Da Lemina a Gakpé, da Martins a Cuper: la corsa africana ai Mondiali 2018 parla anche italiano

Nonostante i numerosi forfait di grandi nomi (Bony, Feghouli, Salah tra i più importanti) per infortuni veri o diplomatici, sono infiniti gli spunti che regala l’ormai prossimo secondo turno delle qualificazioni africane ai Mondiali 2018, da questo usciranno fuori i gruppi di qualificazione (5 da 4 nazionali ciascuno) i cui vincitori andranno in Russia. Ecco una breve anteprima delle sfide in programma tra l’11 e il 15 novembre.

Ndong e Aubameyang
Ndong e Aubameyang

MOZAMBICO-GABON Non ci dovrebbero essere problemi per i gabonesi reduci però da una deludente Coppa d’Africa; sulla panchina c’è ancora il portoghese Jorge Costa (bandiera del Porto e della nazionale lusitana) che potrà contare sul “biondo” mediano Ndong del Lorient (fuori per motivi disciplinari per qualche mese), sullo juventino Lemina (dopo due amichevoli, prima convocazione per un match ufficiale) ma soprattutto in Pierre-Emerick Aubameyang, score fin qui mostruoso nel Borussia (22 reti in 20 match!), in lizza per il premio di miglior giocatore africano dell’anno e pronto a guidare le “Pantere”. Possibilità di qualificazione vicine allo zero per i “Mamba” che possono contare solo su un paio di elementi con esperienza internazionale (lo stopper del Rennes Mexer e il mediano Simao).

SUDAN-ZAMBIA Dei “Chipolopolo” campioni d’Africa nel 2012 rimane poco; il flop dell’ultima Coppa d’Africa ha minato le certezze di un gruppo che non si è saputo rinnovare. Il Sudan può quindi provare il “colpaccio”, grazie anche a Mudathir “Careca”, leader dei suoi e candidato come miglior giocatore africano.

TOGO-UGANDA Una delle sfide più equilibrate sulla carta. Nel Togo manca Emmanuel Adebayor (il lunatico attaccante è ancora senza squadra dopo aver rescisso col Tottenham) e pure il portiere Agassa, reduce da infortunio; c’è però il genoano Gakpé, e potrebbe bastare per superare gli sconosciuti ugandesi, allenati dal serbo Sredojevic.

BURUNDI-RD CONGO La Repubblica Democratica del Congo, terza in Coppa d’Africa, ha il facile compito di superare il Burundi allenato dall’algerino Ahcene (unica “stella” Bigirimana del Newcastle). Mister Ibengè può contare su una rosa di buon valore, arricchita dalla convocazione del prolifico attaccante del Villarreal Bakambu (giocò nelle giovanili della Francia, solo a marzo ha scelto di rappresentare i “Leopardi”): è rimasto fuori il clivense Mpoku, convocato invece il capitano Mulumbu nonostante sia tornato in campo col Norwich solo da un paio di settimane dopo un lungo infortunio al piede.

Luis Fernandez, ct della Guinea
Luis Fernandez, ct della Guinea

NAMIBIA-GUINEA Attenzione a questo incontro: la Guinea ha cambiato “obtorto collo” il tecnico Dussuyer (ingaggiato dalla Costa d’Avorio) rispolverando il connazionale Luis Fernandez, sì proprio l’ex tecnico di Psg e Bilbao a cavallo degli anni 2000 ma fuori dal giro da almeno un lustro. I guineani restano favoriti ma le assenze della “stella” Ibrahima Traoré (attaccante del Borussia M’bach, impegnato anche in Champions, nel girone della Juventus) che ha rifiutato la convocazione per screzi col tecnico e di capitan Pogba (fratello maggiore di Paul) infortunato regalano qualche speranza alla Namibia che nel primo turno ha eliminato il più quotato Gambia.

BENIN-BURKINA FASO Altro scontro testa a testa. Burkina Faso, in fase di rifondazione dopo la pessima figura nella recente Coppa d’Africa, con un “nuovo” tecnico (il 62enne tedesco Rohr, ex ct di Niger e Gabon), ne può approfittare il Benin di sicuro con meno esperienza ma con qualche elemento in grado di fare la differenza, come il trequartista Sessegnon (Wba) e Gestede (punta dell’Aston Villa).

MAROCCO-GUINEA EQ. La sorprendente Guinea Equatoriale, semifinalista nell’ultima edizione casalinga della Coppa d’Africa, ha bisogno di un’altra impresa. Sulla carta non ha però chances contro un Marocco che presenta una rosa di alto livello, sebbene rinnovata: in difesa torna l’ex Roma Benatia, out invece gli infortunati Da Costa e il palermitano Lazaar, sulla trequarti non ci sono Dirar (caviglia ko) e Kharja (out 6 mesi, saltato il ginocchio) mentre c’è il napoletano El Kaddouri; prima convocazione per l’esterno del Malaga di origini olandesi Tighadouini, per il trequartista Fajr (Deportivo La Coruna) e l’attaccante Mustapha El Kabir intravisto a Cagliari, seconda per il trequartista del Twente Ziyech.

LIBIA-RUANDA Una delle sfide più equilibrate: da una parte i libici allenati dal vecchio Javier Clemente e guidata in campo dal pescarese Benali contro i ruandesi allenati da pochi mesi dal baby tecnico nordirlandesi McKinstry (30 anni, 3 anni fa divenne il più giovane ct al mondo allenando la Sierra Leone) e che sono reduci dalle qualificazioni all’ultima Coppa d’Africa per aver schierato un giocatore con doppia identità. Proprio a causa di questo grave episodio la Federazione ruandese ha deciso di non convocare più giocatori naturalizzati, abbassando ulteriormente il tasso tecnico della rosa.

MADAGASCAR-SENEGAL Ostacolo facilmente superabile per il Senegal, cioè il Madagascar che ha eliminato al primo turno la Repubblica Centroafricana. Senegalesi ancora delusi dal flop in Coppa d’Africa: scaricato Giresse, in panchina è stato promosso il 39enne Aliou Cissè ex mediano di buon valore tra Premier e Ligue 1. Ha a disposizione una rosa di grande livello (pure due “italiani” come il portiere frosinate Gomis e in difesa il genoano Cissokho) ma in particolare un attacco strepitoso con Manè, Niasse e Diafra Sakho.

Gyan e Ayew in allenamento
Gyan e Ayew in allenamento

COMORE-GHANA Eliminato a fatica il Lesotho le isole Comore si troveranno di fronte i “mostri” del Ghana. Avram Grant (confermato sulla panchina dopo la Coppa d’Africa persa in finale) ritrova i due “top player” Asamoah Gyan e Andre Ayew, assenti durante le ultime amichevoli, e convoca a centrocampo sia Badu che Acquah. Sfida senza storia.

ANGOLA-SUD AFRICA Sulla carta sfida equilibrata tra gli angolani, sempre ostici sebbene non in un periodo storico favorevole a livello di talenti (ma in attacco buona coppia Manucho-Vetokele), e i sudafricani che vogliono proseguire nei progressi intravisti nell’ultima Coppa d’Africa.

KENYA-CAPO VERDE Eliminate facilmente le Isole Mauritius, il Kenya, guidato in campo dal “faro” Wanyama e in panchina dallo scozzese Williamson (ex ct dell’Uganda), si appresta a tentare l’impresa di eliminare anche Capo Verde. Quest’ultima è però nazionale molto insidiosa, con sangue (e ct, Rui Aguas) portoghese, tutta tecnica e velocità, e esperienza internazionale (quasi tutti giocano in Europa).

NIGER-CAMERUN Altra sfida impossibile: il Niger allenato dall’ex ct ivoriano Zahoui (primo africano ad esordire in Serie A, nell’Ascoli) ha fatto fuori la Somalia ma ora si troverà di fronte il Camerun, ora allenato da Belinga promosso da vice dell’esonerato Finke, dei vari Mbia, Aboubakar e N’Koulou. Le novità sono il ritorno in porta di Kameni, la convocazione di entrambi i fratelli Matip (Joel e Marvin, ma entrambi sono acciaccati) e la prima del centrocampista Tchani dei Columbus Crew.

Out Yaya Tourè
Out Yaya Tourè

LIBERIA-COSTA D’AVORIO La prima “vera” del nuovo tecnico Dussuyer sulla panchina dei campioni d’Africa non dovrebbe riservare alcun problema. Se gli ivoriani si presenteranno concentrati la piccola Liberia (allenata dal turco-tedesco Halat) non avrà scampo. Convocato ma acciaccato il centrale del Villarreal Bailly, mancheranno sicuramente i “Citizens” Bony e soprattutto Yaya Tourè per infortunio ma quest’ultimo ha annunciato che non intende ritirarsi dalla nazionale, e per gli “Elefanti” è già una grande vittoria. Dubbi sul luogo del match di ritorno: Tuttavia, sussistono dubbi in ordine al punto in cui la seconda tappa avrà luogo: la federazione sta ristrutturando in tutta fretta lo stadio “Houphouët-Boigny” di Abidjan, con maggiore capacità dell’alternativa dell’impianto di Bouaké.

MAURITANIA-TUNISIA A 69 anni il polacco Henry Kasperczak ha trovato un’altra, l’ennesima, panchina africana. Trattasi anzi di un ritorno su quella tunisina, dove ebbe a sedersi già dal ’94 al ’98. Ha tra le mani un buon potenziale tecnico, finora però mai espresso appieno. Le “Aquile di Cartagine” si presentano però senza il pilastro difensivo Abdennour (infortunato) e, senza il giusto approccio, potrebbero soffrire gli avversari. Si troveranno di fronte la Mauritania, nazionale in crescita (di recente battuto il Sudafrica 3-1 in amichevole) allenata dal francese Corentin Martins.

Il ritorno di Oba Martins
Il ritorno di Oba Martins

SWAZILAND-NIGERIA Primo banco di prova per la nuova Nigeria di Sunday Oliseh, che ha preso recentemente il testimone dal padre-padrone Keshi. L’ex centrocampista di Reggiana e Juventus ha riservato qualche sorpresa, soprattutto in attacco: riconvocato dopo tre anni di assenza (ultimo match giocato nel novembre 2012) Obafemi Martins, ancora in corsa per il titolo in Mls coi suoi Seattle Sounders con cui ha disputato un’eccellente stagione (15 gol), con lui là davanti ci sono pure il 19enne Iheanacho, già capace di ritagliarsi spazio nel Manchester City, e l’ex Udinese Ighalo a segno a ripetizione in Premier in maglia Watford. Non ci sono il portiere Enyeama e la punta Emenike (hanno dato l’addio alla nazionale) e nemmeno Moses (non convocato), ci sono invece il laziale Onazi e ben sei giocatori del campionato locale. Per il piccolo Swaziland, allenato dal belga Billen, già un successo incrociare le “Super Aquile”.

CIAD-EGITTO Panchine a confronto: il debuttante contro il veterano. Il Ciad, dopo aver eliminato la ben più quotata Sierra Leone, ha cambiato tecnico ingaggiando il debuttante camerunense Rigobert Song; l’ex difensore della Salernitana si torverà di fronte un’altra vecchia conoscenza della Serie A, Hector Cuper. Sì, proprio l’“hombre vertical” ex Inter e Parma che ha poi vagabondato, con pochissime soddisfazioni, per mezza Europa con una puntatina pure negli Emirati. L’Argentino deve fare a meno di Mohamed Salah (ko nel derby romano) e si è affidato a ben 19 giocatori militanti nel campionato locale, 10 elementi del Zamalek e 9 dell’Al Ahly. Tra i pochi “stranieri” ci sono il mediano del Basilea Elneny, il trequartista Warda (messosi in luce in Grecia) e la punta del Braga Hassan.

Cuper alla guida dei "Faraoni"
Cuper alla guida dei “Faraoni”

BOTSWANA-MALI Pochi problemi sul campo per il Mali, allenato da Giresse che, esonerato dal Senegal, è tornato sulla panchina maliana dopo tre anni. Fuori dal campo molti di più: a causa di premi non pagati e problemi logistici (mancanza di strutture e di un completo personale medico) un mese fa i giocatori avevano interrotto la loro preparazione in segno di protesta, dando un ultimatum al governo per saldare il proprio debito minacciando in caso contrario di boicottare l’amichevole contro il Burkina Faso, poi regolarmente giocata (e vinta 4-1). Mali forte del ritorno in squadra della punta del Bordeaux Diabatè (out per quasi un anno) ma senza il suo leader tecnico e carismatico, il romanista Keita. Fondamentale però non sbagliare approccio contro le “Zebre” del Botswana, nazionale in crescita, allenata dall’inglese Butler.

ETIOPIA-CONGO Gli etiopi hanno una grande opportunità contro i rimaneggiati congolesi guidati dal “santone” Le Roy e che si presentano senza due pilastri come il capitano Oniangue (lussazione alla spalla) e l’attaccante Bifouma (infortunio alla caviglia), c’è invece Dominique Malonga (ex Cesena e Torino, ora nella seconda divisione scozzese, nell’Hibernian).

TANZANIA-ALGERIA Senza gli infortunati Soudani, Brahimi (problemi alla coscia) e Feghouli (fascite) gli algerini perdono un po’ di potenziale offensivo ma il ct Gourcouff si affiderà in porta a M’Bolhi (un ritorno dopo mesi di inattività), in difesa al sampdoriano Mesbah e al napoletano Ghoulam, a centrocampo sul bolognese Taider e in attacco a Slimani e Belfodil. Potrebbero essere le ultime due partite guidate da Gourcouff: infastidito dalle polemiche dei media algerini, l’ex tecnico del Lorient potrebbe dimettersi. Attenzione allora a questa Tanzania e alla sua “stella” Samata fresco campione d’Africa con i congolesi del Mazembe e prossimo al salto in Europa (mesi fa fece un provino col Cska Mosca), raramente riuscito a qualche suo connazionale; a 23 anni ha già segnato 7 gol in 18 presenze per la sua nazionale (soprannominata “i Corvi”).

About Edoardo Buganza 337 Articoli
(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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