Torna il vecchio Mustafa Denizli: il Galatasaray prova a voltare pagina

Denizli (a sinistra) www.facebook.com/Galatasaray

Terzo in campionato, a 7 punti dalla capolista Besiktas, così come nel girone di Champions League dove dovrà giocarsi la qualificazione col più quotato Atletico Madrid. Non abbastanza per il Galatasaray, anche se si è consumato appena un terzo della stagione turca. A pagare per tutti chi, se non l’allenatore?

Ad Hamzaoglu non è bastato prendere in mano un gruppo disordinato dalla gestione Prandelli e capace con esso di vincere campionato, coppa e supercoppa nazionale. I campioni in carica non erano stati protagonisti del mercato mettendo a segno solo un “colpo”, quello del tedesco Podolski, non convincente appieno aldilà dei buoni numeri (media di un gol ogni due partite); in più non erano stati rimpiazzati le cessioni dell’ultimo minuto di Telles e Melo verso l’Inter. Alibi che non hanno salvato il rapporto tra la dirigenza turca e il tecnico 45enne al posto del quale si erano fatti nomi altisonanti, con “appeal” internazionale come lo svizzero Favre (ha rifiutato effettivamente un’offerta preliminare del club) e l’ex Liverpool Brendan Rodgers. Alla fine però, si è andato sull'”usato sicuro”.

Il nuovo presidente dei giallorossi Dursun Ozbek ha presentato oggi il nuovo tecnico, il 66enne Mustafa Denizli“Dopo un incontro nei giorni scorsi col maestro Denizli abbiamo deciso di offrirgli l’incarico di tecnico. Firmerà domani. Penso sia una buona decisione per il Galatasaray”. Un “usato sicuro”, Denizli fu un giocatore del “Gala” negli anni ’80 e lo allenò già in tre occasioni non consecutive tra la metà degli ’80 e la prima metà degli anni ’90; allenò pure la nazionale senza grosse soddisfazioni che invece raccolse successivamente vincendo la Super Lig sulla panca delle due grandi rivali del Galatasaray e cioè il Fenerbahce (2001) e il Besiktas (2009, qui anche la coppa nazionale). Proprio in bianconero l’ultimo atto da protagonista, poi un avventura in Iran, una parentesi al Rizespor e qualche mese in Azerbaigian; ora il ritorno in scena da protagonista. Un inno alla terza età. Queste le sue prime dichiarazioni: “Sono un po ’emozionato. Ho iniziato in questo ambiente prima da atleta e poi da tecnico, devo tutto a questa società. Per il suo bene sono pronto a rischiare il mio nome, sono onorato di questa opportunità di cimentarmi in questa missione ed entusiasta, come un bambino nonostante i tanti anni accumulati di esperienza”. Entusiasmo non condiviso dalla maggior parte della tifoseria giallorossa, che già chiede le dimissioni del nuovo presidente.

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(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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