Copa del Rey: Game-ir-over

Doveva essere la semifinale più equilibrata, quella giocata fra due squadre di pari livello e perciò dall’esito più incerto. Così non è stato. Il Siviglia, come del resto il Barcellona ieri, ha manifestato segni di cannibalismo piuttosto allarmanti. Al 7-0 dei blaugrana inflitto al malcapitato Valencia, rispondono di fatto i rojiblancos di Unai Emery con un secco 4-0 al Celta Vigo.

Un primo tempo giocato su ritmi altissimi da entrambe le formazioni. Il Siviglia si dispone cortissimo sul rettangolo verde e pressa il portatore di palla avversario in ogni angolo del campo. Il Celta resta a guardare incapace di uscire dalla morsa sevillista e a creare pericoli dalle parti di Sergio Rico. Gameiro dal dischetto ha l’occasione di portare i suoi avanti ma si fa ipnotizzare da Ruben Blanco che battezza l’angolo giusto e sventa la minaccia. Come possono cambiare le partite solo il Dio del calcio lo sa: i galiziani rinvengono dopo lo spavento del rigore e creano il break che rischia di ammutolire il Sanchez-Pizjuan. Orellana fa fuori due uomini sulla sinistra e mette al centro dove Sergio Gomez – l’autore della trattenuta che è costata il tiro dagli 11 metri – salta più in alto di tutti e centra l’incrocio dei pali. Mancano 60 secondi al termine della prima frazione e il Celta Vigo è vittima dell’ennesima amnesia su calcio da fermo. Ever Banega batte un corner dalla destra, la retroguardia perde per un attimo contatto con Adil Rami che sale in cielo e fa 1-0.

Eduardo Berizzo ha il demerito di ridisegnare nell’intervallo un Celta molto più sbilanciato in avanti rispetto a quello visto nel primo tempo. Il risultato è molto simile a quello che si ha nel finale di una partita di calcetto fra amici dove il portiere è costretto a vedersela da solo perchè la difesa è già sotto la doccia. La doppietta di Kevin Gameiro ne è la dimostrazione: in entrambi i casi la difesa lancia lungo, il francese parte prima della metacampo e si invola da solo ad infilare, preciso e letale come un mamba, l’incolpevole Ruben Blanco. Nel finale partecipa alla festa anche Krohn-Dehli con un gol, neanche a farlo apposta, identico ai due di Gameiro ma che non lo vede esultare il danese visti i recenti trascorsi in maglia Celeste.

Ho volutamente criticato Berizzo poco fa per l’assetto tattico inappropriato in una gara di qualificazione che si gioca fra andata e ritorno. Perdere 1-0 o 2-0 è ben diverso dal farlo con 3 o 4 gol al passivo e non regge il movente “vogliamo segnare in trasferta perchè vale doppio“. E pensare che l’ultima squadra ad aver vinto al Sanchez-Pizjuan è stata proprio il Celta Vigo (Novembre 2015). Berizzo sapeva come ingabbiarli ma ha voluto osare troppo.

Per com’è finita stasera il ritorno di giovedì prossimo al Balaidos diventa una specie di viaggio di piacere per un Siviglia che dovrà limitarsi a gestire la partita. Un Siviglia che continua a sfoggiare un gioco e una superiorità fisica degni di una finale di Copa del Rey.

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Scrivere, seguire, studiare e leggere il calcio è la mia grande passione...se d'oltremanica o d'oltre oceano (U.S.A) ancora meglio...hockey (sempre U.S.A) come secondo amore della mia vita.
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