L’addio di Čech alla Nazionale: “Che onore aver rappresentato la Cechia! 14 anni di grandi emozioni”

Petr Čech ha detto stop. Il portierone di Plzeň, nei giorni scorsi, ha comunicato la sua decisione ad effetto immediato di lasciare la Nazionale Ceca all’età di 34 anni. “Mi reputo un perfezionista e dunque non voglio iniziare le cose che non so se sono in grado di portare fino in fondo. Mi piace fare le cose al cento per cento. Sarebbe molto peggio, secondo il mio punto di vista, concludere a metà il percorso e oggi non mi sento in grado di assicurare la mia presenza per altri 2 anni. Si chiude così un bellissimo capitolo della mia carriera“. Il percorso di cui parla l’estremo difensore dell’Arsenal è il girone di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, che partirà il prossimo settembre e proseguirà fino a pochi mesi dalla manifestazione. Čech ha inoltre confessato che la decisione è stata presa già prima dell’Europeo in Francia, con la deludente prestazione della Repubblica Ceca che non ha influito sulla scelta finale.

Dopo il percorso nelle giovanili, collezionando 56 presenze dall’Under 15 all’Under 21, la lunga storia d’amore tra la Nazionale Ceca e Petr Čech inizia il lontano 12 febbraio 2002, quando nel match amichevole contro l’Ungheria Karel Bruckner lo fa esordire a 19 anni 8 mesi e 23 giorno. Da allora il 34enne ha collezionato 124 presenze, partecipando a 4 edizioni dei Campionati Europei (2004, 2008, 2012, 2016) e una del Campionato del Mondo, nel 2006.

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Ho iniziato la mia avventura in Nazionale nel migliore dei modi con l’Europeo in Portogallo. Siamo un paese che obiettivamente non è in grado di misurarsi con le grandi selezioni europee. Tuttavia, siamo riusciti nelle ultime quattro edizioni a qualificarci per la fase finale degli Europei. La partita più divertente della carriera? Quella contro l’Olanda a Euro 2004, in Portogallo. Eravamo in svantaggio di due reti e siamo riusciti a rimontare e portare a casa i 3 punti. 5 gol, ribaltamenti di fronte, tante occasioni e un calcio molto spettacolare offerto dalle due squadre”.

L’estremo difensore, cresciuto nel settore giovanile del Plzeň, si lascia poi trasportare dalle emozioni: “Dopo l’esordio e la prima da titolare (12 ottobre 2002, 2-0 alla Moldova nelle qualificazioni a Euro 2004, ndr), i ricordi più belli sono legati alle partite decisive per la qualificazione alle fasi finali. Ovviamente ricordo con grande piacere proprio le manifestazioni per nazioni, Europei e Mondiali, nei quali ogni volta l’atmosfera era incantevole. Poi onorare il tuo Paese cantando l’inno è una cosa impossibile da descrivere: il mio sogno era quello di giocare almeno una volta con la maglia della Nazionale e sono stato fortunato nel poterla rappresentare in molte occasioni. In oltre 14 anni di battaglie, mi sono reso conto che è una grande fortuna giocare a calcio e ne vale davvero la pena. Sono contento di aver fatto parte della Nazionale della Repubblica Ceca per un periodo molto lungo e che le mie gesta siano ricordate dai connazionali”.

Infine Čech parla del futuro della Nazionale tra l’addio del CT Vrba e il suo papabile sostituto: “Non sapevamo nulla circa la sua partenza. Credo che per gli allenatori valga lo stesso discorso dei calciatori: quando arrivano alcune offerte, è impossibile rifiutarle. La Repubblica Ceca ha dimostrato di saper sempre far fronte a situazione non proprio semplici, come accaduto tra il 2010 e il 2012 con il cambio generazionale che poteva penalizzare la squadra, ma grazie all’ottimo lavoro siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo di qualificarci ai Mondiali in Sudafrica e agli Europei in Polonia e Ucraina. Per quanto riguarda il mio successore – ha concluso il 34enne di PlzeňVaclík e Koubek sono due ottimi portieri con un futuro assicurato. Il primo ha già accumulato molta esperienza internazionale grazie alla sua permanenza al Basilea e alla partecipazione alle coppe europee, mentre il portierino granata può finalmente esplodere ad alti livelli con la maglia dello Sparta Praga a soli 23 anni”.

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Laureato in Mediazione Linguistica, amo viaggiare e il 'football' di ogni angolo del mondo. Laziale fino al midollo, fin da bambino coltivo la passione per il giornalismo di ogni genere, con una particolare preferenza per quello sportivo. Con grande orgoglio, conto diverse collaborazioni online e sulla carta stampata. Grazie a Tuttocalcioestero.it ho scoperto la magia del calcio della Repubblica Ceca.

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