Football Chess: Real Madrid-Barcellona, 90 minuti che durano una vita

Cercare un’introduzione all’altezza della partita che ci apprestiamo a descrivere, è impossibile. Sabato 21 Novembre, si sfidano due mondi paralleli: è la Guerra Fredda del fùtbol. Da una parte il ritmo caliente e frenetico, la passione latina, dall’altra la tradizione, la maestosità. Storie di sfide, di campioni, di attesa; quando per 90 minuti la Terra si dimentica delle barbarie che succedono quotidianamente e, con il fiato sospeso, assiste a quella che, da sempre, non è solamente una partita: è LA partita. Benvenuti a Football Chess; Nicholas Gineprini e Gianmarco Galli Angeli, ci porteranno nei meandri del Clasìco: Real Madrid-Barcelona.

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L’ultimo Clasìco disputatosi in Liga si giocò lo scorso Marzo al Camp Nou: il Barcellona superò per 2-1 il Real Madrid

Verso il Clasìco: come arrivano le due squadre?

Gianmarco: Al Santiago Bernabeu si disputerà il Clasìco numero 231 della storia, il Real Madrid conduce con 92 vittorie mentre i blaugrana si sono affermati in ben 90 occasioni, 48 è il numero dei pareggi totali. I Galacticos sembrano ancora a caccia di un’identità di gioco: il cammino delle Merengues finora è stato più che distinto ma in alcune occasioni il popolo madridista ha criticato la mole di gioco prodotta dalla squadra di Benitez, accusato di privilegiare la fase difensiva a quella offensiva, in particolar modo nel risicato e fortunato successo ottenuto per 1-0 tra le mura amiche in Champions League contro il PSG, vero padrone del match. Nella sfida ai parigini, oltre ai limiti del club della capitale spagnola, è emerso un “caso”, se si può chiamare tale: Cristiano Ronaldo sembra ai ferri corti con l’allenatore e con Florentino Perez (nonostante tra i due ci sia grandissima stima), e la “chiacchierata” a bordocampo con Laurent Blanc non fa che accentuare i rumors secondo i quali il portoghese potrebbe lasciare la Penisola Iberica ed atterrare in terra transalpina. Il più grande problema del Real, però, è quello relativo a Karim Benzema: l’attaccante francese è ancora alle prese con lo “scandalo Valbuena“, chissà se sarà in grado di scrollarsi i pensieri di dosso e concentrarsi solo ed esclusivamente sul terreno di gioco.

In questo periodo non entusiasmante però sembra riaccendersi la luce in fondo al tunnel: Keylor Navas, Sergio Ramos e Gareth Bale dovrebbero essere tutti e 3 regolarmente recuperati mentre è ancora incerta la presenza di James Rodriguez dal primo minuto: ad oggi sembra più probabile un suo impiego dalla panchina.

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Vola Keylor, vola: con il ritorno del portierone della Costa Rica, Benitez trova una garanzia!

 

Nicholas: Due mesi senza Messi, di solito anche i grandi club sono dipendenti dalle prestazioni di un grandissimo campione. La Pulce argentina si è infortunata il 26 settembre nel match contro il Las Palmas, poi vinto per 2-1. Di seguito i catalani hanno subito una pesante sconfitta contro il Siviglia, sembrava un momento propizio per il Real Madrid per tentare un allungo in classifica, ma questo non è avvenuto. Il Barcellona ha dato prova di essere una grande squadra, mostrando che il collettivo è certamente più importante del singolo campione A discapito dell’assenza di Messi, la qualità del gioco non è minimamente variata, merito di Suarez e Neymar, i quali al momento stanno guidando la classifica marcatori della Liga rispettivamente con 9 e 11 centri. I blaugrana oltre ad essersi già aggiudicati il passaggio agli ottavi di finale in Champions, sono primi anche nella Liga con tre punti di vantaggio sul Real, una situazione confortevole visto anche il periodo non proprio felice in casa Madrid. Una sconfitta in casa dell’avversaria più quotata non sarebbe certamente un dramma, ma un pareggio, o addirittura una vittoria possono essere già determinanti per il proseguo del campionato.

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Suarez e Neymar guidano la classifica marcatori rispettivamente con 9 ed 11 gol: un momento di forma pazzesco!

Probabili formazioni ed analisi tattica

Gianmarco: L’allenatore dei Blancos sembra essere più che sicuro degli 11 giocatori che sabato sfideranno il Barcellona. La notizia più lieta è il ritorno della BBC: con il recupero di Gareth Bale, si viene a formare uno dei tridenti offensivi più temibili al mondo. Con il gallese che occuperà la corsia di destra, ci saranno Cristiano Ronaldo sulla fascia sinistra, pronto ad accentrarsi e sfoderare il suo micidiale tiro, e Karim Benzema nella classica posizione del centravanti; le chiavi del centrocampo saranno assegnate al genio di Modric, libero di impostare la manovra e creare azioni pericolose, il centrocampista croato avrà le spalle coperte da Casemiro ormai non più “novità” ma piacevole certezza del Real targato Benitez, ultimo ma non per importanza è Toni Kroos, un mix di talento e forza fisica come pochi altri al mondo; con la fascia di capitano ben salda sul braccio sinistro, Sergio Ramos sarà il leader difensivo dei Galacticos, nel cuore della linea arretrata a fargli compagnia ci sarà Pepe, mentre sulle fasce troviamo i classici terzini di spinta: Marcelo e Danilo; tra i pali uno dei portieri più in forma dell’intero panorama calcistico mondiale, Keylor Navas.

Per il Real Madrid non sarà sicuramente una partita facile: l’esito della sfida passerà anche e soprattutto dai piedi di Modric: il talento del croato è indiscutibile ma la cosa che più sorprende è la naturalezza con la quale riesce ad assumersi le responsabilità di un intero reparto. Con la sua visione di gioco sarà in grado di servire uno dei tre uomini davanti o premiare gli inserimenti dei due terzini. Benzema dovrà essere molto bravo nel riuscire a giocare di sponda con i compagni ed infilarsi nella linea difensiva blaugrana, probabilmente il reparto più debole della squadra di Luis Enrique: in particolar modo Piquè non è un grandissimo marcatore e spesso è irruento nei contrasti, mix perfetto per far esplodere la classe dell’asso francese.

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Tornano Bale, Ramos e Navas: il Real Madrid è al completo!

Nicholas: Luis Enrique deve sciogliere un importantissimo nodo, Messi o non Messi? La Pulce argentina è recuperata per la sfida al Bernabeu, stando alle previsioni ha solo trenta minuti di autonomia, ma potrebbe partire anche dal primo minuto nonostante il rischio di una ricaduta. Non dovesse essere rischiato a contendersi una maglia da titolare vi saranno i giovani Ramirez e El Hamdadi, i quali in questi due mesi hanno fatto anche vedere delle cose interessanti, ma possiamo affermare con certezza che sono ancora acerbi per certi palcoscenici e potrebbero essere facilmente travolti. Il Barcellona dovrà fare a meno di un’arma vincente a centrocampo, ovvero Ivan Rakitic, il croato si è infortunato durante la sfida di Champions contro il BATE Borisov e rientrerà in gruppo entro due settimane, al suo posto spazio al giovane Sergi Roberto, il quale sta scalando gerarchie nello scacchiere di Luis Enrique dopo la scorsa stagione trascorsa da subentrante. Nonostante un tridente da sogno, il fulcro del gioco del Barça è a metà campo, il Real Madrid ha dimostrato di andare in difficoltà se pressato e la loro mediana non è rapida nel ripiegare. Per il Barça è fondamentale attuare un pressing alto per recuperare palla e verticalizzare verso i tre in avanti. Sarà curioso osservare anche l’utilizzo dei terzini, Jordi Alba e Dani Alves, i quali solitamente sfruttano il movimento a rientrare delle ali per andare sul fondo e crossare, ma questa volta gli avversari sulle fasce sono Bale e Ronaldo, potrebbero agire a spinta alterna, con la mezzala che raddoppia la marcatura in fase difensiva. Il Barcellona proverà a dettare i ritmi della partita mediante un prolungato possesso palla, ma il Real è estremamente letale nelle ripartenze, per ovviare al problema Luis Enrique potrebbe disporre i suoi uomini in modo più accorto: o con un baricentro più basso, o rischiare con una squadra cortissima e cogliere gli avversari in fuorigioco.

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Senza Rakitic il Barcellona perde un cervello pensante in mezzo al terreno di gioco: gli uomini di Luis Enrique riusciranno a spuntarla anche senza di lui?

Chi sarà l’MVP? L’uomo che non ti aspetti!

Gianmarco: Secondo me l’uomo chiave del Real Madrid potrebbe essere Marcelo. Il terzino brasiliano avrà un compito ben preciso: aiutare Cristiano Ronaldo raddoppiando sulla fascia e saltare il diretto avversario che per l’occasione sarà Dani Alves. In tutte le squadre al mondo eccezion fatta per Barcellona, Bayern Monaco e le Merengues Alves sarebbe un’ala offensiva e non un difensore di fascia, ciò ci permette di capire quali sono le sue lacune mentre il pallone è tra i piedi degli uomini in Blancos. In fase difensiva, però, anche Marcelo non è il miglior marcatore al mondo, anzi: è sicuramente più concentrato del collega blaugrana ma davanti avrà uno dei calciatori più in forma, Neymar. Su quella corsia, si parlerà portoghese con i due brasiliani del Barcelona che sfideranno CR7 e Marcelo, buona fortuna!

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L’uomo dalle mille risorse è pronto a far sognare ancora il popolo di Madrid: Marcelo sta tornando quello di un tempo!

Nicholas: Come detto precedentemente il fulcro della partita del Barcellona si disputerà a metà campo, dove Iniesta avrà il compito di guidare Busquets e il giovane Sergi Roberto. Per il fantasista del Barça e della nazionale spagnola si tratta del 32mo Clasìco. Contro il Real il bilancio è favorevole: 13 vittorie, 8 pareggi e 10 sconfitte, con due gol messi a segno e sette assist dispensati per i compagni.
A 31 anni compiuti, Andres Iniesta è ancora il motore del centrocampo blaugrana, nel corso della sua carriera ha sempre giocato al fianco di Xavi, il quale ora non c’è più, al suo posto Ivan Rakitic, ma l’intesa con il nuovo compagno di reparto non è cambiata di una virgola. A causa dell’infortunio del croato, Iniesta dovrà far uso di tutte le sue abilità da centrocampista totale per non soffrire nel confronto con la mediana avversaria, sarà lui a guidare il pressing alto per recuperare palla e verticalizzare velocemente verso i compagni. Probabilmente la stragrande maggioranza delle azioni passeranno per i suoi piedi, sarà Don Andres ad avere varie possibilità di passaggio: verso Busquets per un lento cambio di fronte, verso il terzino che lo affiancherà distanziandosi solo di qualche metro, oppure palla lunga verso Neymar o Suarez, o tentare un cambio di gioco con un lancio lungo verso Messi.

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Non solo le chiavi del centrocampo, ad Iniesta si può affidare di tutto: banchiere del calcio.

Migliorare il futuro, studiando il passato: la storia di chi ha segnato il Clasìco

Gianmarco: Nella mia testa una vocina continuava a dire “Di Stefano“, il cuore però mi ha ricordato che pochi giorni fa una divinità calcistica ha disputato la sua ultima partita in carriera, indossando la maglia dei New York Cosmos: Raùl Gonzalez Blanco, vi dice qualcosa? Il leggendario numero 7 è l’esatto significato di cosa vuol dire essere un madridista: passione per la maglia, orgullo (immancabile) e fiotti di sangue nobile. Lui questo genere di partite le affrontava a testa alta, sempre, e prima dell’avvento dei due extraterrestri (Messi e Ronaldo) era anche capocannoniere in Champions League. Vedere Raul palla al piede è uno dei miei ricordi di infanzia preferiti: quella regalità nei movimenti, quell’eleganza che ho visto avere solamente a Zidane ed Henry, tutto racchiuso nel “Siete“. Un’icona mondiale che ci ha lasciato un ricordo memorabile, tanto a noi quanto a Jorge Valdano che nel suo libro “il Sogno di Futbolandia” ha descritto così Raul: “Raul è la grande stella e il miglior gregario, il cittadino Stachanov e, allo stesso tempo, un poeta di periferia con due gambe di filo di ferro che si piegano, si arrestano e scelgono per il pallone un destino che si chiama gol: liberando un compagno davanti alla porta o centrando l’angolino più invisibile. Accontenta le statistiche e l’intelligenza“.

 

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Raul, l’ultimo “caballero”, rispettoso dei suoi compagni e soprattutto degli avversari: uomo di altri tempi.

Nicholas: Ho scelto Crujiff perché il suo calcio è rivoluzione, è riuscito ad esportare il calcio totale dell’Ajax degli anni ’70 in terra catalana con il quale vince subito la Liga dopo 14 anni di astinenza, segnando 16 gol nel campionato fra cui una magnifica rovesciata nel 2-1 sull’Atletico Madrid che gli valse la nomea di “Olandese volante”. In quella stagione il Barça si impose con uno storico 5-0 al Santiago Bernabeu. Il percorso Olanda-Spagna lo realizzò anche da allenatore, Cruijff sedette sulla panchina del Barcellona nel 1988, la sua avventura durerà otto anni e fra i tanti giocatori che lanciò in prima squadra vi era proprio Guardiola. i catalani ottengono risultati mai raggiunti nel corso della loro storia, vincendo per quattro volte consecutive la Liga Spagnola, una Coppa del Re nel 1990, una Coppa delle Coppe e arrivando alla conquista della loro prima Coppa dei Campioni, battendo per 1-0 la Sampdoria. Il suo contributo è stato fondamentale per la storia del Barcellona, che lo eleggerà presidente onorario nel 2010.

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Johan Crujiff portato via dalle forze dell’ordine da Malaga: riteneva errato il cartellino rosso che l’arbitro aveva deciso di dargli

1X2: il pronostico!

Gianmarco:Credo che alla fine, nonostante i problemi e le difficoltà degli ultimi tempi, il Real non cederà sicuramente il fronte al Barcellona. A Madrid è difficilissimo che gli ospiti riescando ad imporsi e dovendo dare un pronostico secco, secondo me i Blancos riusciranno a spuntarla grazie ad un’ottima prova difensiva ed anche alla non perfetta tenuta fisica di Messi, trovare spiragli nella linea difensiva dei blaugrana non è una missione così difficile e la BBC può farcela.

Nicholas: Prevedo una vittoria per i catalani visto il momento positivo della squadra e le difficoltà che sta trovando Benitez nella gestione dello spogliatoio. Certo, la pausa della nazionale può condizionare la tenuta fisica di alcuni giocatori, in particolar modo dei sudamericani. Se il Barça riuscirà a pressare con costanza senza farsi cogliere in contropiede sarà vincente, con o senza Messi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

About Gianmarco Galli Angeli 210 Articoli
Classe 96. Aspirante giornalista e telecronista, coltiva la sua passione scrivendo per tuttocalcioestero.it. E' un amante sfrenato degli intrecci specie quando a fondersi sono calcio e storia, lato poetico in una vita fatta di prosa.

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