Ligue 1, Caen che abbaia non morde: PSG in scioltezza

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Tutto troppo facile, finanche troppo per essere vero. La Ligue 1 ha un solo indiscusso padrone: il PSG di Laurent Blanc. Eppure oggi, in un Micheal d’Ornano gremito in ogni ordine di posto, i parigini erano attesi ad un impegno sulla carta non semplicissimo contro il Caen, rivelazione – assieme all’Angers – di questa prima parte di Ligue 1. La squadra della Bassa Normandia, infatti, è sorprendentemente quarto dopo aver albergato a lungo in seconda posizione, alle spalle proprio del PSG. Quindi, classifica alla mano, la sfida fra Caen e PSG era, senz’ombra di dubbio, il big-match della diciannovesima giornata, anche se il posticipo di domani, Bordeaux-Marsiglia, riveste ben altro fascino, nonostante le due squadre siano le grandi delusioni di questo campionato francese (i Girondini si trovano a soli tre punti dalla zona-retrocessione). Ma se il Caen si trova in zona-champions è grazie (anche) al cammino deficitario di qualche squadra blasonata. Oggi, però, non c’è stata storia. E il PSG, al triplice fischio finale, incamera altri tre punti che gli consentono di volare a quota 51 con un ruolino di marcia spaventoso: 16 vittorie, 3 pareggi e 0 sconfitte; miglior attacco con 48 goal (il Nizza, secondo in questa speciale classifica, ne ha realizzati 32) e miglior difesa del torneo (solo 9 reti subite).

BASTA UN QUARTO D’ORA – Eppure, il Caen in avvio di partita ha esibito grinta da vendere, andando a pressare alto i Campioni di Francia e cercando di tenere compatta la squadra, decisamente corta e pronta a ripartire velocemente in contropiede. Ed è proprio al quinto che i locali, con una ripartenza, provano ad impensierire la retroguardia del PSG, ma la conclusione finale di Bessat si perde ampiamente a lato della porta difesa da Trapp. Il PSG tende a tenere i ritmi bassi, forte di un possesso palla che vede Thiago Motta e Verratti, ben supportati da un grintoso Matuidi, assoluti dominatori del centrocampo. La pazienza, si dice, è la virtù dei forti. E al sedicesimo, il PSG passa in vantaggio: Verratti – approfittando della linea difensiva decisamente alta del Caen – pennella uno splendido lancio lungo sulla destra per Aurier, che crossa in direzione dell’area piccola; Ben Youssef respinge goffamente e serve un involontario assist per Di Maria, che con un morbido sinistro batte Vercoutre.

IBRACADABRA: ENNESIMA MAGIA – Il vantaggio galvanizza il PSG e deprime totalmente i locali, che – nonostante lo svantaggio – assumono un atteggiamento attendista e abbassano il proprio baricentro temendo l’imbarcata. La squadra capitolina ha il netto predominio territoriale. E alla metà del primo tempo sfiora il raddoppio al termine di un incredibile batti e ribatti nell’area avversaria, con Ibrahimovic che si vede respinto un tiro a botta sicura dalla traversa e poi, sulla ribattuta, si esibisce in una rovesciata che esalta i riflessi del portiere locale. La squadra di Blanc, agevolata da un Caen in bambola, insiste alla ricerca del secondo goal, sfiorato alla mezz’ora da Maxwell. Passano solo sei giri di lancette e il PSG raddoppia con Ibrahimovic, autore di uno stupendo collo destro in prima intenzione che s’insacca all’incrocio dei pali. Vercoutre si lascia scappare un sorriso amaramente ironico: su quella botta, ahilui, non poteva fare nulla.

DI MARIA CHIUDE I CONTI, TRAPP IN EVIDENZA NEL FINALE – Le speranze di coloro che si attendevano un secondo tempo più combattuto, svaniscono dopo solo trecento secondi: Maxwell crossa dalla sinistra, Lucas scarica per Di Maria che, con deliziosissimo pallonetto, supera Vercoutre e realizza la terza marcatura del PSG, seconda personale nel match. La mezz’ora successiva regala ben poche emozioni. La squadra di Blanc s’accontenta di controllare il match e non infierire più tanto sulla compagine di Garande, che sembra accontentarsi del risultato di 0-3; da segnalare solo un incredibile palo colto da Ibrahimovic a tre metri dalla linea di porta, ma il guardalinee aveva già segnalato la posizione di offside del fuoriclasse svedese. La gara torna a regalare qualche emozione solo negli ultimi dieci minuti. Il PSG sfiora il quarto goal col subentrato Lavezzi, che costringe l’estremo difensore locale ad una spettacolare deviazione sopra la traversa. Ma ad avere la grande chance per ridurre il passivo è il Caen a sette minuti dal triplice fischio finale: i locali, grazie ad un generoso rigore accordato dal direttore di gara per un’improbabile spinta di Thiago Silva ai danni di Delort, ottengono un calcio di rigore; dell’esecuzione s’incarica lo stesso attaccante del Caen, ma Trapp si supera e respinge il tiro. Il viaggio del PSG verso il quarto titolo consecutivo prosegue a vele spiegate. E nessuno potrà evitare ai parigini di inanellare record su record in quest’edizione della Ligue 1.

CAEN-PSG 0-3 ( 16′ Di Maria, 23′ Ibrahimovic, 50′ Di Maria)

CAEN: Vercoutre, Appiah, Ben Youssef, Da Silva, Alhadhur; Delaplace (60′ Makengo), Seube (71′ Adeoti), Feret; Rodellin, Delort, Bessat (82′ Bazile)

PSG: Trapp, Aurier, Thiago Silva, David Luiz, Maxwell; Verratti (81′ Marquinhos), Thiago Motta (63′ Rabiot), Matuidi; Lucas (72′ Lavezzi), Ibrahimovic, Di Maria

AMMONITI: 42′ Saube (C), 62′ Da Silva (C), 83′ Aurier e Thiago Silva (P)

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