Naufragio a Colonia: nella DFB Pokal, squadra quarta di serie batte 2-1 l’Union

DFB POKAL

La prima cosa, istintiva, da fare è chiedere scusa ai 2mila tifosi che si sono fatti quasi 600 km per seguire l’Union Berlino fino a Colonia. La seconda, a mente lucida, sarebbe quella di rivedere i piani di questa stagione, riparando la falla difensiva prima che si rompa totalmente la diga. Quella contro il Viktoria Köln (squadra di Regionalliga Ovest, quarta serie tedesca), nel primo turno di DFB Pokal, è una sconfitta che non ha logica, semplicemente perché l’Union, passato in vantaggio nel primo tempo con Quaner, questa partita non l’ha giocata. Anzi, l’assenza di reattività mostrata sui due gol dei padroni di casa, fa pensare che non siano nemmeno scesi in campo. Un 2-1 che fa il paio con quello dell’anno passato quando, sempre nella prima partita di Coppa di Germania, la squadra di Norbert Düwel perse contro l’Heidenheim.

Per la partita allo Sportpark Höhenberg di Colonia, l’allenatore dei berlinesi sceglie un inedito 3-4-1-2 con Brandy alle spalle della nuova coppia d’attacco Quaner – Hood. Così gli 11: Haas – Trimmel, Kessel, Parensen – Skrzybski, Kreilach, Fürstner, Thiel – Brandy – Wood, Quaner.

Il match si dimostra bloccato sin dalle prime battute: mentre negli altri campi si segna con un certo ritmo, tra Viktoria e Union non c’è squadra che voglia fare la partita. I padroni di casa accolgono “calorosamente” gli ospiti prendendosi tre ammonizioni nel primo quarto d’ora; nel mezzo, al minuto 11, i tifosi della squadra di Colonia esultano per un calcio di punizione di Wunderlich che muove la rete. Ma è solo un’illusione. Bisogna aspettare il 41’ per vedere il primo gol dell’incontro che coincide con il primo, vero, affondo dell’Union: Sören Brandy, defilato sulla destra, crossa il pallone in mezzo all’area di rigore sul quale è Bobby Wood a fiondarsi per primo. Lo statunitense, però, non arriva sul pallone, ma il movimento spiazza portiere e difesa che si perdono, dalle retrovie, Quaner che, sul secondo palo, realizza la prima rete ufficiale con la squadra di Köpenick, con un tap-in sotto porta.

Mentre sugli spalti, gli Eisernen fanno sentire la loro voce, in campo, l’Union fa poco e nulla. In apertura di secondo tempo, però, l’occasione per chiudere la pratica: al 47’ goffo intervento del difensore del Viktoria che, in area di rigore, prova a spazzare il pallone, ma colpisce solamente il corpo di Wood. Calcio di rigore e sul dischetto si presenta il capitano, Kreilach, che però, ciabatta incredibilmente allargando troppo il piatto. Palla fuori sulla sinistra e segno nefasto. Al 68’, infatti, in area di rigore berlinese succede l’incredibile: cross dalla sinistra buttato in mezzo, Kreyer (entrato otto minuti prima) controlla spalle alla porta il pallone che, dopo un contrasto troppo tenero, finisce sui piedi di Reimerink che calcia di prima. Due difensori scivolano nel tentativo (in ritardo) di intercettare la sfera, il portiere Haas è di pietra, ma il pallone colpisce il palo e ritorna in area. Qui, in sei dell’Union non hanno la reattività di spazzare la sfera che viene recuperata da Wunderlich (bruciato Wood completamente assonnato) e segna la rete del pareggio. Passano poco meno di sei minuti e il risultato si capovolge tra l’incredulità e l’euforia del pubblico: il numero 5 Schwadorf si invola sulla fascia destra, controlla il pallone di sinistro e, entrando in area, supera 2-3 avversari. Il suo tiro, in caduta, viene leggermente toccato e diventa un assist perfetto per Reimerink che stoppa di petto e supera Haas con un perfetto sinistro. Delirio in tribuna e soddisfazione per il giovane allenatore della squadra di Colonia, Tomasz Kaczmarek, che a 30 anni si prende la prima grande gioia in panchina dopo esser stato vice di Bob Bradley quando era commissario tecnico dell’Egitto.

Nel finale si vede qualche calcio e qualche tiro sparato alto e nulla più. Congratulazioni a fine match del tecnico Düwel: «Abbiamo meritato la sconfitta. Grande rispetto e congratulazione per gli avversari e per quello che hanno dimostrato i ragazzi del Viktoria sul campo». Con sette reti subite nelle prime tre uscite ufficiali e mancanza di attributi, lungo il cammino che riporta la squadra a Berlino ci sono molti dubbi e nuvole nere.

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Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.

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