L’Union ai nastri di partenza: la vittoria sul Crystal Palace e quell’americano che ha zittito Olanda e Germania

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Ingolosisce, lo ammettiamo, lasciarsi trasportare dai buoni risultati delle amichevoli estive dell’Union Berlin: il doppio 2-0 con cui la formazione berlinese ha battuto prima l’Hapoel Tel-Aviv e poi, addirittura, il Crystal Palace, formazione di Premier League, e il 3-0 contro l’Hallesher (squadra di 3.Liga) strappano più di un sorriso al termine del warm-up di preparazione. L’ultima, in ordine di tempo, vittoria contro gli inglesi con la doppietta di Steven Skrzybski, davanti a quasi 9mila spettatori all’An der Alten Försterei, proietta i berlinesi nella miglior condizione possibile per affrontare l’inizio di Zweiteliga (prendete nota, primo impegno il 27 luglio contro il Fortuna Düsseldorf). Ma è anche vero che di questi tempi, un anno fa, ai primi vagiti della neonata gestione Düwel, l’Union riuscì a battere anche il Siviglia, vincitrice delle ultime due edizioni di Europa League. Sappiamo poi quanto, poi, l’inizio è stato in salita: la positività di quelle uscite venne via via sgretolata dai pessimi risultati di inizio campionato, complici giocatori non ancora inseriti e moduli di gioco troppo altalenanti.
Più o meno 365 giorni dopo, alla vigilia della stagione 2015-2016, l’Eisern, però, si ritrova con spalle più solide: orfani del capocannoniere della scorsa annata, Sebastian Polter (14 reti, ora, al Queens Park Ranger), l’Union conferma la leadership del croato Damir Kreilach, capitano dei “rot und weiß” per il secondo anno consecutivo e sarà lui a fare da chioccia ai tanti nuovi acquisti che, se da un lato seguono la politica della società (portare alcuni giovani dalla squadra riserve come il terzino sinistro Oliver Oschkenat, 21 anni, e il centrocampista Leonard Koch, 20 anni), dall’altro hanno dato l’impressione di voler costruire un gruppo solido per provare a spingersi oltre la “semplice” salvezza. Quattro (più uno) sono i “pezzi forti”: Benjamin Kessel, terzino destro, cinque stagioni con l’Eintracht Braunschweig, passando dalla terza serie alla Bundesliga; Stephan Fürstner, mediano, cresciuto nelle giovanili del Bayern Monaco prima di affermarsi tra Zweite e Bundes con la maglia del Greuther Fürth; Dennis Daube, numero 10 dietro alla schiena, nato ad Amburgo e con il St. Pauli nelle vene; Collin Quaner, che sarà il centravanti di riferimento per la prossima stagione, già a segno più volte in queste prime uscite, anche se sul web rimarrà famoso per uno spettacolare autogol con la maglia dell’Aalen.
Il nome del quinto giocatore, agli inizi di giugno, è stato sulla bocca di tutti gli appassionati di calcio, soprattutto in America. Il 22enne Bobby Wood con la maglia della nazionale statunitense, in cinque giorni, ha segnato due reti decisive nelle vittorie della squadra allenata da Jürgen Klinsmann contro Olanda e, successivamente, Germania. Contro gli attuali campioni del Mondo, Wood ha segnato questo gol:

Ed è proprio in terra tedesca che il ragazzotto, nato nelle Hawaii, si è formato calcisticamente crescendo nelle giovanili del Monaco 1860 e giocando stabilmente in prima squadra fino a dicembre, quando è stato ceduto in prestito all’Erzgebirge Aue, disputando nove partite e segnando tre reti (l’ultima di pregevole fattura). Abile nel segnare i gol “facili” davanti alla porta, agile nel prendere palla e puntare l’avversario e con la capacità di tirare indistintamente di sinistro e di destro, Bobby potrebbe essere la rivelazione del nuovo anno. Dalle parti di Köpenick ci credono per davvero: se il primo anno del nuovo ciclo è servito come passaggio di transizione tra le due ere, il secondo anno può essere ricco di soddisfazioni. Anche se ad agosto è facile sbagliarsi…

About Giovanni Sgobba 114 Articoli
Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.

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