AFC Champions League: Al Ahli di Dubai e Guangzhou Evergrande in finale

Si sono concluse le semifinali di ritorno dell’AFC Champions League. Il Guangzhou Evergrande pareggia per 0-0 sul campo del Gamba Osaka e accede alla finalissima in virtù della vittoria nel turno di andata. Più emozionante la disputa sul versante mediorientale, dove l’Al Ahli di Dubai la spunta sui rivali sauditi all’ultimo respiro.

Al Ahli-Al Hilal 3-2 (tot. 4-3)

Dopo il contestato pareggio per 1-1 in Arabia Saudita, l’Al Ahli di Dubai stacca il pass per la sua prima finale continentale. I padroni di casa dominano durante il corso della prima frazione di gioco segnando ben due gol. La prima marcatura (al 17′) nasce da un’azione in contropiede, con Ribeiro che strappa il pallone all’avversario a metà campo e verticalizza sulla fascia sinistra per la corsa di Khalil, l’attaccante mette un cross basso in area che passa attraverso le maglie della difesa avversaria che non riesce a compiere un facile disimpegno, la palla rotola fino al secondo palo sul quale è piazzato Lima che segna a porta vuota.
Il secondo gol arriva negli ultimi minuti del primo tempo e nasce da una confusa azione sulla trequarti con i giocatori di ambo le squadre che non riescono a domare un pallone alto, sulla sfera si avventa Hamadi che inventa un assist per Ribeiro, il brasiliano a tu per tu col portiere lo batte con un pallonetto.
Nel secondo tempo cambia completamente l’inerzia della partita. I sauditi dell’Al Hilal riaprono la partita su uno splendido colpo di tacco di Kariri, un passaggio no look in area di rigore a servire l’attaccante Almeida che accorcia le distanze. Passa appena un quarto d’ora, e al 64′ arriva il pareggio: una bomba dai 25 metri che esplode dai piedi di Eduardo e che si infila sotto l’incrocio dei pali. In questo momento sarebbero i sauditi in vantaggio nel computo totale per il maggior numero di gol segnati in trasferta.
L’Al Ahli si sbilancia in avanti e trova il gol della vittoria solo al 94′: su un calcio di punizione battuto in area, il portiere Sudairy esce dai pali e si getta senza paura per respingere la sfera che finisce fra i piedi del coreano Kyung Won che segna a porta sguarnita.
Una clamorosa beffa per i sauditi, entrambe le squadre per il percorso intrapreso durante tutto l’arco della competizione meritavano la finale, ma alla fine a scamparla è l’Al Ahli di Dubai che ha l’opportunità di scrivere la storia.

Gamba Osaka-Guangzhou Evergrande 0-0 (tot. 2-1)

Un pareggio a reti bianche povero di emozioni, ma che permette il Guangzhou Evergrande di accedere in finale per la seconda volta nella sua storia.
Scolari dopo la convincente vittoria in rimonta in casa nella semifinale di andata, opta per un compatto 4-2-3-1, con Huang Bowen schierato nel ruolo di trequartista dietro l’unica punta Elkeson, sugli esterni Zheng Long e Ricardo Goulart, mentre in mediana Zheng Zhi è affiancato a Paulinho, che ha recuperato dall’infortunio occorso contro il Tianjin Teda.
Entrambe le squadre partono subito forte, tanta densità in mezzo al campo, che sarà il leit motiv della partita. Il Guangzhou crea le migliori occasioni dalla distanza con Zheng Long e la punizione calciata da Paulinho. Nel finale del primo tempo il centrocampista brasiliano conquista palla sulla trequarti avversaria e verticalizza subito per Huang, il regista cinese vede il taglio di Elkeson e lo serve mettendolo a tu per tu col portiere. L’attaccante va alla conclusione con un tiro in diagonale ma Highashiguchi non si fa trovare impreparato e respinge. L’unico sussulto offensivo del Gamba Osaka nasce dai piedi dell’attaccante Patric, il quale sulla fascia sinistra salta il difensore Kim e entra in area pronto a concludere in porta, ma il coreano riesce a intervenire in scivolata sventando l’occasione.
Nel corso della seconda frazione cala l’intensità del Guangzhou, la squadra di Scolari ha un’unica colossale occasione sui piedi di Elkeson, ancora una volta a tu per tu col portiere avversario: il brasiliano tenta un pallonetto ma la conclusione finisce alta sopra la traversa. I giapponesi prendono coraggio e mettono in crisi la retroguardia cinese. Patric domina sui palloni alti e il subentrato Usami si rende estremamente pericoloso con le sue incursioni, e sfiora il gol al 66′ con una conclusione a giro che sfiora l’incrocio dei pali.
Il Guangzhou ha dato prova  di essere una squadra solida e non solamente un agglomerato di forti individualità, il grande lavoro di sacrificio ha messo in ombra Goulart, mentre Elkeson poteva fare certamente meglio e mettere al sicuro il risultato. Grandissima prova di Paulinho che ha recuperato una quantità industriale di palloni, notevole anche la prestazione dei due difensori, Feng e Kim, i quali hanno neutralizzato le incursioni avversarie e la fisicità di Patric.

Il Guangzhou eguaglia il record dei connazionali del Liaoning con la seconda finale conquistata nella massima competizione continentale.
Le finali si disputeranno il 7 novembre a Dubai, mentre il ritorno si terrà il 21 Novembre a Guangzhou.

 

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Sono nato a Urbino il 2 maggio 1991. Nel luglio 2015 ho conseguito la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Mi occupo di giornalismo sportivo con un'attenzione particolare al lato economico e allo sviluppo del calcio in Cina, che approfondisco nel mio Blog Calcio Cina. Nel febbraio 2016 ho pubblicato il mio primo libro: IL SOGNO CINESE, STORIA ED ECONOMIA DEL CALCIO IN CINA, il primo volume, perlomeno in Europa a trattare questo argomento. Scrivo anche di saggistica (sovversiva) per kultural.eu

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