SPECIALE 50 ANNI UNION: Schiena curva e sudore. I tifosi che costruirono lo stadio

Tifosi danno una mano nel 1968. Foto del Berliner Kurier

Il prossimo 20 gennaio l’Union Berlin festeggerà i suoi primi 50 anni di storia. Riviviamo assieme alcuni aneddoti particolari legati alla squadra dissidente dell’ex Germania Est.

 

La storia dello stadio An der Alten Försterei è talmente piena di colpi di scena e arzigogolata che se fosse creatura animata a qualcuno sarebbe già venuto in mente di girarci un film. Nel novembre 2015, la rivista FourFourTwo aveva stilato la classifica dei 100 stadi più belli al mondo: l’Alte Försterei si piazzò a metà, scavalcando impianti esteticamente più moderni e complessi. Quella fu l’occasione per raccontare la genesi e alcune vicissitudini che legarono l’Union Berlin alla sua casa. Ma sono i tifosi ad aver vissuto con più trasporto emotivo il loro rapporto affettivo con lo stadio. Quelle quattro mura, infatti, hanno calamitato il cuore dei berlinesi dell’est dagli anni 60’ ad oggi ma non solo come momento di ritrovo per assistere ad una partita di calcio, ingurgitando pinte di birra e indossando sciarpe bianco-rosse. No, in ogni fase di ricostruzione dell’impianto, loro con picconi, pale e calce erano lì, schiena piegata e nocche spaccate, ad abbellire e rendere più confortevole la loro dimora domenicale. Già dal 1968.

«Per la terza squadra di Berlino ci vuole uno stadio moderno e che soddisfi gli standard internazionali», dicevano. Il piano prevedeva addirittura 20mila posti, ma quando si calcolò che le spese si aggiravano a 60 milioni di marchi, la società decise di limitarsi ad aggiungere la tribuna est “Gegengerade” e di apporre qualche altro lieve intervento. E proprio in quegli istanti nacque la prima, più o meno, spontanea chiamata alle armi: «invitiamo tutti a sostenerci per raggiunge questo obiettivo, tutti dovrebbero dare una mano. L’”unione di ferro” si deve confermare ora», disse il Consiglio della società che lanciò lo slogan “Berlin hilft Union” (Berlino aiuta l’Union). Al richiamo di questo motto, si presentarono decine di tifosi-volontari che prestarono il loro servizio, quasi come investitura dogmatica, il sabato, la domenica mattina e durante la settimana, al termine del loro lavoro, dalle 17 alle 19.

Campagna per invitare i tifosi a dare una mano. Foto del Berliner Kurier

Fu solo l’inizio. Nel corso degli anni seguirono diversi ammodernamenti, tutti supportati dall’assistenza dei tifosi. Il 25 luglio del 2000, 128 giorni dopo la richiesta, l’Union ebbe finalmente il permesso per installare i nuovi fari. A Köpenick tornò la luce: quattro torri alte 35 metri e con 40 faretti ciascuno furono posizionate negli angoli dello stadio. Ma in realtà fu un intervento effimero che rimandava di giorno in giorno una carenza ben più grave: data l’assenza di interventi di manutenzione, già durante gli anni ’90, l’Alte Försterei iniziò ad accusare una certa obsolescenza. Concessioni da una parte e permessi temporanei dall’altra, permisero all’Union Berlin di rimandare a singhiozzo la nevralgica decisione: nel 2006, quando la Federazione Calcistica tedesca negò l’ennesimo permesso, la dirigenza berlinese doveva decidere se traslocare in un nuovo stadio oppure rinnovare la struttura. E secondo voi chi prese di petto la situazione?

Lo stadio nel 2000 con il nuovo faro. Foto del Berliner Kurier

Ai tifosi, romanticamente legati alla loro casa, non piacque l’idea di fare le valige e cambiare impianto, così, grazie al loro supporto e contributo, convinsero la società a optare per la seconda soluzione. Una prima fase di lavori iniziò nel 2007 e si concluse nel 2009, lo stadio venne quasi totalmente ricostruito, aggiunsero una tettoia, fu rifatto il pavimento, il campo venne dotato di un sistema di riscaldamento e vennero riparate recinzioni e ringhiere. Più di 2mila volontari misero il loro cuore e la loro energia per quasi 140mila ore consecutive. Ma non è tutto: nel dicembre 2011 nacque l’iniziativa “Alte-Försterei-Aktie” che portò 5.473 supporter ad acquistare le azioni dell’Union Berlin per un totale di 2.736.500 euro destinati all’ammodernamento dell’impianto.

Il presidente Dirk Zingler dà il via ai lavori nel 2012. Foto del Berliner Kurier

La seconda fase di ristrutturazione iniziò ufficialmente il 18 luglio 2012 per poi concludersi solo di recente con la costruzione di una nuova tribuna, portando a 22.012 spettatori la capienza massima. La “prima pietra” fu posata dallo stesso presidente del club, Dirk Zingler, che commentando la scelta di creare una tribuna con dei posti a sedere e non in piedi, disse: «E’ vero: stiamo davvero diventando più anziani!».

Fonte: Berliner Kurier 1, 2 e 3

About Giovanni Sgobba 114 Articoli
Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.

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