mueller ad involarsi sulla fascia destra e servire un pallone d’oro per Gregoritsch che da pochi passi insacca per il 2-1. I padroni di casa si ritrovano in vantaggio per la seconda volta. Il Werder non è assolutamente morto e nel finale del primo tempo pareggia con Gnabry: l’esterno mancino si beve la retroguardia dell’HSV e fulmina il portiere avversario con un preciso diagonale. La prima frazione di gioco si chiude sul 2-1.

Nella ripresa le due compagini sono sensibilmente più affaticate e l’acido lattico si fa sentire sulle gambe dei protagonisti in campo. Le fila si allungano e di certo l’intensità crolla, a favore di continui rovesciamenti di fronte. Uno spettacolo non eccezionale per gli amanti del calcio. L’HSV sembra comunque più in palla ed è Gregoritsch a mancare l’appuntamento con la rete a metà della ripresa. La gara non offre ulteriori emozioni e termina in parità. Il punto conquistato dalle due compagini non è di certo soddisfacente, soprattutto per i padroni di casa che sono sembrati più in palla del solito e forse meritavano qualcosina in più quest’oggi.

Commento: La prima frazione di gioco è stata assolutamente spettacolare, dovuto al fatto che le due squadre sono scese in campo con grande grinta e desiderio di far proprio questo delicatissimo derby di bassa classifica. Impattante l’avvio dell’HSV che si porta in vantaggio grazie ad un pressing sui “costruttori” di gioco del Werder. Gli ospiti sono stati cinici a sfruttare nelle due occasioni dei primi quarantacinque minuti l’inadeguatezza difensiva dell’Amburgo. Sotto accusa non può che finire Santos, reo di essersi perso Bartels ed essersi fatto beffare da una finta largamente leggibile. In forma celestiale nella prima frazione di gioco è stato Gregoritsch, protagonista di una doppietta, nonostante di mestiere faccia l’esterno d’attacco prevalentemente, anche se quest’oggi ha trovato spazio da punta centrale ai danni di Wood e Lassoga. La seconda rete del Werder testimonia il buon momento di forma di Gnabry, l’ex Arsenal sta lasciando intravedere le proprie qualità ed il trasferimento in terra tedesca sembra aver giovato al prodotto del vivaio dell’Arsenal. Il dribbling in occasione del 2-2 è stato ubriacante e la conclusione ben calibrata. Una menzione per tutto l’apporto concesso in questi novanta minuti lo meritano Kostic e Mueller che, forse, meriterebbero di giocare in club più quotati considerato il loro valore. Mueller nella fattispecie ha messo in difficoltà il Werder in numerose occasioni. La prova di Holtby è comunque da sottolineare per l’assist fornito nel primo tempo e l’ordine messo a centrocampo nel marasma più totale che ha evidenziato questo match. La ripresa ha denunciato tutta l’anarchia tattica della quale soffrono queste squadre, ma ai punti l’HSV si è dimostrato più propositivo. Un pareggio non soddisfacente per i padroni di casa che ormai guardano alla salvezza come un miraggio.

(Fonte foto: http://www.mopo.de/)

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Sono nato nella provincia di Treviso nel 1993, ma ho origini olandesi. Sono laureato in Filologia Moderna e Medievale, inoltre attualmente risiedo in Polonia. Sin da bambino il calcio ha esercitato un’enorme influenza sulla mia vita ed è una vivida passione che occupa le mie giornate. Il mio cuore batte per la nazionale olandese ed il NAC Breda. Mi divertono molto i gatti parlanti, la cosmogonia e le birre artigianali.

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